Vendite stabili per Campari Group nel primo semestre

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Aperitivi e tequila continuano a trainare le vendite del Gruppo rimaste stabili sul 2024 e pari a 1,53 miliardi di euro, nonostante il clima di incertezza che caratterizza il mercato e che ha fatto sentire i suoi effetti in particolare nei primi tre mesi dell'anno

Aperitivi e tequila continuano a trainare le vendite di Campari Group. Vendite che nel primo semestre di quest’anno hanno raggiunto gli 1,53 miliardi di euro, rimanendo stabili rispetto allo stesso periodo del 2024, nonostante l’incertezza e la volatilità che caratterizzano il mercato e, più in generale, il contesto macroeconomico. Particolarmente positivo il dato del secondo trimestre, nel quale il Gruppo ha registrato una crescita organica del 3%, recuperando il terreno perso nei primi tre mesi, quando le criticità del mercato hanno fatto sentire maggiormente i loro effetti.

A risentire delle turbolenze del mercato le performance di profittabilità con l’Ebit (utile prima degli interessi e delle imposte) rettificato attestatosi sui 352 milioni, in calo del 5,6% su base organica, ma che ha registrato un +2% nel secondo trimestre, il margine operativo lordo rettificato a 727 milioni, -1% organicamente, ma +6,6% nel secondo trimestre, e l'utile del gruppo pari a 206 milioni, in calo del 6%.

Numeri che lasciano fiduciosi il management del gruppo per il prosieguo dell’anno. «Abbiamo registrato una performance positiva delle vendite nette nel secondo trimestre, come atteso, in avvio della stagione più importante. In termini di dati di consumo, abbiamo continuato a conseguire una sovraperformance nella maggior parte dei mercati, con un miglioramento nel secondo trimestre, guidata da aperitivi e tequila – ha commentato in una nota stampa il ceo di Campari Group Simon Hunt -. Guardando al futuro, confermiamo che la guidance già fornita per il 2025 rimane il nostro obiettivo, escludendo l’impatto dei dazi Usa, e il terzo trimestre sarà fondamentale per aumentare la nostra visibilità. La vendita del vermouth e sparkling wine di Cinzano e il business di Frattina per 100 milioni di euro segna un passo fondamentale nella strategia di razionalizzazione del nostro portafoglio e incrementato focus sui brand chiave, mentre assicuriamo la riduzione della leva finanziaria (leggi Campari cede i brand Cinzano e Frattina a Gruppo Caffo 1915)».

Bene gli aperitivi, corre il tequila

Guardando le performance dei vari brand, House of Aperitif (47% delle vendite del Gruppo), ha registrato una crescita del 2%. Le vendite di Aperol sono aumentate dell’1%, +2% nel secondo trimestre, guidate dalle Americhe, +8%, con una crescita negli Usa dell’1% e un forte trend nel resto della regione. L’andamento è stato stabile in Europa, Medio Oriente e Africa (Emea), con una performance invariata in Italia. In calo del 2% le vendite di Campari, nonostante una crescita dell’8% negli Stati Uniti e dell’1% in Emea. Gli altri marchi hanno registrato una crescita del 10%, con Crodino che ha mostrato un trend in accelerazione come gli altri aperitivi, in particolare Sarti Rosa e Aperol Spritz.

In calo dell’1% le vendite dei marchi racconti nella House of Whiskey and Rum (14% delle vendite del Gruppo), con Wild Turkey che ha risentito della frenata del mercato Usa, la sua principale piazza, che ha compensato la crescita nelle aree Asia Pacifico ed Emea. Molto positivo l’andamento del portafoglio di rum giamaicano, con vendite su del 5% guidate soprattutto da Wray&Nephew Overproof.

In crescita del 5% anche le vendite dei marchi della House of Agave (10% delle vendite del Gruppo). Continua la corsa di Espolòn (+5%) guidata dal mercato principale degli Stati Uniti e supportata sia da Blanco (+4%) che da Reposado (+14%), che registra performance positive anche nei mercati internazionali in fase di sviluppo, quali Australia, Canada, Regno Unito e Italia. Ottimo l’andamento degli altri marchi a base agave, +7%, guidati da Espolòn Ready to drink nel suo mercato principale dell’Australia e da Montelobos negli Usa.

In flessione dell’1% le vendite dei brand di House of Cognac and Champagne (8% delle vendite del Gruppo). Qui si evidenzia la caduta di Grand Marnier, -20%, influenzata dal mercato Usa. Gli altri cognac e champagne hanno registrato un calo del -5%, nonostante la solida crescita nel secondo trimestre (+12%), trainata da Lallier negli Stati Uniti.

Infine, i marchi locali (21% delle vendite del Gruppo) in calo del 4%. Skyy ha registrato una diminuzione del 4% negli Usa, suo principale mercato, in linea con i principali player della categoria, nonostante un miglioramento nel secondo trimestre, compensando la crescita in Argentina, Brasile e Cina. Bene i vini spumanti e i vermouth, cresciuti del +3%, mentre il resto del portafoglio è diminuito del -6%.

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