Il caffè si tuffa nella birra nei drink di Sergio Barbagallo

Tutto il buono dell’amaro, dalle coffee beer ad abbinamenti di gusto tra differenti tipi di caffè e di birra

Lo shottino di caffè si tuffa nella birra
Lo shottino di caffè si tuffa nella birra

Il passaggio dal caffè alla birra e la loro unione è naturale per chi apprezza il buono dell’amaro; e il risultato finale è non solo piacevole, ma può essere anche “divertente” grazie a insolite modalità di preparazione. Torniamo sull’argomento con Sergio Barbagallo, titolare di Etna Roaster. Le coffee beer sono una realtà nata in America e presto arrivata in Europa, soprattutto in virtù degli aromi presenti in birre scure come le stout, ad alta fermentazione, che presentano aroma di tostato, con note di cioccolato, caffè e liquirizia. Ne presentano diverse versioni sia birrifici sia torrefazioni che hanno inserito questa specialità nella propria offerta. Il caffè è per lo più ottenuto per infusione, spesso da singole origini che, accanto al classico tostato, offrono un ventaglio di aromi che vanno a unirsi, esaltare e completare quello delle birre, tra cui sono entrate anche le chiare.

Sergio Barbagallo
Sergio Barbagallo

«Il panorama brassicolo offre diverse specialità che vedono unite birra e caffè - ci dice -, ma mancava un abbinamento post produzione. Ho così pensato all’Irish Car Bomb, che a mezza pinta di Guinness unisce uno shot con 30 ml di Irish whiskey». La base del nuovo drink, Imperial Coffee, è stata una birra Ciaùla del Micro Birrificio Artigianale Alveria, una imperial stout realizzata con malti scuri che conferiscono, oltre al colore, una complessità di note tostate unite a un corpo leggero. «Ho cercato di conferire maggiore corpo con il caffè - riprende Barbagallo - ma mancava sempre qualcosa. Allora ho pensato di realizzare una preinfusione versando nel macinato della miscela ThreeBlend (composta di caffè provenienti da El Salvador, Brasile ed Etiopia) il liquore Tia Maria, composto da rum e caffè. Il corpo è risultato quello giusto, inoltre mentre il bicchierino affonda, gli acidi grassi del caffè reagiscono con la schiuma che prima “monta” in modo “esuberante” per poi ridursi leggermente. Bevendo questo drink si susseguono sentori positivi: il tostato della birra, il gusto fruttato del caffè la nota di rum che persiste unito a un corpo denso e un retrogusto di cioccolato al latte, che dà un effetto finale simile a un budino». Si possono realizzare unioni piacevoli con scure come imperial stout, porter, oppure con chiare come pils e lager; sono invece sconsigliate bevande con un carattere spiccato. Un’altra ricetta vede uniti 250 ml di Alveria Centobocche Saison con uno shot realizzato estraendo 19 gr di singola origine Brasile Fazenda Lagoa di Etna Roaster preinfusi con l’amaro di arancia rossa Amara di Fratelli Mazza. L’aroma speziato e la piacevole effervescenza della birra (fare molta attenzione quando si “tuffa” il bicchierino nel boccale affinché non trabocchi) si uniscono al meglio agli aromi fruttati del Brasile e ai gusti mediterranei dell’amaro.

Shottino di caffè nella birra
Shottino di caffè nella birra

Imperial Coffee Ingredienti: 250 ml birra Ciaùla imperial stout di Alveria, 10 ml Tia Maria, 40 ml espresso realizzato con la miscela Three Blend (El Salvador, Brasile ed Etiopia) di Etna Roaster (21 gr). Procedimento: Macinare direttamente nel filtro il caffè, pressarlo e versare su di esso il liquore Tia Maria; lasciare assorbire per 50-60 secondi (rimuovere eventuali eccessi non assorbiti) quindi estrarre l’espresso in un bicchierino. Versare (non fino all’orlo) la birra nella pinta da 33 cl. Servire al cliente la pinta e lo shottino di caffè, lasciandogli il compito di “affondare” il secondo nel primo. È un drink con un buon corpo che si beve a 10-14°C; indicato nella mattinata, nel pomeriggio o a fine serata.

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