Bonus Pos 2021: i nuovi incentivi per i pagamenti elettronici

bonus Pos 2021
Foto di tomekwalecki da Pixabay
Il governo ha messo in campo un pacchetto di nuovi incentivi sotto forma di credito di imposta che vanno a coprire le spese per le commissioni bancarie sui pagamenti elettronici e per l'acquisto di Pos evoluti

L’azzeramento delle commissioni sui pagamenti e un bonus, anzi due, per i gestori che decidono di dotarsi di Pos evoluti. Sono le nuove misure emanate dal governo a favore delle imprese, quindi anche delle attività del fuoricasa, per favorire i pagamenti elettronici. Misure, contenute nel dl 99/2021, in vigore dallo scorso 30 giugno, che rientrano nel più ampio piano di contrasto all’evasione fiscale, che ha uno dei suoi perni proprio nell’incentivazione dell’uso di strumenti di pagamento tracciabili, come quelli elettronici, rendendone la gestione per chi li accetta meno costosa.

Commissioni azzerate

La prima novità è il rafforzamento del cosiddetto bonus Pos, ovvero il credito di imposta del 30% in vigore dal luglio del 2020, per le commissioni addebitate per l’utilizzo della moneta elettronica del quale possono fruire esercenti e professionisti.

Credito di imposta che ora viene portato al 100% per le commissioni maturate nel periodo dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022, andando così a coprire interamente le spese bancarie che imprese e professionisti devono sostenere quando accettano i pagamenti con bancomat e carte di credito e di debito e altri pagamenti elettronici tracciabili.

Più nello specifico, il credito di imposta viene riconosciuto agli esercenti che effettuano vendite nei confronti di consumatori finali adottando strumenti di pagamento elettronico (Pos) collegati ai registratori di cassa o strumenti di pagamento evoluto che consentono la memorizzazione e la trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate dei corrispettivi giornalieri.

La misura, come già in precedenza, si applica alle imprese e professionisti che nell’anno precedente hanno realizzato ricavi o compensi fino a 400.000 euro. Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione, mediante modello F24, e a partire dal mese successivo a quello nel quale la spesa è stata sostenuta. Dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi del periodo di maturazione e nelle dichiarazioni successive per gli importi residui non ancora utilizzati in compensazione, ma non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap.

Il bonus per chi acquista il Pos

Ma il decreto ha introdotto anche due incentivi per le attività che vogliono dotarsi di strumenti per l’accettazione dei pagamenti elettronici.

Un primo bonus del valore massimo di 160 euro, sempre sotto forma di credito di imposta, viene riconosciuto agli esercenti che acquistano o noleggiano o utilizzano Pos e strumenti che consentono forme di pagamento elettronico collegati ai registratori telematici o ai software di fatturazione elettronica, tra il primo luglio 2021 e il 30 giugno 2022. Il bonus copre anche le spese per il convenzionamento e quelle sostenute per connettere gli strumenti che già si possiedono ai registratori telematici.

Il credito d’imposto, parametrato al costo di acquisto, noleggio o utilizzo, spetta secondo il seguente schema:

- 70% per i soggetti con ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente fino a 200.000 euro;

- 40% per quelli con ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente superiori a 200.000 e fino a 1 milione di euro;

- 10% per quanti hanno percepito ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente superiori a 1 milione e fino a 5 milioni di euro.

Il bonus per l’acquisto di strumenti di pagamento evoluti

Un ulteriore bonus, sempre nella forma del credito di imposta, riguarda gli acquisti, i noleggi e l’utilizzo di strumenti di pagamento evoluti effettuati nel corso del 2022. Per strumenti evoluti di pagamento si intende quelli strumenti che consentono anche la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri. In questo caso il credito di imposta è più ricco, raggiungendo un valore massimo di 320 euro, e viene sempre riconosciuto in base all’ammontare dei ricavi del professionista o dell’attività. Più nello specifico:

- 100% per coloro che hanno percepito ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente di ammontare fino a 200.000 euro;

- 70% per coloro che hanno percepito ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente di ammontare superiore a 200.000 e fino a 1 milione di euro;

- 40% per coloro che hanno percepito ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente di ammontare superiore a 1 milione e fino a 5 milioni di euro.

Anche i due nuovi bonus sono utilizzabili solo in compensazione mediante modello F24, successivamente al sostenimento della spesa e devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo. Così come entrambi non concorrono alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap.

Le caratteristiche tecniche degli strumenti agevolati dai bonus Pos saranno definite con un apposito provvedimento dell’Agenzia delle entrate.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome