Man bassa di premi per i locali milanesi. Tanto Sud nelle top 10. Due locali di Reggio Emilia primi in due diverse categorie. Il bartender Bruno Vanzan (nella foto), il barista Giulio Panciatici e il cuoco figlio d’arte Giorgio Bartolucci personaggi dell’anno. Al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci a Milano c’erano oltre 300 persone, provenienti da tutta Italia, per celebrare con Bargiornale e Ristoranti, riviste del Gruppo Tecniche Nuove, i Barawards 2016, premi alle eccellenze dell’ospitalità made in Italy (Milano, 12 dicembre). In gara oltre 350 professionisti, altrettanti tra bar e ristoranti, selezionati in tutta Italia da una supergiuria di 100 esperti addetti ai lavori: il voto on line – oltre 34mila le preferenze espresse – ha decretato i 19 vincitori. Ecco tutti i loro nomi.
I BAR PREMIATI
Il premio Goldplast al locale rivelazione dell’anno è andato a The Craftsman di Reggio Emilia, minuscolo cocktail bar capace di attrarre come guest bartender grandi professionisti provenienti da tutta Europa. I concittadini del Jigger hanno vinto il premio come cocktail bar dell’anno: quattro amici di Albinea hanno deciso di fare il grande salto e sbarcare in città per proporre un riuscito mix tra buoni drink e cibo di qualità.
Come miglior cocktail list è stata votata quella del Jerry Thomas Speakeasy di Roma, confermatosi quest’anno tra i migliori 50 bar del mondo nella classifica dei World’s 50 best bars. Il bar di design dell’anno è il Piano 35 Lounge Bar di Torino, fresco di inaugurazione in cima al nuovo grattacielo di Intesa Sanpoalo disegnato da Renzo Piano.
Un altro locale panoramico, la Terrazza Vittoria dell’Hotel Vittoria di Brescia, si è aggiudicato il premio come bar d’albergo dell’anno.
Per trovare il bar caffetteria dell’anno ci si deve spostare in provincia: a Seveso (Monza Brianza), dove i due soci alla guida de Il Griso hanno reso un locale un po’ fuori mano un punto di riferimento per gli amanti del buon caffè.
Diversi i locali del Sud sul podio: l'Old Fashion di Taranto e Laltrolato di Salerno (nella categoria cocktail bar dell’anno), il Bar Vabres di Palermo (bar caffetteria dell’anno), l'Africana Famous Club di Praiano (bar di design).
I PROFESSIONISTI DEL BAR PREMIATI
Il premio Ice cube al Bartender dell’anno è andato a Bruno Vanzan, star internazionale del flair e personaggio capace di portare il mondo dei cocktail nelle case degli italiani con i suoi programmi tv.
Il premio Rancilio Barista dell’anno è andato a Giulio Panciatici, che dietro il bancone dell’Orso Laboratorio Caffè di Torino dispensa caffè provenienti da ogni parte del mondo.
Il giovane talento dell’anno, premio Vecchia Romagna, è Luca Menegazzo dell’Estremadura Café di Verbania, la cui titolare, Cinzia Ferro, alla prima edizione si era aggiudicata il premio come bartender dell’anno.
Il premio Bevande Futuriste bar manager d’albergo dell’anno è andato a Carmelo Martino, calabrese trapiantato all’isola d’Elba dove in estate gestisce il bar dell’Hotel Ermitage.
Il premio al bartender italiano all’estero dell’anno è andato a Luca Cinalli, capace in un solo anno di portare l’Oriole di Londra, una start up, nei migliori 50 bar del mondo.
Il lavoro al bar è anche – anzi, soprattutto – un lavoro di squadra: il premio Martini al bar team dell’anno è andato alla squadra del Mag Cafè di Milano, capitanata da Flavio Angiolillo e Marco Russo. Premi speciali come “Maestri dello spirito italiano”, ideati da Bargiornale per riconoscere il lavoro di promozione del buon bere con prodotti italiani in tutto il mondo, sono andati a Dario Comini (Nottingham Forest, Milano), Leonardo Leuci (The Jerry Thomas Project, Roma) e Giuseppe Gallo (Italspirits).
Premiati anche Misha Sukyas (Puzzle, Milano) e Gianluca Chiaruttini (Rita&Cocktails, Milano) come foodtender dell’anno per la loro capacità di promuovere un’offerta di cibo di qualità al bar.
I RISTORANTI PREMIATI
Il ristorante di design dell’anno è il D’O di Davide Oldani, locale stellato di Cornaredo, alle porte di Milano, recentemente rinnovato e ampliato.
Il Seta dell’Hotel Mandarin, guidato dallo chef Antonio Guida, fresco di due stelle Michelin, è il ristorante d’albergo dell’anno, mentre al primo posto nella categoria ristorante vegetariano dell’anno si è piazzato il Joia di Pietro Leemann.
Il premio Goldplast al locale rivelazione dell’anno è andato a Trippa Trattoria, rivisitazione delle vecchie trattorie di una volta in chiave contemporanea.
Come miglior proposta aperitivo al ristorante ha vinto Carlo e Camilla in Segheria, il bistrot di Carlo Cracco con il vulcanico Filippo Sisti dietro il bancone.
Il premio Sky al miglior video promozionale è andato alla Pescaria, format ideato da un gruppo di pescatori di Polignano a Mare e importato a Milano, che mostra "step by step" come un “banale” panino possa diventare un piatto gourmet.
Infine, il premio Rum Diplomatico cuoco dell’anno è andato al figlio d’arte Giorgio Bartolucci dell’Eurossola di Domodossola. «Con i nostri Barawards – afferma Rossella De Stefano, direttore di Bargiornale e Ristoranti – vogliamo contribuire a far emergere e far conoscere una realtà fatta da un sempre più folto gruppo di professionisti, per lopiù giovani, che esprimono al meglio l’eccellenza del nostro Paese nel mondo del bar e della ristorazione. Il mondo ha bisogno di innovazione e di grandi professionisti capaci di interpretarla al meglio. E questo è quello che cerchiamo di raccontare tutti i giorni su Bargiornale e Ristoranti, dando voce alle persone e alle aziende che meglio incarnano questi valori. Tutti i premiati ai nostri Barawards ne sono l’esempio». Per la cronaca a condurre la serata c'erano i brillanti Stefano Nincevich e Dom Costa.