
Tutto succede in pochi metri quadrati. Poi c’è la piazza. Ed è subito bar di paese. E quando è inverno: «Siamo tutti qui dentro stretti stretti. E c’è ancora più atmosfera», dice Marco Fedele. Tutto questo è Smile, bar bomboniera della Garbatella, il quartiere ex popolare di Roma, riportato alle cronache dai Cesaroni, che fra l’altro in questi giorni hanno ricominciato le riprese.

Aperto da un paio d’anni da Riccardo Gambino, ha ritrovato nuova linfa con l’ingresso in società di Marco Fedele e l’arrivo del bartender Biagio Gennaro. Un trio d’amici che ha messo il suo stile in ogni angolo. Quel che colpisce è che sia tutto molto spontaneo: mentre parliamo con Fedele qualcuno inizia a fare le bolle di sapone, una ex cliente promossa cameriera dà una mano a sbarazzare i tavoli in piazzetta, per ordinare e pagare ci si alza e si va in cassa, intanto arriva il momento di cambiare il vinile e la scelta è collegiale. Anche l’estetica del locale è autentica e per chi è cresciuto negli anni Novanta è una specie di capsula del tempo del trash moderno (chi è passato per lo stand Molinari al Roma Bar Show ne aveva avuto un assaggio). «È stata un’idea di Riccardo - racconta Fedele -, riportare qui la sua cameretta. Poi siamo arrivati noi e abbiamo aggiunto quello che ci rappresentava». Il risultato è un accumulo adolescenziale di passioni sui muri, giustapposizioni di memorabilia anni Novanta, che vanno dall’altarino ad Ambra, alla parete dedicata al Palermo calcio («qui siamo tutti siciliani», chiosa Fedele).
In un universo di tale spontaneità (loro la definiscono “anarchia positiva”), anche il repertorio cocktail non presuppone schemi fissi, ma una sorta di jam session dei prebatch, che si concretizza con una drink list scritta di volta in volta sul frigorifero. I tre bartender preparano i miscelati, proposti a 8 euro, oltre a uno Spritz alla spina venduto a 5 euro. C’è anche un sano lavoro di recupero degli scarti: si rilavorano i vini in mescita aperti da un po’, inoltre Biagio crea dei succhi di frutta e verdura, dando una seconda possibilità agli invenduti del vicino mercato della Garbatella. Il food qui è basico, olive e noccioline, salvo far riferimento all'enoteca La Mescita, giusto accanto, con cui è nato un sano rapporto di vicinato e collaborazione.
I prezzi popolari stimolano il secondo assaggio, oppure il passaggio veloce per un bicchiere di vino o di birra prima di proseguire serata altrove. O ancora la possibilità, per molti amici di Fedele e co. di arrivare magari dopo il lavoro e godersi un dopolavoro in piazzetta. Alla faccia dei non-luoghi teorizzati dall'antropologo Marc Augé, Smile riporta in vita il concetto di piazza, il luogo per eccellenza, il muretto contemporaneo in cui anche i nativi digitali hanno bisogno di trovare un porto sicuro e una faccia amica. «Qui ci passano tutti gli amici della bar industry, perché apprezzano l’atmosfera rilassata». Pochi metri quadrati bastano (anche se Fedele ha già in mente di allargarsi alla vicina ex edicola). E la piazza torna protagonista. È il bar all’italiana, che non smette di brillare.
 
             
		 
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                            

