L’avanzata della birra nei bar diurni

Open Baladin
Crescono i volumi di birra forniti dai grossisti ai bar diurni, trainati da referenze premium e specialty. Decollano le lattine, bene anche i fusti

Premium e specialità trainano la crescita delle vendite di birra da parte dei grossisti, che si concentra nel canale dei bar diurni: nei primi dieci mesi del 2019, secondo l’Osservatorio Tracking Grossisti di Iri, le vendite a volume di birra sono cresciute del 3,1% a volume e del 4,8% a volume nei bar diurni, contro un modesto +0,5% a valore e un -0,5% a volume nel segmento pub e birrerie.

«I bar diurni sono di gran lunga il principale canale di vendita della birra per i grossisti - spiega Mario Carbone, responsabile dell’Osservatorio Tracking Grossisti di Iri -, totalizzando oltre il 30% del totale delle vendite nel fuori casa. Il segmento dei bar diurni negli ultimi anni ha decisamente virato verso il segmento delle birre di qualità, cresciute a scapito di quelle standard. Premium e specialty, al cui interno troviamo anche le birre artigianali, ormai rappresentano quasi il 70% dei volumi venduti nei bar diurni. E il fatto che la crescita a valore superi quella a volume conferma la tendenza ad andare verso prodotti premium. Una tendenza che premia sia i gestori sia i grossisti, visto che permette a entrambi di vendere prodotti a marginalità più elevate. Prodotti che rispondono a una crescente richiesta di qualità da parte dei clienti».

Crescono le lattine, calano le bottiglie in Pet

Non decollano, invece, le vendite di birre analcoliche e light, in calo e lontane dalla soglia dell’1% delle vendite, mentre sembra in caduta libera il mondo delle radler.
«Guardando ai packaging - continua Carbone - si assiste un incremento a due cifre delle birre in lattina, che registrano un +17,8% a volume; buone anche le performance dei fusti, +5,8%, mentre le bottiglie in Pet fanno segnare un -4,7%».

Guardando i risultati degli altri segmenti del mondo bar, passiamo dal giorno alla notte (anche metaforicamente): vendite al palo nel segmento pub&birrerie e addirittura in deciso calo nel mondo della notte (discoteche&co), che si sposta più decisamente verso gli spirit.
«Nel segmento dei pub&birrerie l’elemento più evidente è il tracollo delle vendite di bottiglie in Pet, che peraltro avevano già un peso piuttosto contenuto. Crescono le lattine (+9,6% a volume ma addirittura +50% a valore) e restano abbastanza stabili invece i fusti (-0,8% a volume ma +0,3% a valore)».

In controtendenza rispetto ai bar diurni anche l’evoluzione del mix di prodotti acquistati: «Nel segmento pub&birrerie - rivela Carbone - la crescita più significativa è quella delle birre aromatizzate, superiore al 25%, seguita da quelle standard (+5,5% a volume), mentre le specialty arretrano leggermente. Un ulteriore segno di difficoltà per una formula che forse più di altre avrebbe bisogno di un più deciso rinnovamento».

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