Nato nel 1870. A base di semi di peperoncino e sale, arricchito di aceto, è il condimento messicano più noto e piccante
Alcuni marchi sono così popolari da essere diventati sinonimo di un'intera categoria merceologica. Un caso esemplare è quello del Tabasco, condimento al peperoncino per antonomasia: la mitica bottiglia con il tappo rosso e l'etichetta a forma di diamante, infatti, è un simbolo talmente diffuso che rischia quasi di passare inosservato. Eppure dietro a questa salsa piccante, che nei locali di tutto il mondo trova posto accanto ai superalcolici, piuttosto che al Worcester e all'Angostura, si nasconde una delle più redditizie e antiche aziende famigliari degli Usa, le cui origini risalgono al 1870. Un'azienda che continua ad avere sede in Louisiana, e che grazie alle 600.000 bottigliette di Tabasco prodotte ogni giorno, distribuite in 120 Paesi, riesce a fatturare circa 250 milioni di dollari all'anno.
Di tutta questa storia colpisce soprattutto l'apparente semplicità del prodotto, ottenuto a base di semi di peperoncino macinati assieme al sale e lasciati fermentare in botti di legno, ai quali viene poi aggiunto aceto. La seconda cosa che lascia sorpresi è il fatto che un'azienda sia riuscita a brevettare come marchio non solo una particolare tipologia di peperoncino, ma addirittura il nome di una regione del sud del Messico. Sta di fatto che oggi il Tabasco non è solo un ingrediente del Bloody Mary, ma anche un condimento che in molti Paesi i clienti dei ristoranti hanno ormai l'abitudine di chiedere al tavolo, alla stregua del ketchup o della senape.