Taormina Cocktail Week: Federico Valenti e il suo team vincono la prima edizione

Il bar manager dell’Amarè Bar del Mazzarò Sea Palace Hotel / VRetreats trionfa alla Taormina Cocktail Week con il drink 99’s Garden
Federico Valenti mentre presenta il drink vincitore della Taormina Cocktail Week

È Federico Valenti, bar manager dell’Amarè Bar del Mazzarò Sea Palace Hotel / VRetreats, il vincitore della competizione della prima Taormina Cocktail Week, svoltasi dal 2 al 5 ottobre.

Presentato durante il Gran Finale sulla terrazza del Grand Hotel Timeo, a Belmond Hotel Taormina, il suo cocktail intitolato 99’s Garden: un mix con Belvedere Vodka, bitter all’alloro, sciroppo di basilico, miele fermentato all’arancia e milkwashing senza lattosio. Valenti ha superato la concorrenza di altri quattordici bar in gara, incontrando il favore della giuria composta da composta da Anthony Poncier (founder di Top500 Bars), Lorenzo Mancusi (General Manager di Drink Kong e Nite Kong, Advanced Sommelier CMS) e Alfonso Califano (founder di Cinquanta – Spirito Italiano e dei liquori a marchio Nazionale).

Il dell’Amarè Bar del Mazzarò Sea Palace Hotel / VRetreats, capitanato da Federico Valenti, che ha vinto la prima edizione della Taormina cocktail week

A firmarlo, insieme a Valenti, il team composto da Carmen Cavallaro, Giuseppe Musumeci, Sajith Perera e Grazia Nicolosi, autrice anche dei dipinti che hanno decorato i bicchieri, ispirati ai paesaggi di Villa Falconara, al civico 99 di via Luigi Pirandello.

Si è distinto anche il team del Morgana, guidato da Stefano Giummarra, che ha conquistato il Premio della Critica: "per il contributo alla creazione di una community locale coesa e per la promozione dei valori di identità, collaborazione e appartenenza".

Chiara e diretta l’organizzatrice dell’evento Annalisa Testa, già fondatrice della Como Lake Cocktail Week e della St. Moritz Cocktail Week, sulla scelta di Taormina come location certo non casuale. «Ho raccolto l’imbeccata dei team di Belmond, Four Season e del Morgana: una cordata che ho colto come un ottimo segnale. Già immaginavo Taormina come una destinazione d’élite in crescita, e mi sono fidata. Ho trovato qualità e voglia di fare, che hanno contribuito alla realizzazione di un’ottima prima edizione».

L’obiettivo di un evento del genere è secondo Testa quello di coniugare ospitalità, cultura e consumo consapevole, seguendo la filosofia già sperimentata a Como e St. Moritz. «L’idea di base - aggiunge - è creare un evento dedicato al consumatore, nel periodo di alta stagione, quando il pubblico è più ricettivo e desideroso di esperienze di qualità. Parlerei di hospitality più che di mixology, perché il cocktail è un veicolo di convivialità, non il fine ultimo».

Quasi naturalmente, la maggior parte dei bar coinvolti sono outlet di alberghi di lusso, ma non l’unica alternativa, che Testa vede anzi variegata nel tempo. «I bar d’albergo sono una base importante, ma raggiungiamo anche gli street bar e i locali che mantengono qualità, pur senza raggiungere vette di lusso. È ciò che abbiamo fatto a Como, che ha una scena indipendente bellissima: cerchiamo un equilibrio tra hotellerie, bar di ristoranti e cocktail bar». Un equilibrio che si traduce anche in ricadute concrete per il territorio e per i professionisti locali. «La visibilità che le realtà più piccole ottengono, anche solo di rimbalzo, è palpabile. I volumi, soprattutto su Como, sono significativi: nel weekend dell’evento gli street bar registrano un incremento sensibile».

Quanto alle differenze rispetto a eventi simili, non di sua ideazione, Testa chiosa: «Non è una competizione con le altre cocktail week: abbiamo format differenti». Terreno già pronto per l’edizione numero due.

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