Chioschi di Jesolo in gara, in nome del Club Sandwich

Vanta 120 e più anni di storia il mitico Club Sandwich, nato (pare) in una sala da gioco newyorkese e approdato ai bar e gli hotel di tutto il mondo. Una ricetta codificata – protagonisti bacon, pollo, maionese, pomodori e insalata fra varie fette di pancarré – che ha visto nel tempo nascere infinite varianti, fino a versioni extra lusso, come quella proposta nel 2013 allo Hullett House Hotel di Hong Kong, a base di caviale Beluga, manzo Wagyu e salmone Balik. A celebrare questo panino evergreen ci ha pensato il Comune di Jesolo – su idea dell’imprenditore della ristorazione Gianfranco Moro – con l’iniziativa “Il miglior Club Sandwich di Jesolo”: una gara fra 24 chioschi jesolani che lo scorso 20 luglio si sono sfidati sia per il miglior Club Sandwich su ricetta originale, sia su quello in versione creativa. Trenta i giudici, che rivestono anche il ruolo di Ambasciatori del Club Sandwich sia in Italia che all’estero, che hanno decretato i chioschi vincitori.

  • “Altro…”

    I vincitori del contest

    Il Chiosco Miraggio di Laura Pavan ha vinto il contest per il miglior club sandwich su ricetta originale realizzato da Andrea Danieli – 4 anni di esperienza alla piastra – che ha ottenuto, tra la tecnica, gli ingredienti e la passione, un perfetto equilibrio di sapori e consistenze. Il Chiosco Ancora di Giancarlo Gottardo si è aggiudicato il primo posto per il Club Sandwich di Jesolo nella versione creativa. La ricetta, realizzata da Marco Dal Molin con la collaborazione di Matteo Tamai, unisce il formaggio Edamer con il pomodoro Nasone di Cavallino, il roast beef, la rucola, le zucchine marinate per 12 ore e il Parmigiano Reggiano 30 mesi. Il terzo vincitore è risultato il Chiosco Zio Berto di Roberto e Nicolò Brunello, che è risultato primo nella somma dei punteggi delle categorie versione originale e versione creativa. Il loro Club Sandwich creativo si chiama Johnny, realizzato da Laszlo Laszlo e Giulio Pasqual, a base di prosciutto cotto, zucchine, mozzarella di bufala, rucola, pomodori secchi e pesto alla genovese.

    Marchio registrato e libro in arrivo

    L’evento è solo una tappa del più ampio programma di promozione del Club Sandwich di Jesolo (oggi diventato un marchio registrato) che prevede l’uscita di un libro tradotto in inglese, in cui si narra la storia di questo snack diventato celebre negli anni ’60 a Jesolo grazie a Benito Stefanel (titolare del ristorante Da Alfredo: la sua versione del celebre panino era stata battezzata “Il Condominio” in quanto composta da 4 strati) . Una specialità che ha trovato la sua grande fortuna anche negli anni ‘80 e ’90, quando è diventato l’autentico disco-food nelle discoteche che hanno fatto la storia della vita notturna della città balneare veneta. M.B.

Addio al buffet, ora ci sono i “cazzotti”

Già il fatto che Panella – dal 1929 sia nato nell’anno della Grande Crisi fa comprendere come non ci sia evento storico-economico che scalfisca questo antico forno romano posizionato in via Merulana. Anzi, è proprio il caso di dire che la crisi può diventare  una straordinaria opportunità. Lo dimostrano, ad esempio, le ultime tendenze dell’aperitivo “post-covid” che prevedono ormai l’abbandono dello schematismo drink+buffet per trasformarsi in qualcosa di nuovo, ma più legato alla tradizione. Approfittando peraltro della bella stagione e dei piacevoli tavolini all’aperto nello slargo che domina via Merulana, Panella si è, dunque, inventato qualcosa di alternativo. 

