Mixability d’alta quota

Distillati –

Fini, dolci, speziati e fruttati, i giovani malti altoatesini della Distilleria Puni fanno il loro ingresso nella miscelazione d’autore passando per la porta principale, quella del Laurin Bar di Bolzano

La prima impressione è quella di trovarsi nelle Highlands scozzesi, in mezzo alla bellezza aspra di valli e prati verdissimi e catturati dall’aroma dolciastro e affumicato tipico delle distillerie di whisky. Impressione errata perché guardando meglio si scorge il massiccio dell’Ortles e i panorami tipici delle nostre Dolomiti. Difatti siamo in casa della famiglia Ebensperger a Glorenza in Val Venosta. Qui sorge la Distilleria Puni (un edificio dalla struttura cubica che assomiglia a un museo d’arte contemporanea) e qui si produce uno speciale e, onestamente, incredibile single malt. «Siamo l’unica distilleria di whisky in Italia - racconta Albrecht Ebensperger che insieme ai figli Jonas e Lukas è la mente di questo coraggioso progetto - e per produrlo utilizziamo una miscela di cereali maltati formata da orzo, circa l’80%, frumento e segale. Impieghiamo solo segale coltivata localmente e anche buona parte del frumento cresce in Alto Adige. In particolare, utilizziamo una qualità molto antica di segale, che conferisce al distillato gusto e sapore unici».

Ispirazione scozzese
Gli impianti e la tecnologia sono invece scozzesi doc, a partire dagli imponenti alambicchi Forsyths. Altra particolarità: il distillato altoatesino invecchia in botti ex Bourbon ed ex Marsala e la maturazione avviene in alcuni bunker dismessi del cosiddetto Vallo Alpino fatti costruire negli anni Trenta da Mussolini. Due i prodotti della distilleria già in commercio: l’Italian Single Malt White, un malto non maturato in botte che offre la possibilità di degustare la forma pura e grezza di quello che diventerà poi il whisky, e l’Italian Single Malt Red. Attenzione, anche in questo caso non siamo di fronte a un whisky ma a un distillato invecchiato per 6 mesi in botti ex Marsala. Il Red si chiamerà presto Alba e sarà frutto di un affinamento più lungo: da uno a due anni sempre in botti ex Marsala (ciò comporterà anche un cambio di gradazione, da 40 a 43°). «Il nostro primo whisky - spiega Ebensperger - sarà invece sul mercato nel 2015, dovendo rispettare il tempo di invecchiamento di almeno 3 anni prescritto dalla legge: due anni in botti ex Bourbon e un anno in botti ex Marsala».

Best seller in carta
In attesa, si possono già degustare i due prodotti in uno dei templi del “bere bene” bolzanino, lo storico Laurin Bar del Parkhotel Laurin. Qui il capo barman Daniel Baur ha messo a punto dei cocktail che sfruttano le virtù di questi giovani distillati che spaziano dalle note di frutta e cereali del “White” alla dolcezza maltata del “Red”. «Mi sono ispirato a due grandi classici della mixability - spiega Baur - per creare il Puni Martini e il Red Fashion, che sono rispettivamente il Martini Cocktail e l’Old Fashioned. Entrambi i mix, insieme a un terzo che ho preparato con una crema al caffè realizzata sempre dalla Puni (il Laurin Cappuccino, ndr) figurano nella carta del Laurin Bar e sono molto richiesti». Soprattutto, la finezza del White si esalta nel Puni Martini. «Sono prodotti che si collocano a livello di gusto tra la vodka e il whisky - aggiunge Baur - e si prestano benissimo a essere miscelati». Davvero una bella scoperta.

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