Così si crea una squadra vincente

Tecniche –

Le tecniche usate nella gestione degli atleti di vertice possono essere utili per riuscire a far lavorare le persone in modo ottimale e creare team che funzionano. I consigli di Julio Velasco, plurimedagliato allenatore di pallavolo

Per gestire le persone, prendete spunto dallo sport. L'invito arriva da Julio Velasco, storico coach della pallavolo italiana, che nel corso di un incontro organizzato a Milano dall'azienda di amministrazione delle risorse umane Adp Byte, ha raccontato come le regole applicate per creare una squadra vincente nello sport possano essere utili ed efficaci anche negli ambienti lavorativi.
Fissare regole chiare, tirare i migliori dalla propria parte, esplicitare i conflitti, evidenziare i pregi dei collaboratori: sono alcune delle strade suggerite da Velasco per creare una squadra che funzioni.
Esortare a andare tutti dalla stessa parte, secondo Velasco, serve a poco: «È molto più efficace mettere in evidenza il motivo per cui andare tutti nella stessa direzione conviene a tutti. Per far sì che succeda, occorre fissare regole chiare. Ed esplicitare cosa succede quando si sgarra». E se in squadra c'è un Maradona? «Se sono tutti convinti che con lui si vince, meglio esplicitare. Lui fa come gli pare perché è Maradona, ma tutti gli altri seguono le regole». A proposito di Maradona: curare la relazione con i migliori è fondamentale: «Vogliono essere riconosciuti come tali. Per questo è opportuno instaurare un rapporto privilegiato. Meglio parlare con loro a quattr'occhi, in modo informale, piuttosto che davanti a tutti».
Esplicitare è il metodo migliore per sciogliere le tensioni sotterranee che spesso minano il clima interno: «Un caso classico? Due colleghi che non si sopportano. Meglio portare la cosa alla luce. Magari dicendo: “Anche se vi siete antipatici, potete trovare il modo di lavorare insieme, no?”».
Per far crescere le persone, Velasco ha due ricette: «Meglio partire dai punti di forza, così da far guadagnare fiducia e autostima. Inutile fare l'elenco di tutti i difetti che ha. Scegliete il più importante, quello su cui può migliorare, e lavorate su quello. Otterrete risultati molto più velocemente

I consigli

Fare è far fare. Fare è diverso da far fare: probabilmente siete i migliori a fare una cosa. Ma se non insegnate agli altri, il gruppo non progredisce. Lasciate perdere la tentazione dello: «Spostati, lo faccio io».
Tensioni.
Spesso in un gruppo si creano delle tensioni nascoste. Meglio portarle alla luce: «So che voi due non vi state simpatici. Ma potete trovare il modo di lavorare insieme, no?»

Pregi e difetti.
Evidenziare i pregi dei collaboratori ne aumenta l'autostima. No all'elenco dei difetti: sceglietene uno e su quello fatelo lavorare.

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