  • “Altro…”

    Ed ecco che in accompagnamento al drink scelto arrivano i “cazzotti”, una particolare versione del Pane Campagnolo, best seller del forno, proposti in una nuova pezzatura grande appunto quanto un pugno e in tre differenti versioni (classico, integrale e alle erbe). Tante le golose farciture tutte da assaggiare, sia in versione “carnivora”, sia in versione vegetariana. Un aperitivo che sazia e ingolosisce, completato dai drink preparati nella zona bar del forno o magari dalla speciale birra di Panella, anch’essa realizzata con il campagnolo. Questo nuovo aperitivo è solo l’inizio di una lunga lista di progetti che già sono in rampa di lancia. C’è già infatti un progetto di restyling per la sede storica di via Merulana, nonché un paio di aperture, a Milano e Londra. Inoltre continua la partnership con il gruppo Cremonini: lanciata con l’apertura del Panella Corner all’interno della Stazione Termini, sarà replicata in altre stazioni e aeroporti. A.T.

Mediterraneo, quando la collaborazione fa la forza

Un ristorante che già c’era, ma che nei mesi di lockdown ha saputo reinventarsi completamente, grazie anche a delle nuove collaborazioni. Parliamo di Mediterraneo, il bar-ristorante del Maxxi – Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, la spettacolare struttura progettata da Zaha Hadid per contenere l’arte contemporanea a Roma, diventato oggi uno dei meeting point più gettonati della Capitale. Gli allestimenti estivi, dettati anche dalle esigenze di distanziamento post-Covid, hanno fatto puntare tutto sugli ampi spazi esterni del ristorante che si sono trasformati nel centro di gravità del locale.

  • “Altro…”

    Ad esempio, nel giardino sono state collocate le Homy, cupole che ricordano gli igloo, ma fatte con le canne del legno di bambù proveniente da un bosco della Versilia. Ciascuna ha un diametro di 5 metri e ospita tra tavolini e sedute fino a 4/5 persone per garantire il rispetto della distanza di sicurezza. Ma, come dicevamo, la vera forza del progetto sta nelle collaborazioni e nelle partnership messe in piedi dalla squadra capitanata dall’imprenditore Alessandro Cantagallo. Alla cucina e alla pasticceria di Mediterraneo (in cucina c’è lo chef Emanuele Pompili) si sono aggiunti i piatti fusion del ristorante – cocktail bar Palmerie Parioli (presente con un proprio sushi bar), i gelati di Verde Pistacchio – un food truck della gelateria artigianale di via Nazionale è in azione nello scenografico garden del ristorante – e le birre firmate Birra Messina in degustazione presso un corner dedicato battezzato Beer ‘N Shot con le versioni Ricetta Classica e quella con cristalli di sale di Sicilia. Tutto questo, come anticipato, si somma al menu à la carte di Mediterraneo, con alcuni pezzi forti come lo “Spaghettone ajo, ojo e crudo di gambero rosso di Mazara” o come la tartare di manzo, di salmone o veggie con avocado. In proposta anche lo street food con cartocci di fritti e sfizi e i signature cocktail della drink list Premium. Tocco finale le leccornie di Irene Tolomei, pastry chef resident di Mediterraneo, che si è fatta conoscere partecipando alla sesta edizione Bake Off Italia e ha poi approfondito le sue conoscenze in altri laboratori prima di approdare al ristorante del Maxxi. A.T.

I partner f&b del progetto estivo di Medïterraneo

Palmerïe Parioli

Palmerïe Parioli 
Il rinomato ristorante
e cocktail bar capitolino
è presente con il suo Sushi bar.
Una proposta che va ad integrare
il menu à la carte
di Medïterraneo e lo street food

Verde Pistacchio

Verde Pistacchio
In azione nello spazio garden

del ristorante il food truck della gelateria
di via Nazionale con crepes,
semifreddi e gelati
(senza lattosio)

Birra Messina

Birra Messina 
Sempre nello spazio garden del ristorante
il banco Beer ‘N Shot propone in degustazione
Birra Messina nelle versioni Ricetta Classica
e Ricetta Speciale con i cristalli di sale di Sicilia

 

Panettone Day 2020, fuori i nomi dei 25 finalisti

278 panettoni in gara, di 146 professionisti pasticceri da tutta Italia. Ma sono 25 quelli arrivati alla fase finale della nuova edizione di Panettone Day. Sono i numeri salienti del concorso (arrivato alla ottava edizione) ideato dall’azienda Braims in partnership con Novacart e in collaborazione con Callebaut, Vitalfood, FB e CAST Alimenti. Un contest nato per promuovere il valore dell’artigianalità nel nostro Paese e diffondere la cultura su un simbolo della pasticceria nostrana, come è il panettone.

Massari presidente di giuria

Lo scorso 9 luglio una giuria di esperti, come di consueto guidata dal maestro Iginio Massari, ha analizzato e assaggiato i prodotti dei concorrenti, che si sono cimentati su 3 tipologie di panettone: tradizionale, creativo e con cioccolato Ruby Callebaut. «Il concorso Panettone Day – commenta Massari – è un’iniziativa unica nel suo genere e quest’anno il suo significato assume un’importanza ancora maggiore grazie alla grande opportunità di visibilità che offre non solo ai vincitori, ma a tutti i 25 finalisti del concorso. Il periodo che l’Italia sta vivendo non è dei più felici, ma questo può rappresentare una sfida per intraprendere strade che non avremmo mai pensato di percorrere e innovare il nostro business per migliorarci, rispondendo alle nuove richieste della clientela».

  • “Altro…”

    La finalissima al ristorante Cracco

    I 25 selezionati dovranno affrontare il “gran finale”, programmato per il 15 settembre presso la Sala Mengoni del Ristorante Cracco a Milano, quando saranno decretati i panettoni vincitori di ogni categoria. A giudicare, una giuria d’eccezione della quale – oltre a Iginio Massari – faranno parte anche il vincitore dell’edizione 2019, Francesco Bertolini, la figlia del maestro, Debora Massari, membro AMPI, i celebri pastry chef Sal De Riso e Davide Comaschi. Non solo. Come ogni anno, le 25 creazioni saranno in vendita dal 12 ottobre all’8 novembre presso presso il Temporary Store Panettone Day a Milano, sia in versione tradizionale che per sperimentare originali declinazioni creative. Di seguito trovate i nomi dei finalisti delle tre categorie. M.B.

Finalisti dell'edizione 2020

La rivincita di piazze e piazzette. L’esempio di Alfredo

Roma che si risveglia dopo la pandemia e si riappropria, come altre città e cittadine della Penisola, di nuovo spazi, una volta “occupati” o vietati. Artefici di quella rivoluzione ristoranti e bar che, grazie alla possibilità di sfruttare gratuitamente i plateatici, hanno potuto finalmente “invadere” vie, piazze e piazzette. Succede, ad esempio, in un angolo del centro storico della Capitale, nella pittoresca via della Scrofa, dove il ristorante Alfredo alla Scrofa, famoso per le omonime fettuccine, ha inaugurato la sua Piazzetta Alfredo. Uno slargo che fino a prima dello scoppio dell’emergenza Covid 19 era ricovero per motorini, molti abbandonati, che il ristorante ha quindi rimosso con la collaborazione del municipio, ben felice di quest’opera di bonifica urbana.

  • “Altro…”

    Tolti i motorini spazio, dunque ai tavolini, una ventina di coperti in più che vanno ad aggiungersi al dehors già esistente, dove il famoso ristorante riparte non solo dalle fettuccine, ma anche dal tocco di modernità dato dal nuovo innesto in cucina dello chef Mirko Moglioni. A queste novità si aggiunge la proposta per l’aperitivo, con una carta di cocktail ispirata all’estate messa a punto da un altro recente acquisto di Alfredo alla Scrofa, il restaurant manager Carlo Paragona, che ha rimesso mano anche alla carta dei vini concentrandosi soprattutto sulle bollicine. Nel mezzo ci sono le altre chicche che hanno visto la luce proprio sotto il periodo lockdown, a cominciare dalla salsa Alfredo, la versione in barattolo della cremina che ogni sera viene preparata davanti ai clienti e che consente di riprodurre a casa il celebre piatto di fettuccine con la salsa originale. La prima uscita è stata un grande successo, ma nel frattempo il patron Mario Mozzetti e la sua squadra stanno lavorando per una distribuzione più ampia della salsa Alfredo. Inoltre manca ormai poco all’inaugurazione della nuova cucina a vista, già pronta e che attende solo il taglio del nastro. Affacciata direttamente su strada, sarà il nuovo palcoscenico capitolino per lo chef Moglioni e le sue creazioni. A.T.

