Sono venuti da tutta la Sicilia, dalla Calabria e da altre regioni del Sud. E addirittura anche da Roma. Ad affollare le colorate tribune di Land - La Nuova Dogana, sede della tappa catanese di Baritalia, oltre 700 tra bartender e addetti ai lavori. Desiderosi di assaggiare i signature drink proposti dalle aziende partner (il "Bar Spettacolare" ha fatto fuori tutte le abbondanti scorte), ma anche di vedere all'opera i 40 super-selezionati bartender ingaggiati dalle dieci squadre che hanno proposto la loro ricetta per l'aperitivo. Seguitissime anche le tre masterclass dei giudici di Baritalia.
Il bartender giapponese Hiroyashu Kayama, proprietario del Ben Fiddich di Tokyo, ha inaugurato la giornata con una seguitissima lezione sulla miscelazione nipponica, dove le erbe, le spezie e gli sciroppi giocano un ruolo chiave. Come una vera star, è stato subissato da richieste di selfie, che ha pazientemente accolto con la caratteristica compostezza del popolo giapponese.
Con lui, a giudicare i drink dei team in gara una giuria di degustazione di pezzi da novanta: Gabriele Manfredi, bar manager dell'Oriole di Londra, uno tra i 50 migliori bar del mondo secondo World's 50 best bars, accanto a Tony Conigliaro, che di bar nei primi 50 ne ha addirittura due (69 Colebrooke Row e Bar Termini), e allo chef siciliano Pino Cuttaia, che alla Madia di Licata è anche lui a quota due (stavolta parliamo di stelle Michelin).
Tre i drink che ogni team era chiamato a proporre, tutti attorno al tema dell'aperitivo, cuore di questa edizione di Baritalia: un twist su un classico, un aperitivo con il proprio side e un aperitivo da asporto.
A giudicare le soluzioni individuate dalle squadre per i contenitori da asporto un'apposita giuria tecnica composta da Alberto Conti, Global Marketing & Style Manager di Goldplast, da Carlo Meo, fondatore di Marketing&Trade e dall'artista milanese trapiantato in Sicilia Andrea Chisesi.
Le masterclass di Manfredi e Conigliaro hanno evidenziato due possibili strade alternative alla ricerca dell'eccellenza: l'estrema ricercatezza visuale dell'Oriole, i cui drink sono simili a piccole sculture ricche di colore, e la ricerca della perfezione nella semplicità che caratterizza i drink di Tony Conigliaro anche nel nuovissimo Untitled.
Non è mancato il divertimento, come quando il Sior Mirkaccio della Conventicola degli Ultramoderni di Roma, accompagnato da Madame de Freitas, ha invitato tutti i presenti ad alzarsi in piedi e mettersi una mano sul fegato per cantare l'inno di Baritalia: l'inno della miscelazione avanguardista.
La giuria tecnica ha apprezzato più delle altre le soluzioni per l'asporto studiate dai team Branca (presentata da Marco Aprea), Martini (Daniela Castro) e Roner (Luca Simonetta).
Miglior drink in assoluto è stato eletto il Drapò Bike di Erica rossi, del team Turin Vermouth.
L'appuntamento per la tappa finale dell'edizione 2017 di Baritalia è per lunedì 25 settembre a Bari, alla Fiera del Levante, nell'ambito di Baritalia Hub.