Report Assobirra, nel 2019 numeri record per la birra

Gli ottimi numeri 2019 di produzione e consumo di birra sono rimasti "gelati" dall'epidemia Coronavirus. Ma il trend promette di tornare crescere.

Copertina Annual Report 2019 Assobirra

L'anno scorso è stato importante per il settore birra, un vero anno da record. Un trend positivo che ci viene confermato dai numeri pubblicati dall'Annual Report Assobirra (150 pagine con traduzione in inglese) presentato ieri nel corso di una diretta su Internet, organizzata dal direttore generale Assobirra, Andrea Bagnolini. Numeri che purtroppo non potranno essere confermati quest'anno per l'epidemia Coranavirus che ha praticamente bloccato produzione, distribuzione e consumi per almeno quattro mesi. Ma il trend 2019 promette una lenta ma buona ripresa del settore.

I numeri che contano (2019 vs 2018)
Produzione
: 17.247.000 hl (+5%): 9° posto in Europa (4,5%)
di cui 523.000 hl tra 684 microbirrifici e 157 brewpub
Consumi: 20.861.000 hl (+2,6%), pro capite 34,6 litri (+2,6%): 26° posto in Europa
di cui il 46% concentrati tra maggio e agosto
Export: 3.448.000 hl (+13%), tra cui Regno Unito (46%) e Usa (9,7%)
Import: 7.062.223 hl vs 6.953.428 hl
Occupazione: 144.000 tra addetti diretti e indiretti (+3.300)
Canale horeca: 36,1% vs 36,0%
Canale gdo: 63,9% vs 64,0%
Confezioni
Bottiglie in vetro: 80,78% (di cui 73,00% a perdere) vs 83,52% (di cui 78,79% a perdere)
Lattine: 7,46% vs 4,85%
Fusti: 11,71% vs 11,63%
Tipologie
Lager: 85,21% vs 86,56%
Speciali: 13,19% vs 11,69%
No alcol: 1,60% vs 1,75%.

«Il 2019 ha confermato la crescente predilezione degli italiani per la birra ha affermato afferma Michele Cason, Presidente AssoBirra - che, anno dopo anno, assume un ruolo sempre più di rilievo nel panorama del beverage italiano e di conseguenza nell’economia nazionale. Tuttavia, l’emergenza sanitaria da COVID-19 mette a rischio la sopravvivenza di molte realtà e le prospettive di crescita a medio termine dell’Italia (e non solo). Se tale situazione non sarà fronteggiata in tempi rapidi e con misure e strumenti non convenzionali, l’impatto sull’economia sarà rilevante. Quanto al nostro settore, siamo convinti che le potenzialità insite nella filiera dell’orzo, così come nella coltivazione del luppolo, meritino un’adeguata valorizzazione soprattutto a livello europeo di politica agricola comune (PAC). Prioritario - ha concluso Michele Cason - è, inoltre, un potenziamento degli incentivi fiscali, a cominciare da una progressiva riduzione delle accise».

Michele Cason, presidente Assobirra

Due sono le proposte che Assobirra rivolge al Governo per supportare l'intera filiera della birra che esprime una ricchezza totale di oltre 9 miliardi di euro (5,7% relativi al canale horeca): riduzione delle accise e sostegno al canale horeca (il più colpito).

«La prima misura che chiediamo riguarda un intervento strutturale - ha precisato Alfredo Pratolongo, vice Presidente AssoBirra con delega a Relazioni Istituzionali e Comunicazione - che, mediante la riduzione delle accise, consenta al comparto di rimanere competitivo nello scenario attuale e fronteggiare al meglio il calo stimato dei volumi e dei consumi Made in Italy nel 2020. Non tutti sanno, infatti, che in Italia la birra è l’unica bevanda da pasto a pagare le accise (per il vino le accise non ci sono, mentre per la birra pesano per 36,24 € per ettolitro ndr), su cui pesa ancora la penalizzazione assolutamente ingiustificata che ha visto un aggravio fiscale del 30% tra l’ottobre 2013 e il gennaio 2015. La seconda richiesta riguarda invece un sostegno immediato al canale horeca tramite un apporto concreto di liquidità destinato ai singoli esercenti, con l’inserimento di un credito di imposta sull’acquisto di birra in fusto. Una misura - ha concluso Alfredo Pratolongo - a totale beneficio del punto di consumo, migliorando i margini per l’esercente».

Alfredo Pratolongo, vicepresidente Assobirra
Alfredo Pratolongo, vicepresidente Assobirra

Da sottolineare anche che il settore della birra dal 2010 investe nel fattore sostenibilità con riduzione di acqua impiegata (-35%), Co2 prodotta (-58%) ed energia consumata (-26%), oltre che investire in campagne per il consumo responsabile.

I numeri delle aziende Assobirra
Fondata nel 2017, Assobirra (aderente Confindustria) riunisce 40 aziende grandi, medie e piccole del settore produzione e commercializzazione della birra e del malto, rappresentando più del 90% della produzione e il 71% della birra immessa al consumo:
Heineken Italia (con Dibevit Import) 32%
Birra Peroni (Asahi Europe) 18,3%
Anheuser-Busch/InBev Italia 9,4%
Carlsberg Italia 5,1%
Birra Castello 5,1%
Birra Lucana 0,2%
Theresianer (Hausbrandt) 0,2%
33 microbirrifici (su 841).

 

 

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