Alpestre va a Onesti: «Abbiamo l’esclusiva!»

Top Management –

Un portafoglio di prodotti unici combinato a un servizio sartoriale. È questo il mix vincente di Emilio Onesti, presidente dell’omonimo gruppo distributivo emiliano

Ha l’aria soddisfatta Emilio Onesti, presidente dell’omonimo gruppo distributivo di Fiorenzuola d’Arda (Pc). E ne ha ben donde. La sua società, fondata nel 1986 (allora si chiamava Commerciale Nord Italia), è cresciuta in tutti i questi anni fino a diventare una realtà di portata nazionale con 27 brand di fascia premium in distribuzione esclusiva, 1.800 referenze beverage in portafoglio e una rete di 52 agenti che consente al gruppo di “servire” l’intera penisola, isole comprese. Non solo. La soddisfazione di Emilio Onesti dipende anche dal fatto di avere recentemente messo a segno due importanti operazioni: l’acquisizione da Giovinetti&Parners della proprietà del marchio Alpestre, storico distillato d’erbe, e il mandato di distribuzione in esclusiva per l’Italia della gamma Santa Teresa, altri distillati con una forte identità e un curriculum di tutto rispetto.
«Sì - ammette Onesti - abbiamo messo segno due obiettivi che perseguivamo da tempo. L’acquisizione del ramo d’azienda Alpestre rappresenta per noi un salto di qualità anche in termini organizzativi e di orizzonti. Abbiamo infatti intenzione di “ringiovanire” il brand e fare di Alpestre il primo mattone di uno sviluppo più ampio nell’area dei marchi storici. D’altronde Alpestre è un prodotto unico, frutto della distillazione di 34 erbe naturali e piante officinali».

Quali sono i momenti di consumo più adatti?

È un distillato molto eclettico: può essere proposto come digestivo o per “correggere” il caffè. Ma è ideale anche per il consumo tout court. Bisogna considerare che è un prodotto naturale al 100%, e quindi perfettamente in linea con i trend contemporanei, ideale anche per realizzare un punch aromatico. Può essere anche un elisir da meditazione: la Riserva Speciale Millesimata del 1983 di Alpestre è davvero un prodotto che non ha praticamente eguali sul mercato.

Sempre a proposito di distillati, siete molto attivi sul fronte del rum.

Abbiamo portato in Italia il RumAbuelo Centuria, eccellenza della produzione della storica casa panamense Varela Hermanos, e siamo diventati distributori esclusivi per l’Italia della gamma Santa Teresa, tra cui il noto rum Santa Teresa 1796. Si tratta di una specialità venezuelana super premium che va ad arricchire il portafoglio di brand esclusivi.


Quali sono le categorie o i brand che attualmente stanno rispondendo meglio al mercato?

In primis, i gin. È il loro momento. In termini di vendite i nostri brand in esclusiva, Gin Ungava e London N. 1 Gin, ci stanno dando molte soddisfazioni. Ottime anche performance dal Calvados Morin, un nostro cavallo di battaglia, e il Sifone Revoltosa che importiamo direttamente dalla Spagna e che utilizza l’acqua di seltz prodotta dall’azienda Refrescos del Atlántico. C’è poi una vodka, di cui siamo particolarmente orgogliosi, la Three Sisty, che è prodotta in Germania ed è unica in quanto è filtrata nel diamante. Un distillato infinitamente puro e apprezzato dai bartender.

Qual è stato il fatturato del 2013 e quali gli obiettivi per l’anno appena iniziato?
Abbiamo chiuso il 2013 totalizzando un giro d’affari di 69 milioni di euro, per il 75% generato dalle vendite ai canali ingrosso e dettaglio e per il 25% dalla grande distribuzione organizzata. In tutto serviamo oltre 2.300 clienti. Quest’anno puntiamo a 80 milioni. Un risultato che contiamo di raggiungere attraverso la messa a regime dell’acquisizione del ramo d’azienda Alpestre, un ulteriore sviluppo dei brand in esclusiva e l’avvio di un progetto sul vino. Amplieremo la nostra rete di agenti, da 52 a 65, ci concentreremo ancora di più sul servizio. Il nostro è un lavoro complesso: gestiamo in costanza di assortimento 1.800 referenze e garantiamo 365 giorni l’anno la presenza del 100% dello stock. Senza contare la tracciabilità completa dei lotti e tempi di consegna super rapidi: dai 3 ai 5 giorni lavorativi in tutta Italia. In pratica, garantiamo una distribuzione di tipo sartoriale.


Cosa vi spinge a essere così ottimisti?

Lo siamo a ragion veduta. Conosciamo bene le difficoltà del mercato e sappiamo che l’attuale stretta creditizia sta creando non pochi problemi agli operatori della filiera distributiva. Tuttavia, il mercato dei prodotti premium ha ancora enormi potenzialità. Fino ad oggi abbiamo lavorato molto bene e continueremo sulla strada di uno sviluppo equilibrato. Stiamo facendo bene anche con il food: la linea dolciaria Vincenzi, che distribuiamo in esclusiva, ha registrato lo scorso anno risultati mai raggiunti prima. Segno che la nostra “ricetta” è quella giusta.

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