L’impegno del Pastificio Zini per la sostenibilità e responsabilità sociale

Bilancio Sociale e Ambientale 2021-2022 Pasta Zini
Presentato a Milano il Terzo Bilancio Sociale e Ambientale 2021/2022 di Pasta Zini dall'amministratore delegato Maurizio Vezzani, nel corso di una tavola rotonda con i rappresentanti di Molitoria Umbra, Sodexo Italia e Banco Alimentare.

Sostenibilità ambientale e Responsabilità sociale sono da sempre due imprescindibili punti di riferimento dell'azienda di prodotti alimentari Zini di Cesano Boscone (Milano). Una scelta che trova conferma nel Terzo Bilancio Sociale e Ambientale 2021/2022 che comprende un importante accordo di fornitura tra Zini e Molitoria Umbra.

Nata a Milano nel 1953 come piccolo laboratorio artigianale di pasta fresca ad opera dell'emiliana Euride Zini, l'azienda Zini ha conservato nel tempo l'impegno e la tradizione di non usare conservanti, coloranti e additivi, ricorrendo solo al freddo della surgelazione della pasta una volta preparata. La sua rigenerazione avviene così in pochi minuti utilizzando solo forni tradizionali, padelle wok o acqua bollente. In catalogo sono disponibili oltre 400 referenze a base di pasta (nuda e farcita), riso, gnocchi e polenta, delle quali 100 vegetariane, 40 bio, 100 vegane e 10 senza glutine, per un totale di 15 tonnellate di prodotti. Utilizzando le più moderne attrezzature nello stabilimento di Cesano Boscone (in attività dal 1973), l'azienda ha fatturato nel 2022 ben 27 milioni di euro con 66 dipendenti, dei quali il 60% realizzati nel canale Food Service. La quota export raggiunge il 28%.

Tavola Rotonda con i protagonisti di settore

Oltre a raggiungere importanti risultati economici che la rendono protagonista del settore delle paste surgelate, l'azienda Zini da sempre è particolarmente attenta ai temi della sostenibilità e della responsabilità sociale. Di recente ha presentato il proprio Bilancio Sociale e Ambientale 2021/2022 nel corso di una tavola rotonda tenuta a Cascina Cuccagna di Milano, introdotta dal direttore marketing, Arianna Errante. All'evento sono intervenuti:
Dario Boggio Marzet, presidente di Banco Alimentare Onlus Lombardia sul tema: "Fare rete influisce positivamente sull'attività solidale";
Erjon Abazaj, Managing Director di Molitoria Umbra con "Valorizzazione delle produzioni locali agroalimentari con soluzioni di aggregazione di impresa";
Maurizio Vezzani, amministratore delegato di Pastificio Zini su "Cosa significa essere sostenibile per un'azienda alimentare";
Edoardo Clerici, Supply Management Director Sodexo, su "Come viene approcciato il tema della sostenibilità nel mondo della ristorazione".

Prendendo spunto dal recente e "virtuoso" accordo tra Pastificio Zini e Molitoria Umbra, si è sviluppato un interessante confronto sull'approccio di filiera, con la partecipazione di rappresentanti di Banco Alimentare (raccolta solidale di generi alimentari e recupero eccedenze alimentari per distribuzione ai più poveri) e Sodexo Italia (servizi di ristorazione).

La partnership tra Pastificio Zini e Molitoria Umbra (macinazione di 200mila tonnellate all'anno di cereali) prevede una fornitura triennale di grano in filiera 100% umbro-toscano (su standard di tracciabilità Uni En Iso 2205:2008), garantendo una strada sostenibile per tutta la filiera, una giusta remunerazione per i coltivatori, senza far pagare ai consumatori un prezzo più alto. Una vera e propria rete verticale dove l'intero ciclo viene coinvolto per il benessere di tutti e a vantaggio della comunità.

Erjon Abazaj, Managing Director di Molitoria Umbra, ha affrontato il tema delle filiere pluriennali: «Noi non ci limitiamo al semplice ruolo di trasformatori industriali, ma investiamo su filiere agroalimentari pluriennali cercando di dare certezze ai produttori e favorendo un’agricoltura basata su pianificazioni e sul giusto rispetto delle rotazioni colturali, nella consapevolezza che questo rappresenti un passaggio fondamentale per garantire uno sviluppo sostenibile del territorio. Uno degli effetti principali di questa politica è quello di migliorare l’approvvigionamento di frumenti italiani di qualità per la filiera della pasta e quindi la stabilizzazione dei rapporti tra agricoltori, trasformatori e distributori fino ad arrivare al consumatore finale».

Si è trattato lo spinoso argomento dei prezzi e delle speculazioni: «Lo scopo di questi accordi di filiera verticale è quello di riuscire a evitare la speculazione tipica dei mercati, anche quelli, purtroppo, delle derrate, delle materie prime. Un prodotto coltivato in Italia non può costare di più di uno che arriva dall’estero - sostiene Maurizio Vezzani, amministratore delegato di Zini - Così la filiera diventa molto più corta se viene scorporata la speculazione dal prezzo di materia prima e logistica. Anche considerando il maggior costo della manodopera il prodotto italiano non può costare di più. C’è da considerare anche il costo dell’energia, ma se si riesce ad autoprodursi l’energia, come ha fatto Zini installando un cogeneratore energetico, anche su questo alla fine si riesce ad avere un controllo».

