L’antico maniero è un castello di idee

Multifood –

Grande esperienza e tanta passione. Così Gerhard Stecher e Andreas Amort hanno trasformato un maniero medievale, vicino a Bolzano, in un polo che cucina attrazioni a tutte le ore.

Due nomi, un castello, nessun fantasma. A Bolzano, dove quasi tutto ha il doppio nome, italiano e tedesco, Castel Flavòn - Haselburg non fa eccezione. Il castello di origine medievale domina la città da un colle e unisce l’appeal della sua gloriosa storia alla location panoramica. Dopo l’intervento di restauro e ricostruzione storica (2000-2002) a opera dell’architetto Dietmar Dejori, sono riapparsi mura, affreschi, un pozzo, i resti di un torrione e altri preziosi reperti, ora integrati nell’ampia struttura che accoglie ristorante, bar, sale congressi, terrazze e giardino. Bargiornale ha incontrato Gerhard Stecher e Andreas Amort, gli attuali gestori.

Come vi è venuto in mente di organizzare un servizio di ristorazione all’interno di un castello?
Da clienti abbiamo pensato che il fascino della struttura antica e la sua posizione strategica, a soli dieci minuti di auto dalla città, erano richiami efficaci per calamitare il pubblico. Noi, ovviamente, ci abbiamo aggiunto la nostra esperienza, in quanto entrambi proveniamo dall’hotellerie. I primi contatti con il proprietario, l’imprenditore Heiner Oberrauch, sono avvenuti nel 2002. Gli abbiamo esposto il progetto di un locale polifunzionale in grado di fondere ristorazione tradizionale e banqueting: una formula eclettica inserita nei circuiti turistici e dotata di un servizio di lounge bar per catturare anche un target di clientela giovane e di tendenza.
Quali le difficoltà iniziali?
Il giorno dell’inaugurazione, lo scorso 15 marzo, abbiamo testato per la prima volta dal vivo i principali problemi nella gestione di un castello-ristorante. Prima di tutto logistici. Ad esempio, sale, terrazze e giardino (per un totale di 350 coperti) sono situati su diversi piani e raggiungibili attraverso scale e corridoi che non possono essere ampliati o modificati. E, poi, nessun ascensore. Abbiamo ovviato con uno staff giovane e atletico, professionale e, ovviamente, bilingue.
Avete fatto dei cambiamenti rispetto alla vecchia gestione?
Abbiamo ampliato l’orario di apertura: ora il castello è accessibile dalla mattina alla sera, con fasce orarie in cui la cucina è attiva a pieno regime (12.00-14.00 e 19.00-22.30). Orari ideali anche per ospitare i turisti che includono Castel Flavòn nel loro itinerario, rifocillati con spuntini a base di prodotti tipici locali, come speck e formaggi al tagliere (10-11 €).
È stata rinnovata anche la linea di cucina?
Certo, con un ritorno alla tradizione. Dunque, ricette altoatesine rilette in chiave attuale e ingredienti del territorio provenienti da fornitori locali. Frutta e ortaggi provengono in parte dall’orto del castello. I piatti sono del terroir come il prosciutto di cervo e lardo con rotolini di formaggio caprino (13 €), gli spätzle agli spinaci (8 €) o le costolette di agnello con patate al rosmarino (18 €). In menu anche piatti per bambini e vegetariani.

Come siete organizzati a livello promozionale?
Castel Flavòn è diventato in breve tempo una macchina per eventi, feste, concerti, spettacoli teatrali, degustazioni tematiche. Senza contare l’attività di banqueting che genera il 10% del business. Abbiamo individuato come canali promozionali preferenziali radio e stampa locale, oltre al nostro sito internet in continuo aggiornamento.

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