Vino, la Cina traina la crescita dell’export italiano

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In questa prima metà del 2010 le esportazioni nazionali sono aumentate dell’8% a livello mondiale

Il comparto vitivinicolo italiano, dopo un 2009 non facile, mostra confortanti segnali di salute: è quanto evidenzia uno studio condotto dall'Area Research di Banca Monte dei Paschi di Siena. Secondo l'analisi in Italia il settore vitivinicolo fattura 13,5 miliardi di euro all'anno, di cui 3,5 di export (la prima voce dell'export alimentare italiano), a cui si aggiungono circa 2 miliarldi di indotto, a cominciare dall'enoturismo (in grande crescita). L'Italia, con oltre 47 milioni di ettolitri, copre il 17% della produzione mondiale e circa il 30% dell'Ue. Un risultato frutto anche di una crescita qualitativa con circa il 60% dei raccolti destinati alla produzione di vini Doc, Docg e Igt. Il consumo di vino in Italia continua però a diminuire: dai 45 litri pro-capite all'anno del 2007 si è passati ai 43 del 2009 e con la prospettiva di scendere sotto i 40 nel 2015 (negli anni '70 si sfiorava i 120 litri pro-capite). Per questo motivo il futuro del settore vitivinicolo è sempre più legato all'export, in presenza di una costante crescita del consumo di vino nei paesi emergenti, a cominciare dai Bric (Brasile, Russia, India e Cina) caratterizzati da una forte crescita del Pil e della quota nel commercio mondiale.

Corre l'export
In questa prima metà del 2010, oltre alle performance verso Usa e Canada, spicca infatti il balzo della Cina con un incremento in valore di oltre il 70% (pur partendo da una base piccola), grazie anche a una crescita del prezzo medio (più export di prodotti di qualità). In Asia, il consumo del vino sta aumentando a una velocità pari a 4 volte quella media mondiale: tra il 2009 e il 2013 il consumo in Asia è atteso in crescita del 25%. In tutto il pianeta le esportazioni del vino made in Italy sono cresciute di oltre l'8%, sia in termini di volume che di valore, sotto la spinta dei Paesi Terzi (+16,4%) a fronte di un recupero più contenuto dell'Ue, pari al +2,4%.

Cresce l'indice Liv-ex
I segnali di recupero del settore vitivinicolo a livello mondiale sono evidenziati dall'andamento del Liv-ex (London International Vintage Exchange) 100 Fine Wine Index, uno dei principali benchmark del settore. L'indice, su base mensile, rappresenta l'andamento dei prezzi di 100 fra i vini più ricercati, per i quali esiste un vivace mercato secondario. La maggior parte di vini sono Bordeaux anche se sono rappresentati prodotti di altri regioni francesi e italiane. Dopo il recupero del 2009, nel 2010 l'indice ha registrato un'accelerazione (+27,3% a giugno su dicembre 2009) e già in aprile aveva superato il precedente massimo del giugno 2008. Negli ultimi 5 anni, l'indice è cresciuto del 190% e negli ultimi dieci anni ha registrato una performance annuale media di quasi il 20%.

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