Nel 2011 la raccolta ha sfondato il muro dei 76 miliardi. Una crescita trainata dall’on line e dalle videolottery. Ad eccezione di “grattini” e Lotto perdono invece terreno i giochi al bar
È un bilancio dalla doppia faccia quello sulla raccolta da giochi effettuato dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, ma con un obiettivo che sembra ormai chiaro. Convogliare il gioco verso reti di distribuzione on line o gestite direttamente dalla singola società di servizi.
Se infatti il mondo dei giochi nel 2011 ha festeggiato nuove vette, arrivando a infrangere il muro dei 76 miliardi di euro raccolta, la rete di vendita formata da bar e tabaccherie ha vissuto un anno, a dir poco, difficile.
Partiamo però dai numeri. In attesa degli ultimi aggiustamenti a consuntivo, la raccolta totale del gioco ha raggiunto quota 76,6 miliardi di euro, in crescita del 24,3% rispetto all’anno precedente.
Attenzione, parliamo del valore di quanto raccolto e non del “giocato”. Agli utenti sono infatti tornati in vincite ben 57,5 miliardi, mentre 9,4 miliardi sono andati nelle casse dell’erario. Confermando il trend dell’ultimo anno, il maggior incremento in termini di raccolta è arrivato ancora una volta dalle “macchinette” che, tra newslot e videolottery, hanno messo insieme 41,5 miliardi pari al 54,2% degli incassi totali. Di questi oltre 12 sono arrivati dalle videolottery ospitate in locali ad hoc, mentre le newslot, tanto diffuse nei bar, hanno visto arretrare la propria raccolta a 29,4 miliardi, ovvero 3,8 miliardi in meno rispetto al 2010. Il tutto tenendo in giusta considerazione che, dati Aams alla mano, è oggi presente e attiva una videolottery ogni 10 newslot. Circa 365mila sono infatti le slot in esercizio e più di 35 mila le videolottery, le nuove macchine con jackpot fino a 500mila euro. Per quest’ultime il parco macchine operativo ha raggiunto così il traguardo del 62% sul totale delle concessioni previste per l’installazione di nuove vlt. L’arretramento della raccolta da newslot non è stato compensato dagli incrementi, anche significativi, del Lotto (+30%) e delle lotterie istantanee (+9,5%).
L’influenza dei superjackpot
Anche il Superenalotto ha chiuso in terreno negativo, perdendo quasi il 28% in un anno. Un dato che si spiegherebbe considerando l’influenza che solo qualche mese fa hanno avuto i superjackpot sul volume di gioco. Lo scorso anno, infatti, rilevano i dati messi a disposizione dall’agenzia Agipronews, c’era in palio il «6» da 178 milioni che fu centrato a fine ottobre 2010. La raccolta complessiva si è, dunque, assestata attorno ai 2,1 miliardi, di cui 1,93 provenienti dal gioco tradizionale e 180 milioni da “SiVinceTutto Superenalotto”. Tra le regioni più fortunate, è la Lombardia in testa con 6 premi tra prima e seconda fascia (“6”, “5+” o “5 stella”), seguita dal Piemonte con 4 e da Calabria, Abruzzo, Veneto e Puglia con 3.
In forte calo anche il Win for Life, che dimezza la raccolta, passando dai 600 milioni dello scorso anno ai 285 milioni del 2011 (-52,4%). Per la cronaca il concorso di casa Sisal, nel 2011, ha assegnato ben 50 vitalizi da 6mila euro al mese per 20 anni, 20 dei quali rafforzati dal bonus da 1 milione di euro. La regione più fortunata è stata il Lazio, con nove premi ventennali, seguita dalla Lombardia con otto e dalla Campania con quattro.
Scendono infine anche le scommesse sportive e quelle ippiche, mentre rimane quasi stabile il Bingo. Prosegue quindi il trend negativo, già evidenziato nel 2010, per i giochi destinati a bar e tabaccherie. Con le sole eccezioni delle lotterie/Gratta &Vinci e del Lotto, il quadro è infatti decisamente negativo e il mercato ancora una volta è avaro di novità da riservare al canale (l’ultima in ordine di tempo è stata il Win for Life che nel 2011 ha dimezzato la racccolta). Sembra quasi che il pubblico esercizio abbia esaurito il suo ruolo di canale strategico e che il mercato stia concentrando investimenti e nuovi prodotti in ambiti alternativi.