
Giunge alla decima edizione l'Ernesto Illy International Coffee Award, il riconoscimento per i migliori caffè Arabica provenienti da tutto il mondo, scelti tra quelli coltivati nelle regioni che contribuiscono a formare il blend Illy. Va al Rwanda e alla Ngamba Coffee Washing Station - Sucafina S.A, rappresentata da Emmanuel Akiba, il riconoscimento Best of the Best dell'Ernesto Illy International Coffee Award: l'arabica ruandese ha prevalso su 27 altri lotti finalisti provenienti dai nove Paesi della miscela. «Chi vince il premio - ha detto il presidente di illycaffè Andrea Illy - è anche colui a cui guarderanno gli altri come esempio per le migliori pratiche agronomiche».
Ogni anno, infatti, il laboratorio di qualità di Trieste individua i 9 Paesi che hanno prodotto i migliori caffè della stagione e, per ognuno, seleziona i 3 migliori lotti di caffè prodotti in modo sostenibile. Brasile, Costa Rica, Etiopia, El Salvador, Guatemala, Honduras, India, Nicaragua e Rwanda i paesi coinvolti per il premio Ernesto Illy International Coffee Award 2025. Fra questi, una giuria internazionale indipendente seleziona il Best of the Best, che è stato premiato in occasione di una serata di gala, che ha seguito la giornata di premiazioni e riflessioni che si è tenuta nel palazzo della Fao.

Una cornice non casuale per dar luogo a riflessioni sul presente e sul futuro del caffè, in un panel che non ha nascosto le tematiche relative alla crisi del settore. «Con il lancio dell’Ernesto Illy International Coffee Award - commenta Andrea Illy -, dieci anni fa, abbiamo ulteriormente rafforzato il nostro percorso di miglioramento della qualità. L’esperienza di questi anni ci ha insegnato come adattare la coltivazione al clima e mitigare l’impatto ambientale. Questo percorso ci ha insegnato che resilienza e qualità crescono di pari passo, e ci ha dato l'opportunità di raccontare ai consumatori il mondo che si cela dentro ognuna delle 10 milioni di tazzine illycaffè che vengono bevute ogni giorno».
Fra le priorità di Illy, l'adozione dell'agricoltura rigenerativa: «Se da un lato la percezione del caffè è cambiata in meglio, passando da pura assunzione di caffeina per avere un po' di energia a esperienza sensoriale, e questa è una buona notizia, non possiamo nascondere che il mondo del caffè negli ultimi 10 anni abbia affrontato diverse nuove sfide. In primis il clima che è cambiato, mettendo a repentaglio molte piantagioni. Questo, associato a speculazione finanziaria e in generale a una sorta di finanziarizzazione di questa commodity hanno portato i prezzi ai massimi storici. Ma noi abbiamo reagito a queste condizioni, in particolare attraverso l’agricoltura rigenerativa». L’adozione di questa pratica agronomica ha permesso di ottenere risultati tangibili, dice Illy: minore impatto ambientale, maggiore capacità produttiva e un ulteriore salto di qualità in tazza.


