Belé, la “costola” gourmet del Pinch

In milanese per "belé" si intende “giocattolino”. Ma il ristorante Belé, aperto a metà gennaio in via Fumagalli, una vietta defilata ma un passo dalla movida del Naviglio Grande, non è nato per gioco, anzi. Qui i protagonisti sono professionisti di lungo corso come Sergio Sbizzera, che guida il locale: è lui uno dei patron, insieme agli stessi soci del Pinch, noto cocktail bar a breve distanza dalla Darsena del Naviglio. Accanto a Sergio, la chef pavese Giulia Ferrara, trent’anni tondi, la cui formazione parte dalla scuola Alma, per passare a “farsi le ossa” nella cucina ligure di Andrea Sarri, poi a Milano al Pont de Ferr con Matias Perdomo e al Ratanà con Cesare Battisti.

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    Accanto a Sergio e Giulia, il bartender Davide Rivolta, che accoglie gli ospiti del ristorante con una drink list pre e after dinner studiata dagli esperti del Pinch. Il locale (40 coperti interni più un dehors da 20) fa perno sulla cucina di tradizione italiana, ma rivista, corretta e attualizzata da Giulia: un punto di partenza importante, insieme alle materie prime stagionali. La lista è ragionevolmente breve (4-5 piatti a partita, a cui si aggiungono alcuni piatti del giorno). Vanno per la maggiore vari tipi di risotti (la lezione del Ratanà è stata tra quelle fondamentali per la chef), ad esempio quello alle albicocche e ‘nduja, un abbinamento insolito ma che funziona. E ancora lo spaghettone Benedetto Cavalieri (17 minuti di cottura!) al pomodoro oppure il Ciupin, zuppa di pesce alla ligure con crostone di pane, triglie, moscardini e crudo di gamberi rossi, o la nuova versione della panzanella, con salmone marinato agli agrumi, verdure, anguria e maionese al basilico. Patron Sbizzera ha deciso di tenere aperto a pranzo solo al sabato e alla domenica, con un menu weekend a 35 euro, mentre per una cena lo scontrino medio viaggia fra i 40 e i 50 euro, vini esclusi. A proposito proprio dei vini, dice Sbizzera: «Oggi abbiamo circa 80 etichette in cantina. Sono solo vini italiani, per lo più di piccoli produttori più alcuni Champagne». Una wine list che si amplierà progressivamente nei prossimi mesi.

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