
Era nell'aria, la crescita progressiva dei numeri della manifestazione romana dedicata al mondo del beverage e della mixology imponevano un cambio di location. Ecco che arriva la conferma ufficiale: nel 2026 Roma Bar Show abbandona il Palazzo dei Congressi e si sposta poco più in là, sempre in zona Eur, alla Nuvola di Fuksas. Altra novità, il cambio mese per questa manifestazione che tradizionalmente si era svolta nel mese di maggio: dal 2026 sarà a settembre e, precisamente, il 14 e 15 settembre.
Location più grande e più prestigiosa, quindi, in un centro congressi all'avanguardia, costruito con un approccio eco-compatibile e servizi tecnologicamente avanzati. Ma anche un esempio di architettura contemporanea dall'alto valore artistico, firmato da un'archistar di livello internazionale, che ha rotto gli schemi in città, dando nuova linfa al polo fieristico dell'Eur. Uno spazio articolato su tre livelli, con un livello sale congressuali di 9mila metri quadrati, un livello "forum" di 7.300 metri quadrati di spazio polivalente e un auditorium da 1.800 posti.

Il format, ideato nel 2019, ha raddoppiato i numeri ogni anno, arrivando a quota 17mila ingressi e 180 aziende partecipanti. Nell'ultimo anno, inoltre, con l'ingresso di Fiere di Parma nel capitale, la volontà di crescere ulteriormente era stata dichiarata espressamente dal co-fondatore e ceo, Andrea Fofi. «Quando abbiamo lanciato il primo Roma Bar Show - ha commentato Fofi, a margine della chiusura dell'ultimo Roma Bar Show - volevamo riunire l'intera industry in un unico progetto, rendendo Roma e I’Italia protagoniste al pari dei già consolidati eventi internazionali di settore, con numerosi eventi e ospiti provenienti da tutto il mondo. Abbiamo raggiunto il nostro primo obiettivo e abbiamo fatto di più: con l’ingresso di Fiere di Parma adesso vogliamo crescere e diventare il punto di riferimento a livello internazionale, non solo per le aziende di settore e per gli addetti ai lavori, ma per l’intero segmento».
Nell'ultimo anno si era aperto anche un canale di collaborazione con l'Ice (Istituto Commercio Estero), che aveva dato modo all'evento di aprirsi ancora di più a livello internazionale, lanciando il primo Buyers Program, che ha favorito l'arrivo nella capitale di 50 buyer internazionali.