Come funziona il business delle macchinette da gioco

Locali –

I terminali installati nei pubblici esercizi si dividono tra quelli con o senza vincita in denaro

I giochi elettronici possono essere una discreta fonte aggiuntiva di introiti per un bar, ma per scegliere il più redditizio bisogna sapere come si differenziano e come vanno gestiti. Parlando di giochi elettronici in senso stretto la legge distingue tra quelli senza vincita in denaro e quelli con vincita in denaro o “new slot”. Altri terminali possono poi essere utilizzati per raccogliere scommesse.  A distinguere le varie tipologie di giochi è il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Quelli senza vincita in denaro, noti come comma 7c in base a quanto dispone l'art. 110 della legge, sono i classici giochi elettronici d'abilità. Devono essere impossibili da modificare o da manomettere e possono essere installati nei bar senza particolari avvertenze. Il guadagno per gli esercenti deriva direttamente dall'ammontare delle giocate, mentre i giochi sono di solito concessi in affitto da distributori specializzati.

Più complesso il meccanismo che regola le new slot o giochi comma 6a, il cui utilizzo è vietato ai minori di 18 anni. Le partite non devono costare più di 1 euro e le vincite, che non possono superare i 100, vanno pagate a fine partita solo in monete. I giochi comma 6a devono essere equipaggiati con schede (slot) approvate dall'Amministrazione dei Monopoli di Stato e garantire vincite pari almeno al 75% delle somme giocate, calcolate su un ciclo di 140.000 partite. In pratica, le probabilità di vincita non devono essere troppo sbilanciate a favore dei gestori. Queste macchine da gioco devono essere connesse in rete con l'Amministrazione dei Monopoli di Stato, che in ogni momento deve poterne controllare il funzionamento a garanzia dei consumatori. Il gestore che scolleghi volontariamente la sua new slot alla rete incorre in severe sanzioni amministrative.
 
I guadagni sono legati alle giocate, di regola superiori rispetto ai normali videogame, ma sui giochi comma 6a grava anche il Preu, prelievo erariale unico, pari al 12% sul totale delle giocate al lordo delle vincite, che il gestore deve versare per ogni macchina di questo tipo. Per quanto riguarda il mercato delle scommesse, è appannaggio esclusivo di alcune società concessionarie che predispongono vari prodotti, rivendibili anche nei pubblici esercizi, come carte ricaricabili, terminali da gioco, carte gratta e vinci. Il loro utilizzo in un bar deriva da un accordo diretto tra il gestore e la società concessionaria.

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