L’orario massimo della prestazione lavorativa

La Circolare del Ministero del Welfare 3 marzo 2005 ha chiarito le disposizioni del D.Lgs. 66/2003

Un aspetto importante del D.Lgs. 66/03, approfondito dalla Circolare del Ministero del Welfare del 3 marzo 2005, riguarda la durata massima dell'orario di lavoro, che non può essere superiore a 48 ore.

Occorre precisare che non è più previsto esplicitamente un limite giornaliero di durata della prestazione lavorativa; l'unica limitazione può ricavarsi dalla combinazione degli articoli 7 e 8 del decreto 2003 nella misura di 13 ore giornaliere, ferme restando le pause.

Ma, come si calcolano queste 48 ore? Il calcolo della prestazione massima di lavoro si può considerare uno degli aspetti più innovativi della nuova disciplina e su cui si attendevano chiarimenti.

Ai fini del calcolo della media il gestore non deve computare le giornate di ferie e malattia.

Il Ministero ha ritenuto di poter equiparare a tali assenze anche quelle dovute a infortunio e gravidanza: questo perché tali eventi si ricollegano allo stato di salute del dipendente.


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