Ventiquattro ricette, alla portata dei meno esperti, con Whittington Ice Tea. La novità cavalca l’onda della tendenza, ma anche di una vicenda antica
Verde, nero bianco, infuso con erbe o frutta. Il tè si sta facendo largo nei menù dei cocktail bar. Non si tratta di una novità, piuttosto di un felice ritorno. Di drink col tè ne scrivono, a partire dal 1862, pionieri della miscelazione del calibro di Thomas, Terrington, Johnson, Schmidt e Maloney. Nei loro ricettari fanno riferimento, se si esclude forse il Tea Cobbler di Harry Johnson (1882), al tè come ingrediente dei punch. Il contributo moderno offerto dai mixologist enfatizza la tradizione di usare il tè come elemento capace di aggiungere vivacità, complessità, equilibrio e inediti contorni aromatici alle bevande miscelate.
Menù dedicato
Un interessante e recente esperimento in materia è stato condotto in occasione del rilancio della gamma Whittington Ice Tea. Intrigante specie perché, e le ricette che riportiamo sopra ne sono la riprova, si parla di cocktail costruiti con prodotti di facile reperibilità, veloci da realizzare e adatti anche ai meno esperti. Dietro questo progetto c’è il lavoro di ricerca condotto da Whittington, che si è avvalso della consulenza di Amedeo Rotticchieri del Bar Petit di Mantova, per creare 24 combinazioni tradotte in altrettanti shakerati: 5 aperitivi, 3 analcolici e 16 notturni. Tutti miscelati da tre ingredienti, ghiaccio compreso, ideali in vista soprattutto dell’estate. Il menù dei “tea cocktail” si può consultare sul sito whittingtontea.com.