Drink orientali e sfogliatelle, lo street bar che non t’aspetti

Si chiama Stritt perché in napoletano vuol dire stretto, d’altra parte è un mini-locale, solo 14 coperti all’interno, più una ventina all’esterno. Ma anche perché, è tutto giocato sul termine “street”: è, difatti, uno street bar, dove si cucina lo street food, posizionato sulla strada degli “street artist” di Terracina (Lt) e gestito dai fratelli Spenuso, proprietari del locale (che, per la cronaca, vestono street). Francesco Spenuso non ha bisogno di presentazioni: oltre a far parte del Drink Team di Bargiornale è l’anima della squadra della scuola romana di bartender Flair Project ed è stato brand ambassador di Jack Daniel’s.

  • “Altro…”

    Il fratello Dario, anche lui un professionista della miscelazione, trascorre sei mesi in Italia e sei in Thailandia, dove  è alla guida un cocktail bar. Le influenze asiatiche sono nei suoi drink, come il My Thailand, che è un twist sul Mai Tai dedicato alla sua terra d’adozione. «A Terracina invece – racconta Francesco Spenuso a WeBar – abbiamo dedicato il Moscat Mule, in cui c’è uno sciroppo di moscato d’uva locale che lo rende molto apprezzato». Cinque i signature in menu, in media sugli 8 euro, oltre ai drink classici. A questi si aggiunge la proposta food affidata a mamma Spenuso, che prepara taglieri, tramezzini, freselle napoletane e pizza e mortazza alla romana. Inoltre da Stritt arrivano tutti i giorni direttamente da Napoli sfogliatelle, ricce e frolle sempre freschissime. «Sono poche le proposte food – aggiunge Francesco Spenuso – ma vogliamo che siano al massimo e all’altezza dei nostri cocktail». Quest’anno per risolvere il problema della sanificazione il menu è stato impresso sulle quattro facce di una bottiglia di Jack Daniel’s, inoltre, il locale è completamente “plastic free”. Ubicato in piena isola pedonale a Terracina, nonostante la crisi innescata dall’emergenza Covid 19 che ha avuto pesanti ripercussioni anche sull’economia locale, i fratelli Spenuso non si lamentano: «Siamo alla seconda stagione e quest’anno ci siamo accorti che sono venuti a mancare i norvegesi, che qui sono presenti con una comunità molto nutrita, ma compensano gli italiani, che si dividono equamente fra napoletani e romani, dal momento che Terracina si trova proprio a metà strada tra Napoli e Roma». A.T.

A Vercelli la miscelazione di qualità gioca la carta del 4

Il coraggio di aprire in un momento difficile, in cui il comparto food&beverage ha, negli ultimi mesi, sofferto come non mai, il coraggio di investire in un nuovo progetto, l’impegno di farlo in provincia cercando di alzarne il livello e puntando tutto sulla qualità: così, da un’idea di un giovane imprenditore, nasce a Vercelli, nella centralissima piazza Cavour, Portico 4 caffè&lounge bar, vera e propria fucina di idee, con un’attenzione al territorio e tanti progetti e collaborazioni pronti a partire con diversi brand, da Campari a Velier, passando per Rinaldi.

  • “Altro…”

    Il locale nasce dalla decisione di Federico Amato, classe 1989, di buttarsi, anche grazie alla collaborazione degli amici di sempre, in una nuova avventura, forte dell’esperienza diretta maturata negli ultimi dieci anni dietro al bancone dell’Original Caffè, sempre a Vercelli. Portico 4, aperto dalle 7.30 alle 22 in settimana e fino alle 2 il venerdì e nel week end, muta la sua forma più volte durante la giornata partendo dalle prime colazioni per poi, all’ora di pranzo, trasformarsi in tavola fredda con 4 o 5 proposte selezionate e diverse ogni giorno, ma è dalle 17 in poi che il locale entra nel vivo con l’aperitivo prima, fino alle 21.30, e il cocktail bar poi. Il bottigliere conta più di 80 referenze, tra cui 30 gin per la maggior parte italiani. A curare nel dettaglio la carta il bar manager Jonathan Bergamasco che ha stilato una lista che comprende 9 signature, tra i 7 e i 9 euro, studiati ad hoc e basati sulla filosofia del mizuwari (la tradizione giapponese di bere distillati ad alta gradazione ammorbidendoli con acqua e ghiaccio) reinterpretata in chiave nostrana, come il Mizuwari del Portico, con scotch whisky, sciroppo di tè affumicato, bitter aromatico e soda. Ma non mancano drink alternativi come lo Spring tonic con Gin Ginepraio infuso ai fiori di pisello blu, sciroppo alle rose, succo di limone e acqua tonica (il nostro preferito poiché nato l’anno scorso proprio durante Baritalia) e il Vorrei ma non posso con infuso di ibisco, sciroppo ai fiori di sambuco, succo di limone e bitter analcolico per garantire un cocktail ben bilanciato anche a chi, per una sera, preferisca un analcolico. M.M.

Artista del panino, invia la tua ricetta ora (e ricordati di mandarci il tuo video)

Sono aperte le candidature al concorso Artista del Panino 2020 organizzato da Vandemoortele in collaborazione con Bargiornale e l’Accademia del Panino Italiano. Cosa fare per iscriversi? Semplice, collegatevi al link che trovate in questa pagina, create il vostro profilo e inviateci fino a tre vostre ricette. E ricordatevi: quest’anno per partecipare bisogna inviare anche un video di presentazione della o delle vostre ricette.

Avete tempo fino al 20 ottobre 2020 (abbiamo già detto che dovete inviare anche un video con la presentazione della ricetta? Sì? Bene). Ma non c’è motivo di aspettare. Fatelo ora. E ricordate che le vostre ricette devono prevedere una delle dieci referenze Agritech previste quest’anno (descritte in fondo a questo articolo). Chi non le conosce, può richiedere il kit di presentazione sempre tramite la pagina di iscrizione.

Dopo il 20 ottobre la nostra giuria si metterà al lavoro per selezionare le migliori 20 ricette da mettere on line così da poter essere votate da tutti colori che lo desiderano. E tra queste venti, solo 8 verranno invitate alla finale di Milano che si terrà nella prima metà del 2021. R.Ba.

  • “Altro…”

    Le referenze del 2020

     

    Barretta ai Cereali 140 G
    Gustoso pane dal look artigianale, impastato con crusca e avena, arricchito di cereali e semi (lino e sesamo tostato) e con una superficie croccante coperta di semi di lino, zucca, girasole e fiocchi di frumento e orzo.

    Bocconcino Romagnolo 60 G
    Pane da 60 g da coltivazioni, grano e farine 100% italiane. Cotto su pietra, ha la crosta croccante, mentre la mollica interna si presenta molto soffice e areata.

    Ciabattina di Semola 100 G pretagliata lievito madre
    Ciabattina dall’aspetto rustico e artigianale, prodotta con lievito madre, semola rimacinata di grano duro e farina di tipo «0». Cotta su pietra ha una crosta croccante e friabile, mollica di color ambrato e sapore intenso.

    Croissant Vuoto al Burro 80 G
    Un croissant dorato e croccante con delicato aroma di burro. Ideale da farcire grazie alla sua grammatura versatile.

    Focaccia Ligure all’olio 180
    Soffice focaccia di forma rettangolare, all’olio extra vergine di oliva, è adatta ad ogni farcitura.

    Focaccia Toast Integrale 140 G
    Focaccia dalla forma quadrata e pretagliata, è arricchita nell’impasto da farina integrale.

    Focaccino Curcuma E Lino 110 G
    Una focaccia da panino che coniuga la praticità del pane alla sapidità della focaccia grazie alle bucature presenti sulla superficie, tipiche della focaccia come tradizione. Impastato con olio evo e arricchito con curcuma e semi di lino.

    Pangog alla Barbabietola 90 G
    Panino morbido da 90 g con crosta maculata e mollica fitta e morbida per supportare ogni tipo di farcitura. L’impasto è arricchito con succo concentrato di barbabietola rossa che dona un colore naturale al panino.

    Pangog al tè Matcha 90 G
    Panino morbido da 90 g con crosta maculata e mollica fitta e morbida per supportare ogni tipo di farcitura. L’impasto è arricchito con tè matcha che dona un colore naturale al panino.

    Sofficello Multicereali 100 G
    Gustoso panino soffice arricchito con olio evo e cereali nell’impasto. Fonte di fibre, si presenta 100% cotto.

