Finanziamenti, non c’è solo la banca

Credito –

Nella mediazione tra banche e imprese, il sistema dei consorzi fidi sta guadagnando sempre più spazio. Non solo credito a basso costo, ma anche assistenza e consulenza

Avete bisogno di un finanziamento? Pensate di rivolgervi a un fornitore che si è detto disponibile ad accordarvelo? Un consiglio: fate attenzione ai “contratti capestro” camuffati da sconti anticipati sulle forniture. Volete un esempio?
Ecco un episodio realmente accaduto: il contratto prevedeva che l'esercente s'impegnasse ad acquistare una quantità minima (in realtà altissima, praticamente irraggiungibile) di prodotto e a non somministrare altre marche per la durata del contratto. In cambio, l'industria riconosceva all'esercente 2.500 euro il primo anno e altri 2.500 all'inizio del terzo. Purtroppo, non avendo raggiunto i limiti minimi d'acquisto, l'esercente si è visto chiedere dal fornitore-finanziatore ciò che era previsto da un codicillo del contratto: la restituzione dei 5.000 euro anticipati come sconto, più altri 13.000 di penali varie. In totale, un conto salatissimo di oltre 18.000 euro.

La strada del prestito bancario

Dunque, occhio a ciò che firmate. Chi cerca finanziamenti per acquistare attività o investire in attrezzature, macchinari, arredi, comprare materie prime, è bene che si rivolga al prestito bancario, ottenuto direttamente o attraverso i Consorzi Fidi dell'associazione di riferimento. Qualcuno diffida delle banche, convinto che gli istituti di credito si preoccupino soltanto di concludere buoni affari per sè: «È un vecchio preconcetto - risponde Paola Chiarelli di Unicredit, 5.000 agenzie in Italia, 800mila piccole imprese clienti -. Un esercente che vuole comprare un bar va allo sportello e viene messo in contatto con un consulente che gli fa un piano e lo segue dall'inizio alla fine. Abbiamo prodotti specifici per le piccole imprese fino a 3 milioni di fatturato, finanziamenti agevolati, a breve e medio-lungo termine, soluzioni per investimenti, leasing e franchising. Diamo in 5 giorni finanziamenti fino a 50mila euro da utilizzare per tutte le esigenze di credito. Il cliente risparmia sull'interesse del mutuo se utilizza i suoi fidi presenti in conto corrente». Spesso le banche lavorano in convenzione con i consorzi fidi delle associazioni di categoria e offrono assistenza per usufruire delle opportunità offerte dalle leggi nazionali e regionali.

Il primo passo, rivolgersi all'associazione
In pratica, se un esercente ha bisogno poniamo di 50mila euro, può trovare un'infinità di condizioni, agevolazioni e vantaggi secondo l'ente finanziario cui si rivolge, secondo le convenzioni in essere presso l'associazione di categoria e perfino l'area geografica in cui opera. Le associazioni nazionali di categoria sono un punto di riferimento per le convenzioni; ma poi ogni ente stringe accordi mirati e specifici a livello territoriale, provinciale e regionale. Dunque, la prima cosa che un esercente deve fare quando ha bisogno di finanziamenti è rivolgersi all'associazione locale di riferimento e cercare una soluzione su misura.
È accaduto che una coppia sposata con due figli si presentasse al Consorzio Fidi di un'associazione per i pubblici esercizi di una città del Nord Italia, mandata da una banca che consigliava un mutuo ipotecario sulla casa per acquistare un bar. Dal punto di vista finanziario, con la copertura di garanzia, il discorso stava in piedi, ma dal punto di vista economico tra la rata mensile, le spese per l'affitto, per i dipendenti ecc., i conti non tornavano. Troppe uscite. A questo punto, il Confidi ha consigliato alla coppia di rivedere l'acquisto: «Lo abbiamo fatto contro il nostro interesse perché l'introito della pratica è andato perso - spiega l'operatore - ma abbiamo fornito una consulenza che la banca non aveva dato». Come regolarsi, allora? Con l'introduzione degli accordi di Basilea 2 si è modificato il rapporto tra le piccole imprese e le banche.
I sistemi di valutazione sono sempre più basati su procedure e algoritmi matematico-statistici che assegnano un “rating” alle imprese clienti.
«In pratica, si valuta preventivamente la capacità di rimborso dei prestiti - spiega Ernesto Ghidinelli, responsabile del settore credito e incentivi di Confcommercio -. Al momento di chiedere un finanziamento è importante che l'esercente sia in grado di presentare in modo efficace la propria attività e cioè la situazione patrimoniale, il conto economico, la dinamica dei flussi di cassa, il posizionamento sul mercato, organizzazione, prodotti e servizi offerti, qualità del portafoglio clienti. Il nostro compito è individuare i prodotti finanziari adatti all'impresa per evitare, per esempio, che si accolli rate troppo onerose per rimborsare prestiti di breve durata contratti, in modo erroneo, per investimenti a medio e lungo termine». I Consorzi Fidi, oltre a favorire l'interazione tra banca e impresa, si pongono come garanti qualificati. Per il rinnovo d'impianti e attrezzature, per esempio, ci sono finanziamenti a medio termine con durata di 3, 4 o 5 anni, secondo il tipo e l'entità dell'investimento.

L'opportunità dei fondi regionali
I Confidi consentono agli esercenti di ottenere prestiti a tassi d'interesse e condizioni accessorie migliori rispetto a quelli “di mercato”: non solo attraverso le convenzioni bancarie stipulate per i propri associati, ma anche grazie all'intervento dei principali enti locali con iniziative in “abbattimento-tassi”. Nel Veneto, ad esempio, Brentafidi offre la possibilità d'accedere ai fondi regionali che agevolano gli investimenti e ai contributi in conto interessi che abbattono il tasso dei prestiti al 3% circa. Brentafidi mette anche a disposizione linee di fido senza le onerose commissioni di massimo scoperto e con una semplice domanda è possibile “convertire” anche i propri fidi aziendali preesistenti.
«Noi aiutiamo la piccola impresa a rapportarsi con il sistema bancario - sintetizza Leonardo Marseglia, direttore di Fidicomet, la cooperativa di garanzia fidi per gli operatori del commercio, del turismo e dei servizi delle province di Milano, Monza e Lodi - e assistiamo gli imprenditori nel mettere a punto operazioni tecnicamente corrette ed economiche in termini di tassi e costi, facilmente accoglibili dal sistema bancario. Orientiamo l'operatore, analizziamo le sue necessità d'investimento o di riequilibrio finanziario e lo avviamo verso un'operazione con elevate possibilità di successo». Fidicomet ha 21 banche convenzionate, 9.400 aziende socie e 130 milioni di euro di finanziamenti bancari a medio termine assistititi da garanzia, un quarto dei quali riguarda i pubblici esercizi. Insomma, prima di impegnarsi la prima regola è guardarsi intorno.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome