Come calcolare la tassa sull’insegna per sapere se è dovuta oppure no

Norme&fisco –

Una recente sentenza del Ctp di Trento ribadisce che l’esenzione fino a 5 metri quadrati spetta solo se la scritta rientra in determinati parametri. In caso contrario, l’imposta è dovuta. Per dimensioni superiori si paga sempre e sull’intera superficie

Le insegne servono a identificare il luogo di esercizio dell’attività. Per questo l’articolo 17, comma 1-bis, del Dlgs 507/1993 prevede che l’imposta comunale sulla pubblicità non sia dovuta per quelle che «contraddistinguono la sede ove si svolge l’attività cui si riferiscono, per la superficie complessiva fino a 5 metri quadrati».
Le insegne all’esterno del bar che reclamizzano il caffè venduto possono essere assoggettabili all’imposta. Lo afferma la sentenza 42/1/2013 della Ctp di Trento, a proposito del caso di un’azienda di produzione di caffè che si è vista notificare avvisi di accertamento e riscossione per tre diverse annualità. Il motivo: l’omessa denuncia della pubblicizzazione dell’attività commerciale tramite l’affissione di tabelle che reclamizzavano il prodotto (caffè) in diversi bar del Trentino.
Nel caso in esame, dopo aver esaminato le foto, i giudici hanno ritenuto che si fosse in presenza di un messaggio pubblicitario: i simboli e i marchi del prodotto erano infatti contenuti in distinti mezzi pubblicitari esposti in aggiunta all’insegna di esercizio, e quindi tassabili.

Criteri di esenzione
Per calcolare se c’è o meno esenzione, la superficie va misurata in base alla minima figura piana geometrica (ad esempio: un rettangolo) in cui è circoscritto l’intero mezzo pubblicitario, indipendentemente dal numero di messaggi che contiene. La superficie complessiva si riferisce a tutta l’installazione pubblicitaria (incluse le cornici, a meno che svolgano una funzione di mero sostegno): quindi se un’iscrizione pubblicitaria si estende solo su tre metri quadrati, ma l’intero cartello ne misura 7, l’imposta si calcolerà comunque su 7 mq. Se la superficie totale supera i 5 mq, l’imposta sulla pubblicità va calcolata sull’intera insegna esposta.

AGEVOLAZIONI
Nell’agevolazione rientrano solo le insegne con:
a. la generica indicazione del tipo di esercizio commerciale (scritta “Bar”);
b. la precisa individuazione dell’esercizio commerciale (“Bar Rossonero”);
c. l’individuazione generica dell’esercizio commerciale, realizzata con l’indicazione del nominativo del titolare (“da Andrea”);
d. l’indicazione, precisa o generica, del tipo di esercizio accompagnata, nel contesto dello stesso mezzo pubblicitario,
da simboli o marchi relativi a prodotti in vendita
(“Bar Alfa-Caffè Beta”);
e. l’indicazione del solo marchio o dei prodotti in vendita (“Caffè Gamma”), perché la scritta è di per sé idonea a indicare al pubblico, sia pure indirettamente, il luogo
di svolgimento dell’attività economica.

3 Commenti

  1. Se davanti ad un insegna come foto pubblicata come esempio, viene apposto un lampione dal comune molto vicino ad essa impedendo la visione integrale. La tassa deve essere corrisposta ugualmente per intero? Grazie anticipatamente

    • Risponde Saverio Linguanti, esperto in diritto amministrativo e legislazione del commercio:
      E’ necessario premettere che il pagamento dell’imposta pubblicitaria è cosa distinta dall’autorizzazione all’impianto pubblicitario, la quale deve necessariamente esistere come presupposto. Tuttavia poiché talvolta il comune non possiede un piano delle insegne pubblicitarie e l’installazione avviene di fatto senza uno specifico titolo di legittimazione, si rende necessario verificare che l’installazione dell’insegna sia stata regolarmente autorizzata.
      In caso positivo, l’esercente autorizzato, ricevendo un danno dall’installazione del palo di illuminazione, ha diritto in riferimento all’articolo 2043 del codice civile ad un risarcimento quantificato dall’autorità giudiziaria.
      Appare comunque opportuno oltreché necessario, preventivamente al contenzioso da instaurare, richiedere al comune il componimento della vicenda attraverso procedimento di mediazione civile che può risolversi anche nello spostamento dell’insegna medesima in luogo più visibile.

  2. Il mio esercizio commerciale ha tre insegne che ne indicano il nome, la cui superficie non supera i cinque metri quadrati. Il funzionario della ditta che si occupa della riscossione mi dice che la prima insegna è esente mentre le due restanti misuranti complessivamente un metro quadrato sono soggette ad imposta. Come mi devo comportare?

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