Gin Tonic secondo Cortese

Ricetta base presentata a Baritalia tappa presso Fiera Milano Host del 26 ottobre 2015

Tre bartender nelle vesti di tre medici (uno olandese, uno inglese e uno italiano) con tanto di camice , e un paziente, il maestro di cerimonia Roberto Pellegrini, cui è stata diagnosticata la malaria.

È con questa scenografia, che potrebbe apparire un po’ bizzarra, che il team Cortese ha rievocato la storia del Gin Tonic e dei suoi ingredienti, il gin e la tonica. Quello che oggi è uno dei cocktail più apprezzati e bevuti al mondo ha, infatti, un’origine medicale, in quanto nasce all’inizio dell’Ottocento come rimedio adottato dalla Royal Army, la marina inglese, per combattere la febbre mortale che affliggeva le truppe di stanza nei domini delle Indie.

Una storia che parte dai Paesi Bassi, dove verso la metà del Seicento un medico dell'Università di Leida, Francisco Della Boe, meglio noto come Franciscus Sylvius, mise a punto il primo gin, un jenever, preparato partendo dall’infusione delle bacche di ginepro e altre botaniche in alcol d’origine cerealicola e successivamente distillato, da utilizzare come tonico e rimedio per la cura dei problemi digestivi.

Dall'Olanda il gin si diffuse rapidamente in Inghilterra, grazie agli stretti rapporti commerciali che legavano i due Paesi, dove già a partire dalla fine del XVII secolo si iniziò a produrne in grandi quantità; il suo consumo divenne così diffuso da diventare nei decenni successivi parte del salario da destinare agli operai. Con la nascita dell’Impero britannico e la sua espansione il gin cominciò a diffondersi in tutto il mondo.

Arriviamo così alla fine del XVIII secolo, quando l’impiego del gin si lega al secondo ingrediente del cocktail, l’acqua tonica. In quegli anni, infatti, la marina inglese cominciò a distribuire il chinino alle proprie truppe, in quanto si era scoperto che l’estratto della radice di china aiutava a prevenire l’insorgere della malaria. Per contrastarne lo spiccato gusto amaro e rendere la bevanda gradita ai soldati, si cominciò allora ad aggiungere alla miscela di acqua e chinino il gin, che i soldati in India ricevevano già regolarmente: e così nasce il Gin Tonic.

Punto di arrivo di questo viaggio nella storia del grande classico è l’Italia, in quanto il nostro Paese vanta un’altissima qualità e altrettanta expertise nella lavorazione delle botaniche utilizzate nella preparazione del gin, proprio a partire dalle bacche di ginepro, cui da alcuni anni si è affiancata anche la produzione di gin di notevole livello, così come la produzione di acqua tonica.

Una storia alla quale i tre bartender, Jonathan Di Vincenzo, Leonardo Veronesi e Federico Cremasco, hanno reso omaggio utilizzando, rispettivamente, un jenever olandese, un gin italiano London Dry (quindi a preparazione inglese) e un gin italiano preparato con 43 diverse botaniche, accompagnandoli con Scortese, la nuova tonica premium di casa Cortese.

La ricetta Gin Tonic secondo Cortese

Ingredienti

50 ml Caorunn Scottish Gin

15 ml Pure Tonic Cortese

Preparazione

Servire in tumbler basso.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome