Baritalia torna il 26 ottobre e riparte dai classici

“Tutto ciò che è moderno, prima o poi, viene superato”. Parole (e musica) di Oscar Wilde. Il passato invece è un’altra storia. Resta immobile e diventa modello, sempre attuale, per tutti. È con questo spirito che affrontiamo la seconda edizione di Baritalia. Come l’anno scorso si tratta di un laboratorio di miscelazione itinerante per premiare la creatività dei migliori bartender italiani e fare cultura sul bere miscelato. Si parte il 26 ottobre al padiglione 13 di Host a Milano, per proseguire a febbraio a Bari, poi marzo a Palermo e infine con un grande evento conclusivo il 13 giugno 2016 al Palazzo del Ghiaccio di Milano. Le squadre che partecipano a Baritalia sono selezionate direttamente dalle aziende partner dell’evento. Ogni team, composto da tre bartender e un maestro di cerimonia, avrà mezz’ora di tempo per presentare con parole, foto e documenti il classico scelto e tre rivisitazioni sul tema. I drink saranno valutati da una giuria tecnica internazionale e la migliore proposta di ogni squadra entrerà di diritto nella carta-ricettario di Bargiornale. Ma non finisce qui: le ricerche storiche più interessanti saranno pubblicate su Bargiornale e, alla fine del tour, verranno raccolte in una pubblicazione. Sul banco di sperimentazione di Baritalia, dicono le voci di corridoio, ci sarà spazio per miscele dell’era fossile (punch, sling, cobbler, sour ecc.), della Golden Age (1860-1920) come il Daiquiri, Manhattan o il Martini, del periodo Tiki di Don the Beachcomber e Trader Vic, ma anche per le Polibibite Futuriste. A questo punto non ci resta che salire sulla macchina del tempo, dare le chiavi a un gruppo di piloti che di mestiere fanno i barman, metterci sul circuito della ricerca storica e dare gas.

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