La applicazione della legge n. 3 del 2003
E' arcinoto che la legge n. 3 del 2003 all'articolo 51 ha introdotto dal gennaio 2005 il divieto di fumare in tutti i locali diversi dalla privata abitazione, ad eccezione di quelli appositamente attrezzati con gli impianti di ricambio aria e indicati da appositi cartelli.
L'obiettivo della norma è quello di bandire il fumo al di fuori delle salette completamente separate e dotate di impianti di aerazione, descritte nella legge.
L'articolo 51 dice espressamente «per ciò che concerne l'ambito oggettivo di applicazione della norma, essa applica il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, pubblici e privati aperti ad utenti o al pubblico».
Il dehor e il gazebo sono un locale chiuso?
Sul punto la legge non è chiara e i cittadini e gli operatori di giustizia devono ricorrere all'interpretazione ed al buon senso, possibilmente senza doversi ritrovare a giocare con le parole.
Il ragionamento sembra elementare.
La legge ed il divieto riguardano i locali.
E' invece possibile fumare all'aperto. Ma questo spazio aperto quanto deve essere aperto?
Diciamo subito che una struttura con chiusura superiore e chiusa sui quattro lati è da considerarsi locale e come tale soggetto al divieto.
In un dehor con queste caratteristiche e in qualunque spazio esterno chiuso sui quattro lati, non si può fumare.
Se il dehor ha però soltanto una chiusura superiore ma è aperto sui quattro lati, fumare si può.
In caso contrario, sarebbe come impedire a qualcuno di fumare mentre passeggia sotto i portici del centro.
Studiamo altri casi.
Se lo spazio aperto di una veranda è interamente circondato da un tendone, questa deve considerarsi locale chiuso perché il telone funge da muro.
Ma se la veranda-dehor è protetta da un telone soltanto su due o su tre lati?
Eccoci al confine della legge.
Lasciati soli dalle norme, i gestori devono affidarsi al loro buon senso, e confidare nel buon senso di chi può applicare le sanzioni.
Se il dehors è grande, ha tre lati chiusi e ha quattro o cinque file di tavolini, il divieto di fumare va applicato.
Questo perché è ovvio che i clienti seduti nella fila di tavolini più lontana dal lato aperto del dehor, se circondati da fumatori, si troverebbero in una situazione di fatto identica a quella data dal locale in muratura vero e proprio, cioè immersi nel fumo e lontani dall'aria aperta.
Il consiglio più ovvio è quello di far sedere i fumatori nei tavolini più esterni, verso i lati aperti della struttura.
Diverso è il caso di un dehor piccolo, posto lungo il marciapiede, con un'unica fila di tavolini: qui, se anche i lati chiusi sono tre, l'aria circola, e c'è una chiara prevalenza dell'"aperto" rispetto al "chiuso".
I criteri possono essere questi: la grandezza e la profondità del dehor, e la prevalenza dell'"aperto" rispetto al "chiuso".
La conclusione? Nel dubbio, per evitare discussioni, i gestori farebbero bene a lasciare aperti almeno due lati della loro struttura esterna...