Un successo curato nei dettagli

Meeting bar –

Un’offerta di qualità che mantiene standard elevati 7 giorni su 7: il Lola Living Bar, un locale sempre pieno

Non stare mai fermo. Continuare a innovare, a sperimentare, ad aggiornare la proposta, a rinnovare il locale, a inventarsi nuove soluzioni, ad affinare i dettagli. È il segreto di Franco Tartaglia, poliedrico imprenditore brianzolo titolare di una manciata di locali tra Milano e la Brianza insieme a un gruppo di soci con cui ha recentemente aperto una megadiscoteca a Shangai. La sua “casa” è il Lola Living Bar di Lissone (Mb), un locale in posizione periferica che è da anni uno dei punti di riferimento della vita serale brianzola. Pieno sette giorni su sette, fa dell’aperitivo e del dopocena i suoi punti di forza. «Facciamo una media di 150-200 persone all’aperitivo e di 3-400 dopo cena - spiega Tartaglia - per un totale di 3.200-3.500 clienti a settimana». Del Lola apprezzano l’ambiente elegante ma informale, un buffet ricco e di qualità («curato sempre allo stesso modo, dal lunedì alla domenica»), prezzi non eccessivi (i cocktail costano da 7,50 a 9 euro, i piatti con salumi e formaggi - ricchi e ben presentati - dagli 11 ai 15 euro) e il ricco programma di eventi. Quest’ultimo comprende i dj-set con musica italiana (il giovedì) o funky (il venerdì), il brunch della domenica, la serata live con Fabrizio Ferrari che registra all’interno del locale la sua trasmissione in onda su Rtl (sempre la domenica) e una serie di altre “invenzioni” di Franco Tartaglia, tra cui l’aperitivo sushi una volta al mese.
Il locale, che si sviluppa in lunghezza, è stato arredato in modo da porter isolare una delle due aree in cui è diviso - l’interno e il giardino, ognuno con un proprio banco bar - da dedicare alle feste private. «Ne ospitiamo circa due a settimana, dai battesimi ai compleanni, alle feste aziendali - spiega Tartaglia -. Dagli eventi ricaviamo circa il 5% del nostro fatturato». La linea di condotta è semplice e lineare: una proposta di qualità a un prezzo non eccessivo: «Offriamo un buffet rinforzato, che comprende anche due primi caldi e una bottiglia di vino ogni tre persone, a circa 20 euro a persona - spiega Tartaglia -. Per scelta, evitiamo di rincorrere clienti che ci chiedono cosa possiamo offrire loro per un budget inferiore. Preferiamo che vadano da un’altra parte, perché non vogliamo cedere sulla qualità della proposta. È una linea di condotta a volte dolorosa, perché abbiamo detto dei no anche a eventi con centinaia di persone, ma che alla lunga, almeno nel nostro caso, finora ha pagato».

Scelte nette e coerenti

La cura dei dettagli inizia da prima che il cliente entri. Alla porta, infatti, c’è una persona addetta a una selezione soft: «Abbiamo una clientela con un’età media di 30 anni, che non ama troppo le compagnie caciarone dei ragazzi. Per questo cerchiamo di dissuadere dall’entrare le persone sotto i 20-25 anni» spiega Tartaglia, mostrando di non aver paura di fare scelte decise per difendere la coerenza della proposta. «Nel tempo abbiamo notato che la clientela tende ad autoselezionarsi».
Il personale di sala accompagna sempre i clienti al tavolo, cercando di farli accomodare in modo da favorire la socializzazione. «Abbiamo una pluralità di possibili soluzioni: i tavoli con le sedie, uno vicino all’altro, i divani, gli angoli più raccolti. Cerchiamo di mescolare le persone in modo che possano fare conoscenza e interagire tra loro». Il servizio è sollecito e cortese: «Ci sono troppi posti dove i clienti vengono trattati male. Noi cerchiamo di fare il contrario, curando l’ambiente, la scelta degli ingredienti, le presentazioni di piatti e cocktail, la relazione». È (anche) una questione di dettagli. Nei quali, oltre al diavolo, spesso si nasconde anche il successo.

Cocktail su misura

«Cerchiamo di offrire sempre qualcosa in più: chi ordina un cocktail, per esempio, può scegliere allo stesso prezzo il tipo di spirit che preferisce. Proponiamo una gamma di 15 tipi di rum per il Cuba libre, che serviamo con la bottiglietta di Coca-Cola a parte, e 7-8 vermouth per l’Americano. Usiamo solo frutta fresca, che acquistiamo giornalmente: solo di frutta spendiamo circa 2-3mila euro al mese». Nonostante tutte le attenzioni, capita che qualcosa vada male: «Ogni volta che un cliente si lamenta perché il drink che ha ordinato non è di suo gradimento - racconta a mo’ di esempio Tartaglia -, il personale provvede a cambiarlo senza fare la minima storia». Perché un cliente soddisfatto vale molto di più del costo di un drink.

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