Le nuove regine di Alessandria

Locali –

Monica e Carla, titolari della vineria con cucina Mezzo Litro, fanno la differenza con aperitivi “identitari” e una cucina “senza frigo”

Mezzo Litro non è un bar qualsiasi. Anzi, per certi versi, è molto di più di un semplice pubblico esercizio. Non fosse altro che ad accogliere i clienti c’è uno staff tutto al femminile guidato da due imprenditrici conosciutissime in Alessandria per la loro passione per tutto ciò che ruota intorno ai mondi del cibo, del vino e dell’ospitalità. Si tratta di Monica Moccagatta, ideatrice del Capodanno Alessandrino, e Piercarla Negro, anima di locali come il Bistrot o l’Arcimboldo rimasti nella memoria dei gourmet del capoluogo piemontese. Nel 2008, Piercarla decide di affiancare Monica nella conduzione di Mezzo Litro e nasce la formula odierna di vineria con cucina. A condividere la mission di questo polifunzionale c’è ovviamente un’altra donna: la chef Rita Giusti, anche lei ex Bistrot.

Qui l’aperitivo è ancora una cosa seria
«Quella del 2008 - racconta Monica Moccagatta - è stata una svolta strategica che ci ha subito fatto guadagnare una solida reputazione anche in campo gastronomico». Il vino rimane però il nucleo su cui ruota tutta l’offerta del locale a partire dall’aperitivo che è sempre ed esclusivamante enocentrico. «Per scelta non serviamo cocktail a base di liquori o distillati o alcolici che non siano vini - spiega Monica - e in media abbiamo giornalmente una trentina di etichette, quasi tutte piemontesi, che offriamo al calice. L’aperitivo prevede poi una serie di “rinforzi” con il pane che facciamo in casa da accompagnare a sfiziosissime salse, piattini caldi che provengono direttamente dalla cucina, salumi e formaggi, sformati, timballi di riso, torte salate, verdure crude, focaccine, “chicchi” ecc». Per capirci, niente a che vedere con l’happy hour all’ingrosso che fa furore in certi local. A rendere il tutto più accattivante c’è anche un “wine dispenser” di Enomatic utilizzato in modo creativo per degustazioni di una singola tipologia di vino o per confrontare diverse specialità. Per onor di cronaca c’è da aggiungere che il locale alessandrino è balzato lo scorso marzo alla ribalta per aver vinto, nella categoria food&beverage, la terza edizione di Aperitivo alla Marengo, vino del Monferrato proveniente da uve Cortese. È successo nella cornice di Golosaria Monferrato 2012 e il premio è andato alla vineria per l’abbinamento cocktail Napoleone (a base di Marengo Brut e succo di mela biologico) con una focaccina a base di robiola e miele.
Ma tutto questo dispiegamento di vini e cibo di qualità, quanto costa al consumatore? Decisamente poco. Il prezzo dell’aperitivo, compreso piattino e buffet, è di 5 euro il calice (a salire, ovviamente, secondo l’etichetta prescelta). Mezzo Litro è anche enoteca con circa 400 vini in vendita: una proposta che privilegia vini regionali ma non mancano bottiglie provenienti dalle più importanti aree vitivinicole italiane - compresa qualche “bollicina” d’oltralpe - insieme a una selezione di olii e di birre artigianali.

Cucina senza frigo
Altro “nocciolo duro” del sistema Mezzo Litro è, come premesso, la cucina. «La nostra è una proposta molto semplice - spiega Piercarla Negro - che si fonda sulla filosofia della “Cucina Senza Frigo”. In pratica costruiamo il menù del giorno con la spesa del mattino e solo con gli ingredienti disponibili in stagione. Ad esempio, andiamo alla mattina a fare la spesa dal macellaio e cuciniamo le carni che acquistiamo il giorno stesso». Una filosofia che funziona grazie anche a un approccio pragmatico che limita il menù a soli pochi piatti: in genere due primi, due secondi e due dessert. Per un conto che raramente supera i 25 euro, calice di vino incluso. Le specialità? Ovviamente, senza fare ricorso alla solita retorica del “chilometro zero”, cara soprattutto ai locali che hanno poco da dire, sono quelle tipiche e del territorio. E, dunque, i classici della cucina piemontese, come la tagliata di fassone, i tajarin langaroli, gli agnolotti al plin ecc. Non mancano i golosi dolci della tradizione, tra i quali il timballo di pere al cioccolato, il bonet della nonna, la pera cotta al vino rosso con gelato alla crema ecc. Il servizio di ristorazione funziona, per ora, solo a pranzo, e straordinariamente alla sera in occasione di eventi privati o a tema (il locale chiude normalmente alle 22,30). «Se tenessimo aperta la cucina anche per la cena - precisa Piercarla Negro - avremmo bisogno di personale extra e, in generale, ciò comporterebbe un aggravio non solo in termini di costi. Diventerebbe infatti tutto più complicato a livello gestionale. Credo che, alla fine, la formula odierna abbia il pregio di consentire a me e alla mia socia Monica di coordinare al meglio vita professionale e vita privata».

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