Al Wisdomless Club di Roma la nuova drink list è dedicata all’America’s Cup

Il bar manager del Wisdomless Club, Francesco Lazzo, ha studiato 12 signature cocktail che omaggiano le barche che hanno fatto la storia della Coppa America

Prima di approdare a Napoli nel 2027, l'America's Cup fa tappa (liquida) a Roma. Ok, non ci sono barche, ma una nuova drink list che omaggia, appunto, il più famoso trofeo nello sport della vela, in attesa che la competizione si svolga nel golfo di Napoli. Siamo al Wisdomless Club di Roma, un locale che unisce arte, tatuaggi (il cocktail bar condivide gli spazi con uno studio di tatuaggi) e mixology. Ma soprattutto un'eleganza da vera e propria Wunderkammer, frutto delle ricerche appassionate dei proprietari, i collezionisti Francesco e Vincenzo Simone Saitta con Graziano Paventi. Collocato in pieno centro storico a Roma, nel cinquecentesco Palazzo Boncompagni dei Duchi di Sora, è un trionfo di legni scuri e cimeli d'epoca, dal Grand Tour alle Regate dell'America's Cup. Un luogo dove ci si può perdere cercando di cogliere tutti gli infiniti particolari che punteggiano gli arredi e dove, visita dopo visita, si scoprono nuove piccole meraviglie.

Con arredi come questi, l'ispirazione nautica non poteva che essere naturale per il bar manager Francesco Lazzo, che si diverte a lavorare sulla ricerca di spezie e distillati di tutto il mondo, per guidare un viaggio immaginario solcando i mari e gli oceani. «L’idea - racconta il patron Vincenzo Saitta - era quella di far veleggiare i “marinai” non solo fino ad agosto, ma tutto l'anno, rompendo il tabù della navigazione durante l'inverno. Abbiamo ideato 12 signature cocktail dedicati a 12 barche che hanno fatto la storia della Coppa America. Tra le imbarcazioni che hanno stimolato la nascita della drink  list vi è la Shamrock di Sir Thomas Lipton, l’armatore scozzese, nonché grande filantropo, collezionista e velista considerato il miglior perdente dell'America's Cup, per non aver vinto un solo evento». La drink list si presenta come un colorato racconto, che parte dalla storia della fondazione della Coppa America. Si susseguono, quindi, i nomi degli scafi con le loro forme stilizzate e ingredienti che richiamano le peculiarità delle barche. Cocktail essenziali come il Cymba, che è una rivisitazione leggiadra e chiarificata del Bloody Mary, ma anche più corposi e coraggiosi come il Genesta, un concentrato di umami dato dal bourbon miscelato con funghi shiitake, vaniglia e umeshu. Infine un paio di consigli: non andate via senza chiedere sottovoce di accompagnarvi nella stanza segreta e attenti al coccodrillo sotto al bancone.

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