Tutte (o quasi) le cucine del mondo a Ponte Milvio

In principio era il Voy, oggi è una food gallery in cui fare il giro del mondo in una sola serata. In altre parole, un vero e proprio gourmet tour tra i quattro locali che la compongono: la braceria Meaters - Brace Bar dove si servono bistecche e preparazioni a base di carne prese dalle culture di tutto il mondo; il bancone del Lady’s Bar che fa da spartiacque; il ristorante spagnolo e tapas bar Malandros; le atmosfere da sud Pacifico del ristorante sushi-fusion ispirato alle Hawaii, MahaloSiamo a Ponte Milvio, zona della movida di Roma Nord, che aveva fatto del Voy un punto di riferimento, ma i quattro giovani imprenditori della famiglia Martella hanno scelto di rimettersi in gioco, già dall’anno scorso quando avevano inaugurato Mahalo.

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    A seguire, a cavallo fra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, hanno completato la loro idea di food gallery con le aperture di Malandros - Bodega de Tapas e di Meaters -Brace Bar, con il Lady’s Bar a fare da zona di confine fra questi due. Il gioco dichiarato è quello di invitare i clienti ad entrare in un’insegna, per ritrovarsi poi a fine serata in un’altra: “si comincia magari con delle tapas da Malandros e si finisce con una bella bistecca da Meaters”. Il tutto coordinato dai drink del cocktail bar, che offre una carta differenziata per ogni ristorante, studiata da un team di giovani bartender, capitanati da Corinna D’Antonio, in base al tipo di cucina che viene abbinata.

    Dalla paella al jerk pork giamaicano

    Nella carta di Malandros, oltre a una degustazione di pinchos o di tapas con cui iniziare, magari sorseggiando un cocktail o una sangria, si trova una sfilata di piatti tipici della tradizione spagnola, fra cui l’immancabile paella. Meaters invece attira i carnivori con la sua varietà di bistecche e di preparazioni terricole che prendono ispirazione dalle ricette di tutto il mondo: dagli yakitori giapponesi al jerk pork giamaicano, fino a ricette che spaziano dall’Europa al Sudamerica, passando per Africa e Oriente. Le due brigate di cucina sono coordinate dallo chef Carlo Alberto D'Audino. Il concept e la realizzazione degli spazi è stata affidata allo studio RM/ Architecture di Roberto Mercoldi, che ha continuato il lavoro iniziato con Mahalo, caratterizzato da un giardino verticale, in cui il verde fa da fil rouge di tutti e tre i locali. E se Malandros ha un’atmosfera pop da Barceloneta, con graffiti che ricordano sia le opere di Picasso che la salamandra di Gaudì, Meaters punta tutto sulla brace a vista e sul tavolo sociale al centro del locale. A.T.

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