Il Barolo finisce nei cocktail

Barman –

Il vino piemontese protagonista di nuove miscele proposte da Sante Schena

Il Barolo chinato, ingrediente principe di nuovi cocktail: a confermarlo è Sante Schena, segretario nazionale dell'Aibes e componente della sezione piemontese. «Il Barolo chinato è un grande prodotto dell'enologia e nei cocktail - dichiara Schena - Al posto del vermouth rosso, ci sta benissimo». Proprio Schena, in quel di La Morra, centro dell'Albese nel cuore della zona di produzione del Barolo, è stato protagonista di un “esperimento”, nell'ambito della decima edizione dell'asta del Barolo, organizzata nella sede dell'azienda vinicola Gagliardo.

Cocktail party
All'evento hanno partecipato appassionati di enologia dall'Italia e dal resto del mondo, insieme ad acquirenti collegati in diretta da Singapore e Hong Kong. È stato un successo. La vendita all'incanto di pregiate annate di Barolo, messe a disposizione da varie blasonate aziende del territorio, ha fruttato quasi 80 mila euro.
Tra gli appeal collaterali alla manifestazione, particolarmente gradita è stata la parentesi del cocktail party al Barolo chinato proposta da Schena e dal suo staff. Una provocazione? «Per niente - assicura il barman piemontese - vivo e lavoro in Piemonte e conosco bene il Barolo chinato e le sue proprietà di eccezionale vino aromatizzato. Con gli organizzatori dell'evento di La Morra si è voluto presentarlo in modo inusuale e nuovo, in forma di cocktail, anche per rinnovare l'immagine di un prodotto che troppo spesso non viene considerato abbastanza».

Barolo Tonic e "Cu-Cu"
È nata così l'idea di reinterpretare due ricette conosciute in ambito internazionale, lo Stinger e il Negroni, insieme ad altrettante nuove, create per l'occasione, il Barolo Chinato Tonic, con acqua tonica, e il “Cu-Cu”. Questo è l'acronimo di Cuba-Cuneo, per richiamare le origini geografiche degli elementi base di questo cocktail: rum cubano e Barolo chinato cuneese.
Spiega Schena: «Il Barolo chinato è passato dall'austerità alla mondanità quasi per gioco. E il gioco è l'arte del cocktail così come veniva interpretata nel Rinascimento quando alla corte di Caterina De' Medici si miscelavano decotti di erbe e liquori, scoprendone poi gli effetti medicamentosi. Da allora il concetto di cocktail sì è evoluto, ma è rimasto intatto l'aspetto ludico di combinare ingredienti diversi e colorati». In fondo il Barolo chinato non fa altro che ripercorrere le stesse strade del vermouth, vino liquoroso aromatizzato, che tante soddisfazioni dà e continua a dare ai professionisti della miscelazione.

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