Centri commerciali chiusi la domenica: a perderci è il fuoricasa

mercato fuoricasa

La chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi, ipotesi allo studio del governo, non fa bene agli affari del fuoricasa. A dirlo sono gli esperti di The Npd Group, la multinazionale americana di ricerche di mercato, specializzata anche nel fuori casa, secondo i quali, se una tale ipotesi dovesse diventare realtà, si tradurrebbe in una perdita da 940 milioni di euro per gli operatori dei pubblici esercizi.

In base ai dati Crest, l’indagine continuativa che monitora i consumi fuori casa in Italia di The Npd Group, il giro d’affari dei locali nei centri commerciali ammonta a 6,3 miliardi di euro. Un mercato che gode di ottima salute, come mostrano i dati, aggiornati allo scorso giugno, che hanno registrato una crescita dei consumi a doppia cifra negli, ultimi 12 mesi, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tanto che la spesa degli italiani presso bar e ristoranti all’interno dei centri commerciali vale l’11% della spesa complessiva destinata ai consumi fuori casa.

Dell’intero giro d’affari, la parte generata nelle domeniche è cospicua: il 15%, corrispondente, appunto, a 940 milioni di euro, con bar, fast food e gelaterie, nell’ordine, a rappresentare la scelta privilegiata per il consumo. Incassi che andrebbero irrimediabilmente persi se fosse introdotta la chiusura domenicale. A essere maggiormente colpite sarebbero le catene, che, oltre a rappresentare la parte attualmente più in salute del mercato, è anche quella con maggiore capacità di investimento.

Gli analisti di Npd sottolineano anche come nei centri commerciali moderni la superficie destinata alla ristorazione sia cresciuta e come il connubio tra ristorazione e attività commerciali sia diventato sempre più forte nel corso degli anni, facendo del centro commerciale stesso un luogo destinato a offrire un’esperienza che va oltre il momento dell’acquisto. Ancora una volta sono i dati a parlare: se un anno fa a consumare in un locale situato in un centro commerciale era in un terzo dei casi una persona che stava facendo acquisti, ora tale rapporto si è ridotto a uno su quattro. Questo significa che i consumi fuoricasa all’interno dei centri commerciali crescono indipendentemente dalla motivazione dello shopping. Uno scenario in controtendenza rispetto alla situazione attuale del mercato dei pubblici esercizi, in sofferenza negli ultimi anni anche per via di nuovi stili di vita che riducono le occasioni di consumo nel fuoricasa.

L’opposto di quanto avviene nei centri commerciali, delle cui visite da parte dei consumatori beneficia alla grande il comparto della ristorazione. Soprattutto la domenica.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome