Cresce il numero di coloro che frequentano le piste ciclabili e in Trentino nascono i primi Bicigrill, aree di sosta con locali di ristoro annessi
Uno snack e una bibita, una sosta al bagno quindi il pieno, una controllata alle gomme e via, si riprende il viaggio. È il probabile programma di chi si ferma a un Bicigrill (il pieno è quello della borraccia), area di sosta, piccola officina e locale di ristoro tutto in uno. Sono cinque quelli della provincia di Trento distribuiti in punti strategici dei vari percorsi ciclopedonali - a Nomi, Vigo Rendena, Pellizzano, Levico Terme, Tezze di Grigno - e altrettanti saranno aperti nei prossimi mesi.
Opportunità e rischi
I requisiti per entrare nel circuito dei Bicigrill sono tre: disporre di un terreno adiacente al percorso ciclopedonale; avere l’autorizzazione del Comune di pertinenza per l’attività commerciale; il piano regolatore generale deve contenere la previsione urbanistica “aree per attrezzature o servizi” o altra destinazione assimilabile. Sarà poi il Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale della provincia autonoma di Trento ad autorizzare l’uso del marchio in collaborazione con il Servizio Commercio della PAT. Ne vale la pena? La domanda è d’obbligo. Un recente sondaggio ha individuato quale frequentatore-tipo un maschio (oltre due terzi dei casi), di età media 44 anni, turista (41%) con un buon livello di istruzione. Un cliente che si muove soprattutto con un gruppo di amici o in coppia e che nel mezzo di una bella pedalata non disdegna un momento di ristoro. Vero è che l’attività dei bicigrill è fortemente influenzata dal clima. Mediamente aprono i primi di aprile per chiudere a ottobre, con orari che variano dalle 7-7,30 alle 19-20, che nei mesi più caldi si prolungano fino a notte fonda (le strutture sono raggiungibili anche in auto).
Buoni modelli a confronto
Nell’omonima località, lungo la valle dell’Adige, si trova il bicigrill Nomi, il primo a essere aperto e tra i più frequentati. Qui sostano numerosi clienti tedeschi e inglesi in viaggio verso il Garda o Verona. «La nostra offerta è il più possibile a chilometro zero, comunque trentina - ci dice Matteo Bertolini che da due anni gestisce l’esercizio -. Il ciclista, soprattutto l’italiano, vuole mangiare leggero, e chiede molto le insalatone, mentre gli stranieri preferiscono i primi piatti». E se un tempo gli agricoltori non gradivano la presenza dei turisti, oggi hanno compreso il ritorno che una buona accoglienza sa dare: il bicchiere di vino dell’azienda agricola vicina o la visita alle sue cantine, invitano a tornare anche su quattro ruote e a fare acquisti.
Dall’aperitivo al noleggio
L’offerta è decisamente variata al bicigrill Tezze di Grigno, nella bassa Valsugana, dove è molto richiesta la colazione, ma si procede anche con snack, pasti veloci, aperitivi, grigliate, cene e after dinner visto che d’estate il sabato e la domenica l’apertura si prolunga fino alle 2 del mattino. «Qui i ciclisti trovano un posto all’ombra dove riposarsi, tavoli a disposizione per fare picnic e anche un’area in cui piantare una tenda per due notti al massimo - dice Thomas Voltolini, gestore della struttura -. Facciamo parte della società di noleggio biciclette Valsugana Rent Bike: il cliente può prenderla da noi, lasciarla in uno dei sette punti lungo la ciclabile e tornare tranquillamente in treno». Nota di merito: è possibile noleggiare anche bici a pedalata assistita (elettriche), molto diffuse all’estero.