Grossisti: vendite frizzanti per le bollicine

Volumi e fatturati in crescita per gli acquisti di vini frizzanti dei gestori di bar sul canale ingrosso: lo rilevano i dati Iri

Ci sono ottimi motivi per stappare: per i grossisti, il 2016 ha fatto segnare un significativo incremento nelle vendite di bollicine nel canale bar. Lo rivelano i dati del Tracking grossisti Iri, che monitora gli acquisti dei gestori sul canale ingrosso sulla base dei dati reali di vendita di un campione di 200 tra le maggiori aziende di distribuzione italiane. «I grossisti hanno saputo investire sui prodotti ad alta marginalità e i gestori dei locali li hanno riconosciuti più che in passato come un punto di riferimento per gli acquisti di bollicine - spiega Mario Carbone, business development manager di Iri-SellOur e responsabile del Tracking Grossisti -: il risultato è stata una buona crescita delle vendite nei bar, particolamente per i locali serali e notturni».

Il mondo della notte, infatti, nel 2016 ha fatto registrare un +13,6% di acquisti dai grossisti a valore, corrispondente a un +8,8% a volume. In lieve crescita anche il canale diurno, con un +3,8% a valore e un +1,7 a volume. «A crescere sono stati soprattutto gli spumanti secchi e lo Champagne, che nel canale serale hanno registrato incrementi a valore di due cifre. Performance quasi irripetibili per gli spumanti secchi, che nei bar serali hanno messo a segno incrementi record: +24,5% a valore e addirittura +41,2% a volume. «Al contrario - afferma Carbone - il dolce sembra essere in crisi profonda, avendo registrato perdite a due cifre sia a valore sia a volume». Sono soprattutto i bar diurni a fare il mercato, assorbendo oltre il 50% del valore delle vendite nel fuori casa di spumanti secchi e Prosecco. Quest’ultimo è la referenza in assoluto più venduta nel canale diurno, con il 51,3% delle vendite a volume; nel mondo della notte, invece, a prevalere, seppur di poco, sono gli spumanti secchi, con una quota di mercato pari al 45,4% a volume, anche se il Prosecco è nettamente superiore in termini di valore: 37,3% contro 28,2%. «Se nel mondo della notte cresce soprattutto lo spumante Classico, a motivo di una penetrazione ancora scarsa e di un prezzo conveniente - afferma Carbone - nel canale diurno le opportunità di crescita maggiori si registrano per lo Champagne, soprattutto nella fascia dei locali multifunzionali».

Cresce la quota di Docg

A favorire le crescite record dello spumante Classico nel canale serale e notturno ha contribuito sensibilmente il forte aumento del prezzo del Prosecco Doc: in media + 6,6% rispetto al 2015. «A questo incremento i gestori hanno reagito in maniere opposte - afferma Carbone -: la maggior parte ha aumentato il peso degli spumanti Classici, più economici. Ma c’è anche chi ha approfittato della riduzione della differenza di prezzo rispetto ai Docg (in due anni scesa da 1,39 a 1,2 euro al litro,ndr) per alzare la qualità della propria offerta spostandosi verso una proposta di maggior livello qualitativo».

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