Panino, quale futuro? Lo snacking. Da una ricerca The Npd

L'indagine Crest di The Npd Group Italia evidenzia consumi in lieve calo nei bar classici; ma come snack del pomeriggio la crescita è sostenuta

L'indagine Crest di The Npd Group Italia evidenzia per il panino consumi in lieve calo nei bar classici; ma come snack del pomeriggio la crescita resta sostenuta

Il panino cambia pelle: da re del pranzo a protagonista dello snacking. È quanto emerge dai dati dell’indagine Crest di The Npd Group, multinazionale specializzata nelle analisi dei consumi del fuori casa. Nel 2018 i consumi di panini hanno avuto un andamento a due facce: in decisa crescita (+3,7%) se si considera il comparto bar nel suo complesso (definito Quick Service da The Npd Group), ma in lieve calo (-0,7%) nel comparto dei bar classici.

«Registriamo un andamento a due facce - spiega Matteo Figura, responsabile della divisione Foodservice di The Npd Group Italia -, con un forte calo dei consumi di panini sia al mattino (-10,2%) sia a pranzo (-9%) e una crescita notevole per lo snack pomeridiano, che ha fatto registrare un incremento degli ordini pari al +49,2%. Un risultato che è la conseguenza delle mutate attitudini dei clienti. Negli anni passati, infatti, il pranzo funzionale è stata l’occasione di consumo su cui più di altre si è concentrata l’attenzione alla spesa da parte dei consumatori: chi doveva risparmiare, tagliava soprattutto sul pasto di mezzogiorno. Oggi, con la ripresa dei consumi funzionali, le persone tendono a ridare importanza al pranzo, sia aumentando la frequenza di visita nei locali del fuori casa sia, soprattutto, concedendosi qualcosa in più, quello a cui avevano dovuto rinunciare nel recente passato. Il risultato è che il panino perde la propria centralità nella pausa pranzo per diventare una proposta appetibile a (quasi) ogni ora del giorno». Solo un panino su quattro, infatti, è consumato a mezzogiorno, contro il 37,7% della mattina e il 25,9% del pomeriggio.

Una fotografia da cui scaturisce una duplice riflessione: «Il fatto che la forte crescita delle visite al bar a colazione non abbia adeguato riscontro nell’aumento delle vendite di panini - spiega Figura - segnala una opportunità: ampliando la proposta di alternative salate a colazione, panini in testa, può essere fonte di business aggiuntivo per i bar».

La crescita dello snacking pomeridiano, a sua volta, suggerisce di approntare anche in quella fascia oraria un’offerta adeguata, che non si limiti a una vetrina semi sguarnita con soltanto ciò che è avanzato da mezzogiorno.

Panini, tramezzini e toast, pur essendo consumati prevalentemente da un pubblico adulto, riscuotono successo anche tra i giovani e giovanissimi: «Le famiglie con figli under 12 sono un target molto interessante».

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome