La naturalità dà buoni frutti

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Con una proposta all’insegna dell’alta qualità e della sostenibilità ambientale, L’Albero dei gelati ha conquistato anche i palati “diffidenti” della Brianza

Sono i figli d'arte più anomali che si siano mai sentiti. Monia e Fabio Solighetto sono “nati” e cresciuti in gelateria. I loro genitori ne hanno gestita una per 25 anni, mentre loro - diventati grandi - pensavano a studiare, a laurearsi e a costruirsi una carriera nelle aziende milanesi. Quando, nel 2006, i genitori hanno manifestato l'intenzione di mollare, nessuno di loro si è fatto avanti. Risultato: la gelateria di famiglia è stata venduta. Neanche tre mesi dopo, a Monia e Fabio è tornata, irresistibile, la voglia di gelato. In quattro e quattr'otto hanno mollato il loro lavoro e, insieme ad Alessandro Trezza, marito di Monia (a sua volta in fuga dal settore bancario), hanno piantato e fatto germogliare “L'Albero dei gelati”, una gelateria artigianale che in sei anni è cresciuta, si è moltiplicata (i punti vendita sono oggi tre) conquistando, con l'arma della qualità, anche palati “diffidenti” e poco avvezzi come quelli della provincia. «In zona - spiega Monia Solighetto - non c'era l'abitudine a un gelato di qualità. Far capire e apprezzare ai clienti il valore del prodotto richiede molto impegno, ma alla fine i risultati ci stanno dando ragione. Tanto che quest'anno, per la prima volta, abbiamo deciso di tenere aperto anche in inverno la gelateria di Seregno. E il riscontro è stato tale da convincerci ad aprire anche gli altri due punti vendita tutto l'anno».
Location studiate con cura

Il successo delle tre gelaterie parte da una accurata selezione delle location: «Abbiamo cercato posti che rispondessero a tre caratteristiche chiave - spiega Monia Solighetto -: dovevano essere ubicate in comuni popolosi, in zone di forte passaggio, con facilità di parcheggio e con una scuola vicina». Proprio i bambini sono uno dei target di riferimento delle gelaterie, che hanno allestito per loro uno spazio giochi dedicato e organizzano periodicamente una serie di attività ludico-educative (vedi riquadro in alto). Risultato: all'uscita di scuola la puntatina in gelateria è diventato un “obbligo” per molti genitori della zona. Felici di poter offrire ai propri figli una merenda al 100% naturale.
Tutta la produzione dell'Albero dei gelati, fatta da gelati, ghiaccioli, granite, semifreddi, frappé, frullati, è rigorosamente fatta in casa. La frutta è sempre biologica e solo di stagione, il latte viene da un produttore selezionato della Valtellina, e così via. «Il nostro obiettivo - spiega Alessandro Trezza, che coordina la produzione nei tre laboratori - è offrire un prodotto naturale, di grande qualità ma a un prezzo equo (il gelato si vende a 16,50 euro al chilo, ndr). Per riuscirci, abbiamo dato vita a una serie di accordi stretti con una rete di fornitori che arrivano anche alla coproduzione. Molti di loro producono solo per noi, e noi li aiutiamo contribuendo all'acquisto di un particolare macchinario e garantendo loro certi quantitativi di prodotto. In altri casi prendiamo la frutta e la verdura che la grande distribuzione scarta perché ha qualche lieve imperfezione estetica ma che per noi è perfetta».
La scelta non è facile: «All'inizio ci rimanevano male a non trovare la fragola. Adesso hanno imparato a cercare solo la frutta di stagione. Altre volte ci capita che il piccolo produttore è in difficoltà e non ci consegna la merce. In quel caso ci tocca togliere il gusto per un po'».
La rotazione dei gusti è uno dei punti di forza della gelateria, il cui banco presenta 24 vaschette di gelato in esposizione e sei carapine per altrettanti gusti di granite: «In un anno - spiega sempre Trezza - proponiamo a rotazione oltre 500 gusti. Ogni settimana cerchiamo di offrire almeno una novità dolce e una salata».
Queste ultime vengono proposte soprattutto per l'asporto, accompagnate da una serie di suggerimenti di possibili abbinamenti in cucina. «L'asporto per noi è molto importante: ci garantisce quasi il 70% del fatturato totale». La rotazione è veloce: «In estate vendiamo dal quintale al quintale e mezzo di gelato al giorno. In inverno siamo sui 50-70 chili. I mesi da maggio ad agosto fanno il 50% degli incassi dell'anno. Le creme la fanno sempre da protagonista, con il 75% del mercato». Le più apprezzate? «Pistacchio, mandorle, caffè, torrone e nocciola, oltre agli insostituibili cioccolato e crema».

Le rassegne primaverili e autunnali

Tre o quattro volte l'anno, L'Albero dei gelati mette in piedi delle vere e proprie rassegne dedicate al gelato: si parte a maggio con i gelati al biscotto, otto gusti fatti con prodotti Presidi Slow Food, si prosegue a giugno con quella - apprezzatissima - dei gelati fatti con fiori commestibili. A settembre tocca al cioccolato, proposto in ben 12 varianti, mentre a ottobre è la volta del gelato salato, fatto con vini e formaggi anch'essi Presidi Slow Food.
Quello che non manca mai, in queste gelaterie, oltre alla passione dei titolari, all'attenzione nella formazione del personale, alla ricerca e... al gelato, è la voglia di mettersi in gioco in sempre nuove iniziative. Così non è infrequente incrociare - nelle varie fiere e mercatini del biologico della zona - il carrettino dell'Albero dei gelati impegnato a far provare il gusto e raccontare le qualità del prodotto.
Il prossimo progetto in cantiere? Una serie di corsi per insegnare a farsi un (buon) gelato in casa.

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