Per caratteristiche tecniche e situazione favorevole, la lattina in metallo sta diventando la confezione più sostenibile, richiesta e impiegata per tutte le bevande. Il progresso tecnologico permette anche di trasformarla in bicchiere: il sistema 360°End Crown Cork per Baladin.
Tra gli effetti imprevisti dell'emergenza pandemica, c'è da registrare quello dell'aumento della richiesta di lattine in metallo, a cominciare da quelle in alluminio, dalle birre alle bibite. Con il massiccio spostamento, infatti, del flusso commerciale dal canale horeca a quello della grande distribuzione, dell'e-commerce e delle consegne a domicilio (delivery), le lattine in alluminio sono sempre più richieste per la loro leggerezza, infrangibilità, richiamo grafico e facilità di raffreddamento, recupero e riciclo.
La confezione ideale per aumentare l'area della sostenibilità. Una tendenza che, secondo alcuni istituti di ricerca come Industry Research, si prevede continuerà a rafforzarsi anche dopo il periodo della pandemia, allargandosi anche ad altri settori, ora marginali, come acque minerali, succhi di frutta e di verdura, premix alcolici.
Una tendenza che era già emersa in periodo pre-Covid, in particolare nel mercato nordamericano, cavalcata dai grandi produttori di birra e bibite, e dai birrifici artigianali (o indipendenti), dove la lattina in alluminio è spesso diventata l'unica confezione impiegata.
Tanto che l'imprevisto aumento della richiesta di mercato sta creando qualche problema logistico con rotture di stock alle aziende produttrici.
Breve storia della lattina
Nata nell'Ottocento come latta in banda stagnata per la conservazioine di alimenti (zuppe e conserve di frutta e verdura), la lattina in alluminio per birra in due pezzi debutta in America nel 1957 con apertura a foratura per pressione, a cui si aggiunge negli anni Sessanta l'apertura della linguetta a strappo. Un altro passo avanti si registra a metà degli anni Settanta con l'apertura della linguetta verso l'interno, senza pericolo di dispersione nell'ambiente, una modalità sicuramente più ecologica.
Nata con forma cilindrica nel formato 33 cl (con bocca da 5 cm) come miglior compromesso tra resistenza alla pressione della Co2 di birra e bibite (fino a 6 atmosfere) ed economia dello spazio, la lattina viene proposta per la prima volta in Francia nel 2005 nel formato sleek can, più stretto e più alto, passando da 11,5 cm a 14,5 cm di altezza con un restringimento del diametro di 1 cm, più facilmente maneggevole.
Grazie all'ampio spazio circolare continuo (circa 20 cm di diametro per 11 cm di altezza), la lattina può riportare una scheda più dettagliata (e leggibile) degli ingredienti, compreso un QR Code informativo e si presta a essere decorata con le grafiche più diverse e colorate, ricorrendo anche a inchiostri termocromatici che cambiano immagine a secondo della temperatura, spesso in serie limitate per anniversari e ricorrenze, tanto da diventare preziosi oggetti da collezione.
Accanto all'originale formato da 33 cl, molti produttori hanno poi puntato su formati più "performanti" come 40, 44, 50 e 66 cl, a secondo della tipologia birraria, per non parlare dei formati party da un litro e oltre (ma siamo già nella categoria fustini).
Da citare anche la lattina Guinness con capsula di carboazoto che si attiva al momento dell'apertura e permette di ottenere una schiuma densa come fosse spillata al pub.
Un bicchiere formato lattina
L'ultima frontiera (2010) è quella della lattina sistema 360°End dell'azienda americana Crown Cork, famosa per aver inventato il tappo corona per bottiglia, con rimozione completa del coperchio della lattina che, non avendo un bordo tagliente, offre la possibilità di bere direttamente dalla stessa come un bicchiere (senza necessità di travasi), soluzione ideale soprattutto per viaggi ed eventi sportivi.
Una soluzione scelta (con esclusiva italiana di utilizzo) dal birrificio Baladin che la utilizza per specialità di successo come Nazionale (chiara, 100% italiana, 5,6% alc), Rock'n'Roll (American Pale Ale, 7,5% alc), Super Bitter (Belgian Strong Amber Ale, 8% alc) e L'Ippa (India Pale Ale, 5,5% alc). Inoltre il sistema 360°End di Crown evita di dover lavare bicchieri con conseguente spreco di acqua, tempo e detergenti; con un semplice risciacquo la lattina può essere riutilizzata per altre bevande e può diventare un contenitore per piccole cose come un portapenne.
La soluzione lattina 33 cl era già stata adottata da Baladin nel 2015 per la sua Pop (Popular Beer), una chiara beverina da 6% alc, seguita da altre specialità come Sud.