Il tavolino è l’anima del bar

Arredo –

La forma e i materiali condizionano l’attrattiva del locale, ma si devono anche adattare al tipo di clientela

Il tavolo ha un destino curioso nei diversi locali. Nei ristoranti più formali e tradizionali esso scompare, sopraffatto da tovaglie e stoviglie. Nel caso dei bar, al contrario, diventa il protagonista, caratterizza l'ambiente in modo determinante e ne decide il grado di accoglienza. Infatti è proprio il tavolino a intrattenere un rapporto prolungato e ravvicinato con il cliente. Il piano d'appoggio è la parte più importante per quanto riguarda immagine e funzionalità, poiché di solito rimane a vista. Per questo, occorre che il gestore scelga con cura il modello, con una superficie adatta a un uso articolato.

Se si opta per un laminato plastico (assai resistente), esso deve rivelare la propria identità, senza imitare il legno o il marmo, che invece meritano di essere usati “in originale”. I formati sono sempre contenuti entro certi standard, ma è la tipologia dei frequentatori a orientare verso la grandezza normale (solitamente 80x80 cm) o quella più piccola (circa 60x60). La prima versione è più adatta a consumazioni collettive (in coppia o in gruppo), mentre la seconda è più opportuna nel caso in cui un bar di modeste dimensioni accolga consumazioni prevalentemente individuali.

L'importanza della forma
Un altro aspetto fondamentale è la forma del piano: quadrata o tonda? La scelta è meno libera di quanto si possa pensare. Il tavolo rotondo deve essere utilizzato quando la disposizione nella sala è libera e asimmetrica. La posa del tavolo quadrato è opportuna quando la conformazione del luogo richiede un rigido allineamento. Non dobbiamo dimenticare, però, che la versione circolare è più adatta a spazi piccoli: l'assenza di spigoli facilita passaggi difficoltosi. Ma è anche vero che la forma quadrata si presta all'unione di più elementi.

Anche i materiali meritano una valutazione attenta: se il tavolo deve essere spostato in continuazione, se ne consiglia la versione interamente in plastica, facendo attenzione al fatto che, in esterno, è più soggetto all'azione del vento; se invece lo si vuole con struttura metallica e piano in legno plastificato, si verifichi che lo stelo sia in alluminio, ben più leggero del ferro. Le questioni pratiche più scottanti riguardano l'impilabilità dei tavoli quando non vengono usati: i modelli a stelo centrale di norma non consentono questa operazione, possibile invece quando si hanno 3 o 4 gambe sporgenti rispetto al piano. Esistono tuttavia anche alcuni modelli che prevedono la piegatura in verticale del piano stesso.

* Docente del Poli.design di Milano

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