Sana, sostenibile e digital: come cambia la pausa pranzo

pausa pranzo
Foto da Pixabay
Il report annuale Indagine Food di Endered analizza i nuovi trend che guidano l'evoluzione della pausa pranzo nel fuoricasa nel periodo post-pandemia

Un’attenzione sempre maggiore verso un’alimentazione sana e corretta, accompagnata dall’attenzione altrettanto forte verso il tema della sostenibilità, con in prima linea la lotta allo spreco alimentare, e digitalizzazione: sono questi i principali trend che guidano la trasformazione della pausa pranzo nel fuoricasa. A dirlo l’edizione 2021 dell’Indagine Food (Fighting obesity through offer and demand), la ricerca annuale realizzata dal Gruppo Edenred che analizza i temi legati all’alimentazione e alla pausa pranzo. Ricerca che quest’anno è andata a indagare le nuove abitudini alimentari dei lavoratori che utilizzano i ticket per consumare il pasto al bar e al ristorante e le pratiche messe in campo dagli operatori del settore nel post-pandemia. Indagine che ha coinvolto circa 65.000 e 1.370 gestori di locali di 20 Paesi di tutto il mondo, tra i quali l’Italia.

Cresce la domanda di cibi sani

Per quanto riguarda il nostro Paese lo studio conferma come l’attenzione verso una sana alimentazione sia ormai radicata in chi si reca in un locale per la pausa pranzo, con ben il 79% dei consumatori intervistati che si dichiara oggi molto più attento alla propria salute e alle proprie abitudini alimentari. Una percentuale superiore a quanto emerge a livello mondiale, che è comunque alta (69%).

Di conseguenza, è altrettanto alta, 78%¸ la percentuale dei consumatori italiani che si aspetta di trovare nei locali un’offerta più sana, dato in linea con quello globale del 79%. In particolare, molto elevata è la richiesta di una maggiore presenza di alimenti freschi in menu, anche in questo caso con numeri decisamente più alti rispetto a quelli riscontrati in altri mercati (65%).

Una domanda che non ha lasciato indifferenti gli operatori del settore. Anche presso gli operatori è infatti cresciuta l’attenzione verso il tema, con il 62% che ha ottenuto riscontri molto positivi dall’introduzione nell’offerta di piatti più salutari, dato leggermente superiore rispetto al 59% registrato in altre piazze.

Il ticket digitale fa contenti clienti e gestori

Altro dato importante relativo alla Penisola è l’apprezzamento verso le soluzioni digitali, con 90% degli intervistati che si è dichiarato molto soddisfatto dell’introduzione del buono pasto elettronico, che permette di fruire del ticket da smartphone in qualsiasi momento e da ogni luogo.

Soddisfazione quella verso il ticket digitale condivisa anche dai gestori dei locali, con percentuali anche in questo caso molto alte, 70%, in quanto tale soluzione si adatta benissimo anche ai servizi di asporto e delivery, che in molti hanno attivato durante la fase più dura della pandemia, ma che continuano a offrire. Anche perché tale modalità di acquisto si sono ormai affermate nella nelle nuove abitudini di consumo degli italiani che nel 79% dei casi, in linea con i dati globali, si aspettano questo tipo di servizi.

Lotta allo spreco di cibo e sostenibilità

Il report ha toccato anche il tema della lotta allo spreco alimentare, tema sul quale la quasi totalità dei fruitori di buoni pasto, per l’esattezza il 96% (in linea con il dato globale), si è dichiarata attenta. Altro dato interessante è che ben l’85% dei lavoratori intervistati è interessato a conoscere quali locali siamo impegnati su tale fronte, aspetto che va poi ha incidere anche sulla loro scelta del posto nel quale consumare il pranzo.

Così come è da segnalare l’impegno da parte degli operatori italiani per rendere più sostenibili l’asporto e il delivery. Il 55% di quelli intervistati ha introdotto soluzioni per ridurne l’impatto ambientale e gestire in maniera sostenibile i rifiuti generati. Aspetto che rende i nostri operatori più virtuosi rispetto a quelli degli altri Paesi, dove questo dato si attesta sul 42%.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome