Decreto Pasqua: nuova serrata per i locali

In vigore dal 15 marzo al 6 aprile, il nuovo provvedimento di fatto chiude i locali in tutta la Penisola, con la sola esclusione di quelli che si trovano in regioni fascia bianca, nella quale rientra la sola Sardegna

Decreto Pasqua
Foto di Q K da Pixabay
In vigore dal 15 marzo al 6 aprile, il nuovo provvedimento di fatto chiude i locali in tutta la Penisola, con la sola esclusione di quelli che si trovano in regioni fascia bianca, nella quale rientra la sola Sardegna

Varate le nuove misure del governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Sono contenute nel decreto legge 30 del 13 marzo 2021, il decreto Pasqua (in fondo all’articolo il testo da scaricare), pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore a partire dal 15 marzo fino al termine delle festività pasquali. Il provvedimento introduce fino al 6 aprile misure di maggiore intensità rispetto a quelle già in vigore con il Dpcm del 2 marzo 2021.

Il decreto, infatti, “elimina” la fascia gialla dal 15 marzo al 6 aprile, estendendo anche alle regioni che rientrano in questa fascia le restrizioni previste per le regioni in fascia arancione. Inoltre nelle del 3, 4 e 5 aprile, ovvero da Pasqua fino al giorno successivo a Pasquetta, scatta il lockdown su tutto il territorio nazionale. Dalla stretta restano escluse le regioni che si trovano in fascia bianca, quelle dove il rischio di contagio è estremamente basso, che continueranno a godere di un regime di limitazioni minimo. Fascia nella quale per ora rientra la sola Sardegna.

La nuova stretta si traduce di fatto in una nuova serrata per i locali, che in tutta la Penisola, tranne che in Sardegna, potranno lavorare solo con i servizi di asporto, ma non tutti, e di delivery.

Altra novità introdotta riguarda il passaggio automatico in zona rossa per le regioni nelle quali si verifica una incidenza cumulativa settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti.

Resta confermato, poi, il coprifuoco dalle ore 22 alle ore 5 del giorno successivo e, ovviamente, il limite agli spostamenti tra regioni, permessi solo da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, così come è permesso il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Nelle regioni in fascia rossa sono anche vietati gli spostamenti tra comuni, mentre in quelle in fascia arancione solo consentiti verso centri con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri, ma non verso i capoluoghi di provincia.

Eliminata la fascia gialla

Andando nel dettaglio, il decreto Pasqua prevede:

  • dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile anche nelle regioni in fascia gialla si applicano le misure previste per la zona arancione. È possibile recarsi in altre abitazioni private abitate solo una volta al giorno (tra le ore 5 e le 22.00), restando all’interno dello stesso comune, ma solo due persone, che potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi.
  • dal 3 al 5 aprile si applicano all’intero territorio nazionale, tranne che alle regioni in fascia bianca, le misure per la zona rossa. In questi giorni, tuttavia, sarà possibile fare visita a parenti e amici solo una volta al giorno, sempre tra le ore 5 e le 22, restando però all’interno della stessa Regione.

Locali sempre chiusi

Per tutto il periodo coperto dal decreto, quindi, restano pertanto sospese le attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, delle regioni che non rientrano in fascia bianca (Sardegna). Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, gli itinerari europei E45 e E55, negli ospedali, negli aeroporti, nei porti e negli interporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Consentite inoltre le mense e il catering continuativo su base contrattuale.

Durante questo arco temporale i locali potranno lavorare esclusivamente con i servizi di asporto (cibi e bevande, compresi alcolici e superalcolici) fino alle ore 22, ma non le attività con codice Ateco 56.3, ovvero i bar e gli esercizi simili senza cucina, per il quale il limite orario è fissato alle 18, fermo restando il divieto per i clienti di consumazione sul posto o nelle adiacenze del locale, e di consegna a domicilio, in quest’ultimo caso senza limiti di orario.

Decreto Pasqua dl 30 del 13 marzo 2021

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