Un brindisi a stelle e strisce per la Tito’s Handmade Vodka

Da vodka artigianale, di origini texane, a distillato di successo: la Tito’s Vodka è un esempio di sogno americano e di impegno nel sociale

Pochi sanno che la seconda vodka premium più venduta al mondo non proviene dall’Europa dell’Est, bensì dagli States, più precisamente dal Texas. È Tito’s Handmade, che in Italia è distribuita da Velier, e che vanta dal 2021 anche il primato di distillato più venduto in assoluto negli Usa. Fatta questa premessa, non stupisce, quindi, che sia stata la protagonista di una festa a tema “Stars And Stripes”, in occasione del 4 Luglio, la festa dell’Indipendenza americana. La festa si è svolta sulla spettacolare terrazza del Cielo Bar all’Hotel de la Ville, a Roma, miscelando lusso e sogno americano.

La storia di Tito’s è emblematica: nasce quasi per caso nel 1997 quando Bert “Tito” Beveridge da Austin, in Texas, dopo la fine del suo matrimonio, decide di dare una svolta alla sua vita da geofisico, seguendo la sua passione per la distillazione e fa bingo! Quasi un moonshine della vodka, che ha preso le mosse da un alambicco costruito a mano, per poi diventare una vodka artigianale di successo.

«Quando ho iniziato a rappresentare Tito’s Handmade Vodka in Italia - racconta Mattia Cilia brand ambassador Tito’s in Italia -, ho capito fin da subito che non si trattava di una semplice vodka artigianale, ma di un vero e proprio movement, nato dall'idea di un uomo che ha avuto il coraggio di fare le cose in modo diverso, con sincerità, passione e una visione ben chiara. Creare una vodka artigianale di altissima qualità, fatta a partire dal mais e distillata in piccoli lotti con metodo pot still, proprio come si fa con i grandi whisky».

Dal gusto morbido e autentico Tito’s Handmade è incredibilmente versatile in miscelazione. Utilizzata per il Vodka Tonic, è l’ingrediente perfetto anche per il Bloody Mary del brunch domenicale o per il Vodka Martini con oliva o zest di limone del dopolavoro newyorkese. Nei nostri assaggi romani, Simone di Serio, director of mixology di Cielo Bar dell’Hotel de la Ville, ha declinato questo distillato in una drink list a tema anni Ottanta, con signature speciali per la serata: White Disco (con Tito’s, Strucchi vermouth dry e Strucchi bitter bianco, orange bitter); Born To Be Alive and Dirty (con Tito’s, Strucchi vermouth dry, olive brine e acqua tonica); Stayin Alive (con Tito’s, limone, succo di pomodoro affumicato); Supernature (con Tito’s, cordial di ananas e lime, Jasmine Kombucha); Gimme! Gimme! Gimme! (con Tito’s, Nixta liquore messicano di mais, sciroppo di zenzero e succo di lime).

Altro punto a favore della Tito’s Handmade è che è una vodka impegnata nel campo del volontariato attivo: dalle campagne charity rivolte agli animali, ai progetti rivolti al prossimo. «Uno degli aspetti che più mi rende orgoglioso di rappresentare questo brand - sostiene Cilia - è il suo forte impegno nel sociale, che nasce spontaneamente, prima ancora che per strategia. Oltre al “Vodka for Dog People” nel 2015 è nato infatti anche “Love, Tito’s”, il programma di responsabilità sociale con cui sosteniamo migliaia di realtà no-profit in tutto il mondo, l’empowerment femminile, la tutela dell’ambientale, l’inclusione e il supporto alle comunità locali».

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