Si respira l'aria di casa, quella del lungo viale che giunge alla Reggia di Caserta, nel tratto che ci separa dalla sede dell'evento. Il sole, martellante, segna l'inizio di una nuova estate. In lontananza, si vedono le colline. Attorno a queste, crescono i vigneti locali: Pallagrello, Aglianico, Falanghina. E' lontano l'autunno, il mese delle vendemmie e della nascita di una nuova annata.
Ciononostante, maggio è il mese della Wine Cocktail Competition. Protagonista il vino, declinato in cocktail da venti professionisti, provenienti da tutt'Italia, giunti al C'era Una Volta in America di Caserta, sede della manifestazione.
Nata da un'idea di Renato Pinfildi, bartender locale, una gara di miscelazione vinicola rappresenta una sfida impegnativa per ogni barman. Una sfida che ha raccolto adesioni e collaborazioni in numerosi operatori del settore: da AIBES all'AIS, fino a tante aziende vinicole del territorio.
Presentata da Francesco Conte, vero e proprio guru della miscelazione meridionale, la WCC ha visto l'avvicendarsi di idee, formati e proposte spesso spiazzanti.
Giudicate da una giuria formata, tra gli altri, da Gianfranco Cacciola, finalista della Bacardi Legacy 2016 e promotore del progetto di miscelazione calabrese “Bar Jonio”, Salvatore Scamardella, capobarman del Club Deco'di Milano, oltre che dal sottoscritto, per Bargiornale.
Assieme ad essa, una giuria di decoro, quella popolare ed un'altra di comunicazione – presieduta dalla psicologa Annalisa Manfrè – completano il quadro.
Non è mancato davvero nulla, dai pestati alle aromatizzazioni alla violetta, scelte internazionali e sofisticate, ad opzioni più familiari e semplici.
Quelle offerte dalla ginger beer del “Ass è baston” di Roberto Andreotti, head bartender del “Padron e Sott” di Caserta e vero enfant prodige della miscelazione campana. Terzo classificato, la sua è una soluzione aperitivo locale, che viaggia tra le note dolciastre del Pallagrello, unite a brandy, liquore alla mela annurca ed aromi di cannella.
Dalle evocazioni di un bar con tavolacci e sedie di vimini, a quelle di un viaggio. Dal Mediterraneo all'Oriente. Sono gli equilibri del “Japanese Spring”, drink di Luigi D'Apice dell'Oasi Mediterran Bar di Castellamare di Stabia (NA), che presenta Mandarinetto Isolabella e Gin Jinzu, quasi fosse un gioco lessicale amato da Stefano Bartezzaghi. Secondo classificato, grazie ad un'armonia di freschezza e aromi accennati, la dolcezza del lampone. Internazionale e locale al tempo stesso, grazie al contributo della Coda di Volpe, un bianco ideale per queste armonie.
L'eleganza della mixology, estratta dalle fonti più impensabili. Come lo sciroppo di Coca Cola, creato da Edda Fiore, barlady de Le Officine Nautilus di Varcaturo. Vincitore con merito della rassegna, il suo “Coke and Wine” è uno sparkling, notevole già dalla flute decò, che unisce estratto di limone, Cognac e lo Spumante di Aglianico Rosè delle Cantine Feudi di San Gregorio. Insieme alla sua garnish di bambù, chicchi d'uva ed ananas, Edda riesce ad unire la tradizione, con le venature pop di una mixability tipicamente anglosassone, rivisitazione notevole di un classico come il Sidecar.
Degni di nota, il “Violet Eyes” di Antonio Bianco (Hotel Residence Amalfi) ed il “Savoir Fair” di Alice Mainetti (Trentotto Lounge Bar di Sondrio), che hanno conquistato ripettivamente il premio della migliore decorazione e della giuria popolare.
Tuttavia, nell'avvicendarsi di riconoscimenti e premi, la Wine Cocktail Competition ha avuto una vera e grandissima vincitrice. La beneficenza, grazie ad una lodevole raccolta fondi all'A.I.S.M, l'Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Una grande nota di merito, per una bellissima sfida.
Primo Classificato
Edda Fiore, Bacoli (NA), Officine Nautilus Varcaturo (NA)
Wine & Coke
5 cl Cognac Remy Marten VSOP
2 cl sciroppo di Coca cola
1 cl Estratto di Limone
8 cl di Spumante metodo classico Dubl di Aglianico Rosè Azienda Feudi di San Gregorio
Tecnica Shake and Strain and top
Decorazione Bastoncino di bamboo fetta Ananas disidratato e chicco di uva rosso
Evento patrocinato da A.I.S. e A.I.B.E.S. ma di intera proprietà ideativa e realizzativa di Renato Pinfildi
Raccolta Fondi Pro A.I.S.M. DI CASERTA
Secondo Classificato
Luigi D’Apice, Sant’Antonio Abate, Oasi American Bar Castellammare (NA)
Japanese Spring
Janare Coda di Volpe La Guardiense 8 cl
Gin Jinzu 2 cl
Mandarinetto Isola Bella 1,5 cl
Succo di Mandarino 3 cl
Purea di lamponi freschi 0,5 cl
Tecnica Shake and Double strain
Decorazione Colibrì di frutta e side di sushi
Terzo Classificato
Roberto Andreotti, Casagiove (CE), Padrone e Sotto Caserta
Asso di Bastoni
Pallagrello bianco Vestini Campagnano 3 cl
Top di Ginger Beer
3,5 cl di Brandy Vecchia romagna
2 cl Liquore alla mela annurca
Gocce di Sciroppo di Cannella Home Made
Tecnica Shake & Strain and Top on
Decorazione con Fetta di mela annurca spolverata di Cannella rappresentante un asso di Bastoni
VINCITRICE GIURIA POPOLARE
Alice Maninetti, Cosio Valtellino (Sondrio,) Locale: trentotto Lounge bar & Restaurant Sondrio
Savoir Fair
8 cl di Spumante Dubl di Aglianico Rosè Feudi di Sangregorio
2,5 cl di Campari
2 cl di liquore allo zenzero e lamponi home made
1,5 cl di Saint Germain
2 cl succo di Limone
1 cl di sciroppo di zucchero
Semi di Cardamomo q.b.
Tecnica : mudler shake & double strain and Top On
Decoro: pepe macinato, buccia di limone vaporizzazione di oli essenziali di agrumi e foglia di vite
VINCITORE GIURIA DECORO
Bianco Antonio, Tramonti (SA), Locale: Hotel Residence Amalfi
Violet Eyes
1 cl vodka Citron
1 cl limoncello home made
2 cl liquore Nocillo
2 cl Vino Lacryma Christi Bianco Vigna delle Ginestre
1 cl Parfait Amour
Tecnica: Shake and strain
Decorazione piattino in tronco di noce con gheriglio limone di Sorrento mirtilli e fiori commestibili.