Il caffè visto da baristi e clienti

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Una ricerca di ApertaMente indaga sul rapporto tra gli italiani e l’espresso. E rivela che: un consumatore su tre ha un locale di fiducia, che le donne sono più fedeli degli uomini e che i baristi sono convinti di usare un’ottima marca

Oggi come ieri l’espresso si identifica con un concetto di piacere che fatica ad appropriarsi di parametri oggettivi in grado di definire e valutare la sua effettiva qualità, un terreno sul quale la strada da compiere è davvero molta. È quanto emerge da uno studio di mercato articolato in due parti che hanno coinvolto l’una il barista, l’altra il consumatore finale e che è stato condotto da ApertaMente, unità di ricerche di marketing ad hoc di Talos-AM, e presentato in occasione del quarto Forum Scientifico sul Caffè organizzato dall’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè in collaborazione con il Centro Studi Assaggiatori.
La prima parte, dunque, ha riguardato il bar e il suo rapporto con l’offerta, analizzata attraverso cento operatori di tutta Italia. Il giudizio degli intervistati sulla marca utilizzata nel proprio locale, su una scala di 5 punti, da 1 (pessimo) a 5 (ottimo), ha visto una forte concentrazione sul voto massimo (66%), mentre il 44% ha detto che è buono (la voce immediatamente precedente). Nessuna sufficienza né tanto meno bocciature. Nella valutazione del caffè utilizzato sono state esaminate le caratteristiche dell’espresso (tutte con giudizio molto positivo), del prodotto caffè (con una decisa flessione sull’aspetto dei grani, la tostatura e l’origine del verde che probabilmente l’operatore non conosce o si è solo sentito “raccontare” dal produttore), del fornitore (giudicato serio e competente, ma a volte caro), infine il gradimento del cliente, nuovamente molto alto. Il 77% dei baristi intervistati ritiene di utilizzare la migliore marca disponibile sul mercato. Interessanti i motivi per cui la ritengono tale. Il 23% afferma che è la migliore perché “piace ai clienti”, il 14% “perché è oggettivamente un buon caffè”, il 30% “per il suo sapore”, non eguagliabile da altre miscele.

Uno su tre è un habitué

La ricerca in esame risponde anche al rapporto tra il consumatore e il bar grazie a interviste qualitative telefoniche su un campione di 500 individui e quattro focus group. E mette subito in luce che l’espresso viene consumato una o più volte al giorno dal 30% degli intervistati e almeno una volta la settimana dal 50%. E che ben un intervistato su tre ha un bar “preferito”, dove si reca con regolarità per il proprio espresso. Una prerogativa, questa, che sembra più femminile che maschile, ma che in termini di giudizio paga molto. In generale, gli habituè hanno infatti una valutazione decisamente alta del bar che frequentano (i giudizi buono/ottimo raggiungono un notevole 87%). I più assidui bevitori si trovano in prevalenza nel nord ovest e nel centro Italia. I consumi decrescono con il crescere dell’età: i minori sono relativi ai 55/65enni, mentre i giovani tra 25 e 44 anni hanno una frequenza di consumo decisamente più elevata che raggiunge l’apice - 1 o più volte al giorno - nei 45-54enni.

Pulizia e personale gli elementi più apprezzati

Le motivazioni per cui un italiano sceglie un bar piuttosto che un altro? Diverse. In cima alla classifica però troviamo l’ambiente pulito e l’affabilità del personale. Tanto che un locale che fa sentire a proprio agio è anche quello che fidelizzerà più clienti. Non sembrano così importanti per la maggioranza (anche se per qualcuno lo sono) invece, l’eleganza dell’ambiente o la presenza di diverse varietà di miscele o monorigini.
Infine va sottolineato che, nonostante tra le caratteristiche del bar che influenzano positivamente la valutazione globale da parte del consumatore finale vi siano un caffè fatto molto bene e di ottima marca, emerge che solo il 53% sa la marca che sta consumando, una condizione che non permette la creazione di un approccio critico e di una selezione nei confronti di un non meglio specificato “caffè della casa”. A conti fatti, però, il rito della tazzina è abitudine che scandisce la giornata e riferimento sicuro nella mente del consumatore che merita sempre attenzione da parte dell’operatore.

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