I panini vincitori della scorsa edizione

  • The brisket

    The brisket
    di Giulia Della Motta
    Beestró, San Mauro Pascoli (Rn)
     

    Ingredienti
    Schiacciatina all’olio pretagliata 130 g Agritech
    150 g di brisket di manzo affumicato
    un cucchiaio di maionese
    un cucchiaino di senape
    30 g di rucola
    50 g di pomodorini

    Preparazione
    Procedere alla preparazione del brisket di manzo affumicato o,
    data la complessità della preparazione, acquistarlo pronto.
    Emulsionare maionese e senape.

    Assemblare il panino come segue:
    scaldare il pane alla piastra tostandone anche l’interno.
    Spalmare l’emulsione di senape e maionese,
    quindi distribuire il brisket di manzo
    e finire con rucola e pomodorini.
    Chiudere e servire.

  • Il Tigullio - Onore alla Liguria

    Il Tigullio – Onore alla Liguria
    di Giacomo Dini
    Pasticceria F.lli Bonci, Montevarchi (Ar)
     

    Ingredienti
    Schiacciatina all’olio pretagliata 130 g Agritech

    Per il Pesto: 4 mazzi di basilico fresco
    30 g di pinoli
    60 g di Parmigiano Reggiano (di almeno 30 mesi)
    30 g di Pecorino Sardo
    1 spicchio d’aglio
    10 g sale grosso
    80 cc olio Evo.

    Per la cecina:
    100 g di farina di ceci
    30 cc di acqua
    sale & pepe quanto basta

    Per il baccalà fritto:
    400 g filetti baccalà
    farina quato basta
    olio di semi
    birra Lager
    prezzemolo essiccato
    sale
    capperi
    olive e pomodorini per condimento

    Preparazione
    Preparare il pesto alla Genovese
    come da ricetta tradizionale.

    Per la cecina: unire acqua e farina
    e lasciare riposare,
    salare e versare in uno stampo da pizza
    o tortiera tonda, cuocere in forno a 220° per 25 min,
    sfornare aggiungendo abbondante pepe nero.

    Creare una pastella con birra, farina,
    prezzemolo e sale,
    tuffarci i filetti di baccalà tagliati a quadrati di 5x5cm
    e friggere in abbondante olio di semi.
    Comporre il panino come segue:
    aprire la schiacciata, fare uno strato di pesto,
    aggiungere cecina, pesto, baccalà fritto,
    condire con mix di capperi,
    pomodorini tagliati a metà
    e olive denocciolate a fette.

ripartenza

La ripartenza? Più rapida in provincia

Hanno riaperto quasi tutti, ma il business fatica a riprendere. La ripartenza è più veloce per i locali in provincia, e va meglio a chi è in montagna rispetto a chi è al mare: è la fotografia del mercato fuori casa nei mesi di giugno e luglio secondo Progettica. Che evidenzia le grandi difficoltà per i locali delle principali città italiane, “prosciugate” di clienti per la contemporanea assenza dei lavoratori italiani (a casa in smart working anziché in ufficio) e dei turisti stranieri (non pervenuti, o pervenuti in minima parte).

  • “Altro…”

    «I bar diurni hanno registrato la ripresa più veloce, tornando vicino alla normalità – afferma l’esperto di Progettica -. I bar serali faticano, ma mostrano una capacità di reazione inaspettata: sono stati veloci a riconfigurare offerta e spazi – anche grazie al largo ricorso ai dehors – e quindi a rimettere in moto il business, che pur resta lontano dai livelli pre Covid. Chi fatica di più è la ristorazione, anche perché è stata molto meno pronta a rimodulare l’offerta».

    L’andamento delle vendite per il settore beverage evidenzia grandi differenze da prodotto a prodotto: «Le performance migliori arrivano dagli aperitivi monodose, che hanno addirittura aumentato le vendite rispetto all’anno scorso. Nel mondo delle birre si assiste a uno spostamento verso le bottiglie, a scapito delle spine, e una concentrazione verso i marchi più noti a scapito di specialty e artigianali. Negli spirit funzionano meglio i prodotti premium, segmento nel quale si registra un’ottima performance del gin».
    In generale, i consumatori preferiscono prodotti semplici, formati sicuri (i monodose su tutti), marche conosciute.

