Una cabina di regia per la filiera horeca, un settore da 107 miliardi

filiera horeca
Dalla III edizione degli Stati Generali della Filiera Ho.Re.Ca. nasce la richiesta di un tavolo permanente al Mimit per sostenere la crescita e affrontare le nuove sfide. Presentati i dati del rapporto Agrodipab–Cribis, che fotografano lo stato del comparto

Istituire un tavolo permanente presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), che riunisca imprese, istituzioni, esperti, formazione e credito per dare al settore horeca un'identità ufficiale e una cabina di regia strutturata. È la richiesta avanzata al governo nel corso della III edizione degli Stati Generali della Filiera Ho.Re.Ca., organizzati a Roma, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, da Agrodipab HoReCa (Associazione Grossisti della Distribuzione dei Prodotti Alimentari e di Bevande per il canale HoReCa).

Una proposta con la quale il settore punta a fare squadra, per portare all'attenzione delle istituzioni e del mondo imprenditoriale le istanze di una filiera che vale oltre 107 miliardi di euro e che si trova ad affrontare grandi sfide: dalla formazione al ricambio generazionale, dalla sostenibilità alla modernizzazione normativa. Un progetto che si accinge a passare dalle intenzioni alla realtà, attraverso un percorso, già avviato, che prossimamente porterà alla redazione di un documento programmatico che definirà identità, obiettivi e priorità della filiera, da sottoporre poi formalmente ai ministeri competenti.

Un comparto dinamico e inclusivo

L’appuntamento romano è stato l’occasione per presentare i nuovi dati Agrodipab–Cribis che fotografano lo stato della filiera del food & beverage, mettendone in luce punti di forza ed elementi di criticità.

Tra i primi l’estensione e la dinamicità di un comparto che nel suo complesso conta oltre 727.000 imprese, la maggior parte delle quali si concentra nell’horeca (63%) e, a livello geografico, nel Sud e isole (40%). Sempre il canale horeca traina la crescita delle nuove imprese, che nel biennio 2023-2024 ha registrato un +9,7%. Il settore si distingue inoltre per l’inclusività, con un tasso di imprenditoria femminile del 26,5%, giovanile del 23% e straniera del 12,7%.

Fragilità finanziaria e ritardi nei pagamenti

Tra le criticità la fragilità finanziaria: solo un quarto delle imprese si colloca nella fascia di rischio basso o inferiore alla media e, se il saldo tra chiusure e aperture resta positivo, le imprese con meno di 15 anni di attività risultano però più vulnerabili e soggette a volatilità nei flussi di cassa.

Altro punto dolente le forti differenze nella puntualità dei pagamenti, con le industrie alimentari (31,4%) tra le più virtuose, mentre le imprese dell’horeca tra i fanalini di coda (6,7%), registrando le quote più alte di ritardi, oltre 90 giorni, con picchi nel comparto ristorazione e catering (7,6%). U problema che emerge in tutta la sua portata nel confronto con gli altri Paesi, dove l’Italia si colloca all’ultimo posto in Europa per puntualità di pagamenti nel settore bar e ristoranti, con -26% delle transazioni saldate alla scadenza.

«I dati Agrodipab–Cribis dimostrano la centralità della filiera food & beverage nel tessuto economico italiano, ma anche la necessità di politiche strutturali per sostenerla - ha commentato in una nota Giuseppe Maria Arditi, presidente di Agrodipab HoReCa -. Da qui la nostra proposta di un tavolo permanente presso il Mmimit, che unisca imprese, istituzioni, formazione e credito per affrontare in modo coordinato i temi di competitività, sostenibilità e ricambio generazionale. L’horeca è il cuore del made in Italy, ma deve poter contare su un’identità riconosciuta e su strumenti adeguati per crescere».

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