L’oasi romana del tequila

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Venti Margarita, una carta che parla global, “Tequila sale e limone” con tre tipi di sale e tre di limone. Succede al Mexico all’Aventino di Roma

La cucina etnica si sposa con il bartending in un matrimonio decisamente piccante. E innaffiato di Tequila. Succede al Mexico all'Aventino dove tutto è studiato ad arte per portare il visitatore nel Paese centroamericano senza affrontare dieci ore di volo.
L'atmosfera è quella di un bar messicano, con il bancone che fa da protagonista all'ingresso incorniciato da decine di bottiglie. Ma soprattutto con tanto colore e molti inserimenti di arredi originali, curati da uno dei proprietari, l'architetto Mauro Draghi (in società con Egidio Vallebona). Fra le chicche venute dal Messico, i fotografatissimi water in ceramica, tanto che usufruire della toilette è un vero e proprio must. Estetica a parte, è il Tequila il vero protagonista, insieme a chi miscela questo liquore a base di agave e crea cocktail sia classici che originali, il bartender Marco Martinez. Non fatevi ingannare dal nome: Marco Martinez è romano e non ha neanche una goccia di sangue messicano nelle vene (al massimo napoletano). Solo esperienza nella preparazione dei cocktail e passione per il Tequila. L'idea che sta alla base è semplice: perché non provare a inserire un tocco di Messico anche in ricette che non lo prevedono? È così che nascono le rivisitazioni dell'Old Fashioned tradotto in El Viejo Estilo, l'Aviation ribattezzato Aviacion e il Mai Tai che diventa Mexican Tai. Gli ultimi due, in particolare, sono nuove idee che si aggiungono alle circa venti versioni di Margarita, il cui numero varia in base alle stagioni.

La collezione estiva di Margarita

Per l'estate è in arrivo il Frozen Strawberry “Cello” Marga, cioè un Margarita Frozen fatto miscelando Tequila (Silver Sauza) e Limoncello Pallini. Non mancano, inoltre, le incursioni nella cucina molecolare applicata al bartending, una delle passioni di Martinez, che ha partecipato a un corso di molecular mixology organizzato dal Jerry Thomas Project di Roma con il Nottingham Forest di Milano.
Il momento migliore per assaggiare questi mix è l'ora dell'aperitivo. Complici i cocktail rinomati e l'open buffet ovviamente a base di cibo messicano. Il tutto a prezzi più bassi della media di Roma: 8 euro per un cocktail base, 12 per chi sceglie un Tequila “reposado”. Listini che si riesce a tenere così bassi grazie ai numeri che garantisce l'appuntamento dell'aperitivo: il venerdì e sabato - specialmente durante la bella stagione, quando si può stare nel dehors - si arriva anche a centocinquanta clienti e chi non riesce a garantirsi un posto entro le 20,30 (la deadline dell'aperitivo), spesso decide di fermarsi per la cena.
Ma se è vero che l'aperitivo fa da traino alla cucina, è vero anche il contrario. Come spiega Marco Martinez: «Il fatto di essere un ristorante etnico attira i clienti del bar, perché chi cerca i tipici piatti speziati e piccanti di un ristorante messicano arriva da noi e scopre che qui può trovare anche una selezione di cocktail». E presto l'effetto-traino sarà reso ancora più chiaro dai percorsi di degustazione che uniscono i cocktail alle creazioni della cucina.

Accoppiate calienti

«Stiamo studiando - racconta il bartender - una serie di abbinamenti particolari da inserire nel menù, come per esempio il Margarita Frozen abbinato al chili colorato: un cocktail freschissimo accostato a un piatto decisamente caliente».
Compare già in carta, naturalmente, il classico Tequila con sale e limone, ma anche in questo caso è stato studiato un percorso di degustazione. Il distillato bandiera del Messico - a scelta fra una delle quindici referenze presenti, con un periodo di invecchiamento che arriva al massimo a 36 mesi - è abbinato a tre tipi di sale e tre tipi di lime. Lasciando per un attimo l'ambito Tequila, nel locale la selezione è internazionale anche nel reparto vini curato dal sommelier Vincenzo Bisogni, che ha iniziato insieme a Martinez e con lui lavora in simbiosi. Proprio per l'appuntamento dell'aperitivo, Bisogni ha elaborato un percorso di degustazione che spazia dai vini spagnoli agli australiani (15 euro compreso il buffet). Oltre all'appuntamento serale Mexico all'Aventino si propone anche per il momento del pranzo, fatta eccezione per il sabato e la domenica. Per completare l'offerta dà agli ospiti l'opportunità di concludere il pasto con un caffè corretto al Tequila. Quando lavora per la pausa pranzo, Martinez approfitta anche dei ritmi più lenti per miscelare le sue “creature”, gli sciroppi e gli alcolati fatti in casa. Circa dieci tipi per ciascuno, spesso nati dalla ricerca di spezie particolari. Tra i più curiosi è l'alcolato al sigaro, realizzato con un cubano Cohiba, tanto per non abbandonare le suggestioni centroamericane.

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