    «Le previsioni che avevamo fatto all’inizio della ripartenza – afferma Damiano Possenti, responsabile della business unit Industria di Progettica, società specializzata nella consulenza per le aziende di distribuzione e di produzione dell’horeca – per fortuna ci hanno smentito, grazie a un giugno e luglio migliori delle attese». Migliori delle attese non significa, naturalmente, positivi: «Giugno ha chiuso a -25% rispetto allo scorso anno, luglio pensiamo possa attestarsi su un -14%».

    Risultato: la stima di chiusura per fine anno è di un pesantissimo -27% (ma nello scenario peggiore arriva al -32%), che è comunque otto punti meglio rispetto alla stima fatta appena due mesi fa.

    Come fare a uscire dal guado? «La reattività e il pragmatismo, in questo momento, sono elementi indispensabili» conclude Possenti. A.M.

Il tasso di riaperture

Grandi città

Zone turistiche

Provincia

Totale Italia

L'andamento del business

-
0
17
%

Diurno

-
0
20
%

Serale

-
0
22
%

Ristorazione

L'andamento per aree geografiche

-
0
11
%

Provincia

-
0
25
%

Zone turistiche

-
0
46
%

Grandi città

Gin Mare Capri, special edition agrumata

Dopo 10 anni durante i quali Gin Mare si è affermato come brand iconico della miscelazione in stile mediterraneo, posizionandosi tra i gin ultra premium più venduti al mondo, il gruppo spagnolo Vantguard ha varato un’edizione edizione speciale del noto distillato ispirata a Capri, la famoso isola del golfo di Napoli, che nel mondo è simbolo di eleganza e lifestyle italiano. Il lancio sta avvenendo, in anteprima mondiale, in Italia e, per ora, il prodotto è distribuito esclusivamente nel canale duty free. Dopo agosto, emergenza permettendo, ci sarà il lancio internazionale con la previsione di un evento dedicato che dovrebbe tenersi proprio a Capri. Ma cosa caratterizza Gin Mare Capri rispetto all’edizione mainstream? Intanto, 2 nuovi ingredienti: limoni di Capri e bergamotto che vanno ad aggiungersi alle botaniche classiche di Gin Mare che, ricordiamo, sono: oliva Arbequina dalla Spagna, basilico dall’Italia, rosmarino dalla Grecia e timo dalla Turchia.

  • “Altro…”

    Il processo produttivo è artigianale come quello seguito per Gin Mare e, in questo caso, gli agrumi vengono sbucciati a mano e poi macerati per 12 mesi in piccoli serbatoi di alluminio. Un’altra particolarità di questa special edition è la nuova bottiglia in vetro azzurro con forme texture ispirate alla famosa Grotta Azzurra di Capri con etichetta stampata su tela. La collaretta è in carta organica e a forma dell’isola campana, mentre il tappo è in sughero con capsula in metallo invecchiato inciso sulla parte superiore. Per il lancio di questa edizione speciale, Vantguard ha messo a punto una serie di eventi in giro per il nord e il centro Italia e anche una drink strategy dedicata con la creazione di twist pensati proprio per esaltare le virtù agrumate del distillato: dal Capri & Tonic al White Negroni a base di Gin Mare Capri, Riserva Carlo Alberto Extra Dry e Bitter Rouge White. Gin Mare Capri, come gli altri prodotti del portafoglio Vantguard, sono distribuiti in Italia da Compagnia dei Caraibi. La bottiglia in questa fase di lancio è in formato da 1 litro, ma presto verrà affiancata, come ci conferma Francesco Angotti, brand activation manager di Vantguard, dal formato da 75 cl. La gradazione alcolica è 42,7% come quella di Gin Mare.  C.B.

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Le nuove botaniche

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La gradazione alcolica

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Il formato

Trovare soluzioni insieme: tre grandi eventi a settembre

Riunirsi, confrontarsi, coordinarsi e trovare soluzioni: è lo spirito che ha spinto Planet One, con il supporto di Bargiornale, a organizzare per settembre tre grandi appuntamenti per il mondo dell’horeca. Sono i Bootcamp&Horeca Work Forum 2020, dedicati il primo alla caffetteria, il secondo alla miscelazione, il terzo alla ristorazione. Tre appuntamenti  fitti di confronti, di scambi di esperienze e di laboratori in cui i professionisti del fuori casa si confronteranno tra loro e con alcuni dei maggiori esperti del business per individuare possibili exit strategy e nuove idee per lo sviluppo futuro del settore dell’ospitalità made in Italy.

  • “Altro…”

    A ospitare questi tre grandi eventi sarà il Borgo Antichi Orti di Assisi, dove confluiranno esperti e professionisti da tutta Italia. Che, per tre giorni (in realtà nove, tre per evento) si trasformerà in un grande pensatoio. Con l’obiettivo di elaborare nuove strategie applicabili per tutti. E proprio per dare la possibilità a tutti di seguire i lavori e di cogliere spunti utili per la propria attività, i Bootcamp&Horeca Work Forum 2020 hanno previsto tre grandi appuntamenti live, trasmessi sui canali social di Planet One, con professionisti, esperti e istituzioni e associazioni di categoria per condividere le idee scaturite dai lavori dei vari Horeca Work Forum. A.M.

    Segnate gli appuntamenti in agenda:
    – per la caffetteria, martedì 1 settembre;
    – per la mixology, martedì 8 settembre;
    per la ristorazione, martedì 15 settembre.

theGINday 2020, ottava edizione con un format esteso alla città

Il 13 e il 14 settembre torna in scena, presso lo spazio espositivo Megawatt Court di Milano, theGINday, l’evento b2b, organizzato da bartender.it che, giunto ormai alla sua ottava edizione, porta avanti dal 2012 l’obiettivo di approfondire e diffondere la conoscenza del distillato che più di tutti ha, negli ultimi anni, spopolato nei drink dei cocktail bar di tutto il mondo. Ancora una volta theGINday si propone come un’opportunità di confronto per addetti ai lavori e non solo e lo fa nel 2020 con un format aggiornato, per il rispetto delle normative vigenti, ed esteso a tutta la città con tanta voglia di ricominciare a esplorare insieme il mondo degli spirits e della mixology.

theGINday Week 2020

  • I locali protagonisti

    1930
    Backdoor
    Banco
    Barba
    Bob
    Bulk
    Carico
    Ceresio 7 Pool&Restaurant
    Cinc Food&Drink
    Chinese Box
    Drinc Cocktail&Conversation
    Drinc Different
    Dry Milano (Solferino)
    Dry Milano (Vittorio Veneto)
    Elelettrautocadore
    Excelsior Gallia Terrazza
    IT Milan
    ITER
    Kanpai
    Lacerba
    MAG Cafè
    Mandarin Oriental Bar&Bistrot
    Milord
    Moebius
    Morgante Cocktail&Soul
    Nik’s & Co
    Nottingham Forest
    Octavius
    Officina
    Opera 33
    Pandenus (Gae Aulenti)
    Pandenus (La Foppa)
    Pandenus (Melzi d’Eril)
    Pandenus (Mercato)
    Pandenus (Risorgimento)
    Pravda
    Rita Cocktail Bar
    Rita Tiki’s Room
    Surfer’s Garden
    The Doping Club
    The Spirit Milano
    UGO

  • “Altro…”

    Così anche quest’anno theGINday, capace di attrarre nelle precedenti edizioni più di 22mila visitatori, propone un vero e proprio viaggio alla scoperta del gin, con un’ulteriore attenzione ai gin made in Italy grazie al progetto italian gin e alla volontà di dare il massimo sostegno alle distillerie della penisola. Come sempre non mancherà il programma “Main Stage” con ospiti internazionali e le tendenze da tutto mondo sul gin. Ci sarà anche l’area seminari dove aziende e produttori, tramite degustazioni guidate, tavole rotonde, seminari e cocktail, presenteranno il loro brand. Inoltre grazie alla bartender.it School si potrà assistere, previa registrazione o pagamento, a vere e proprie lezioni frontali di alcuni grandi ospiti, tenute in un contesto differente e solo per piccoli gruppi. Tornano poi, come nella precedente edizione, anche i bar tematici (Negroni Bar, Martini Cocktail Bar e Gin & Tonic Bar) dedicati ai cocktail più iconici con il gin. Ma theGINday non si ferma e rilancia estendendosi in tutta Milano grazie alla partecipazione di oltre una quarantina di locali tra bar, cocktail bar, hotel bar, roof top e ristoranti che ospiteranno attività e serate ad hoc a partire da giovedì 10 fino a lunedì 14 settembre. M.M.

Quanto manca?

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