Infine, con Edoardo Clerici, Supply Management Director Sodexo Italia, si è toccato il tema della progettualità circolare: «Sodexo ha una missione precisa: migliorare la qualità della vita delle persone per cui e con cui lavora. Lo facciamo quotidianamente anche attraverso i servizi di ristorazione che offriamo e che sono studiati per garantire una corretta nutrizione ai bambini, adulti e anziani che serviamo. Per noi tutto parte dalle materie prime che acquistiamo da partner che a loro volta, per essere qualificati come tali, devono operare responsabilmente per le comunità con cui insieme interagiamo. La sostenibilità per Sodexo ha dunque una origine strategica nella fase di acquisto: non più basata su logiche speculative anni Settanta, ma fondata sulla ricerca e creazione di filiere di rete controllate, di qualità e circolari».

Cosa intende Zini per sostenibilità e solidarietà sociale

In materia di sostenibilità ambientale, Zini ha conseguito l'ottenimento nel 2022 della certificazione Iso 14001 che attesta il sistema di gestione ambientale.
In tema di responsabilità sociale,  Zini prosegue nel sostegno alle comunità e associazioni benefiche (anche in Africa), oltre a promuove l'educazione alimentare.

«L’effetto della guerra in Ucraina e della crisi energetica ha colpito duramente le aziende manifatturiere – spiega Maurizio Vezzani, amministratore delegato di Zini - specialmente quelle tipicamente energivore, mettendo a rischio la filiera agroalimentare italiana e l’esportazione del Made in Italy in tutto il mondo. Abbiamo dovuto fare i conti con gli aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia per cuocere, surgelare e trasportare i propri prodotti, aumenti che hanno inciso sulla filiera produttiva. Nonostante questo, abbiamo continuato a investire in progetti confermando, ad esempio, la produzione della pasta che utilizza il Grano Antico Senatore Cappelli seminato a Km0 dallo stabilimento Zini, siglando uno storico accordo triennale di filiera per calmierare i prezzi del grano italiano e garantire dei flussi di fornitura programmati».

Semina del campo Km0 di Grano Antico Senatore Cappelli

Le tematiche di sostenibilità per Zini si basano sulla condivisione di una serie di valori: il rispetto per le persone, che è alla base di tutte le relazioni; il rispetto per l’ambiente, ricercato attraverso una gestione responsabile delle risorse; la divulgazione della cultura culinaria italiana, ottenuta coniugando tradizione, innovazione e passione.

Zini sintetizza il proprio impegno attraverso quattro pilastri: Qualità e Innovazione, Ambiente, Comunità, Persone. Questi corrispondono ai quattro capitoli del Terzo Bilancio Sociale 23021/2022.

Per ciascuno dei quattro pilastri il Bilancio documenta i risultati raggiunti e formula obiettivi per i prossimi due anni.
Dal Bilancio emerge che per Zini la qualità è priorità assoluta, per questo l’azienda si impegna a garantire il rispetto dei requisiti di salute e sicurezza in ogni fase del processo, svolgendo controlli e analisi a partire dalle materie prime fino al prodotto finito.

L’attenzione nei confronti del consumatore inizia con i controlli delle materie prime e la qualifica dei fornitori. Zini dispone di un laboratorio di analisi interno, in cui ogni giorno vengono svolti test per verificare la conformità di ogni singolo lotto ai requisiti di legge e agli standard aziendali. Nel 2022 sono state effettuate 9.000 analisi interne e 400 esterne per la verifica del rispetto dei parametri microbiologici, fisici e chimici che rientrano nel piano di autocontrollo annuale.

Per quanto riguarda l’ambiente, grandi investimenti sono stati riservati al tema delle riduzioni di emissioni e consumo di energia: dall’installazione di un cogeneratore, all’illuminazione a LED, agli investimenti per l’efficientamento energetico, alla flotta di auto aziendali ibride.
Inoltre, Zini si è concretamente impegnata alla riduzione della plastica attraverso una politica di packaging che prevede l’utilizzo di sole confezioni compostabili o 100% riciclabili. Nel 2022 è stata risparmiata 453.040 kg di plastica (dato calcolato su una busta media di un kg di prodotto).

Per il 2023 Zini si pone l’obiettivo di continuare a contribuire alla diffusione di una cultura della sostenibilità a ogni livello, a beneficio delle persone e della comunità, dialogando contemporaneamente con fornitori, consumatori, clienti, dipendenti. Continuando a sostenere le associazioni benefiche come Banco Alimentare e a sviluppare nuovi progetti di inclusione sociale. Continuando a promuovere l’educazione alimentare dei bambini, estendendo l’obiettivo ai consumatori di tutte le età.

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