Turisti e attori, tutti alla Distilleria Poli di Schiavon in nome della grappa

Lonely Planet, notissima guida di viaggi consultata da turisti di ogni età ed estrazione sociale, ha selezionato nel suo Best in Travel 2017 10 distillerie artigianali da visitare al mondo. Ebbene, per l’Italia, la scelta degli esperti dell’autorevole guida internazionale è caduta sulla Distilleria Poli posizionata a Schiavon nel cuore della pianura veneta, a due passi da Bassano, capitale indiscussa della grappa. E, davvero, questa distilleria posizionata in un edificio storico con un bel portico tipico delle antiche abitazioni rurali venete è un luogo della memoria - qui la famiglia Poli distilla dal 1898 - in grado di scatenare l’interesse non solo del turista, ma anche e soprattutto del professionista dell’ospitalità che non si vuole accontentare delle parole d’ordine del marketing ma desidera saperne di più, toccando con mano cosa significa produrre una grappa artigianale. E a Schiavon lo può fare. Visitando, ad esempio, il nucleo interno della distilleria dove si erge l’antico alambicco in rame composto da 12 caldaiette a vapore fluente a ciclo discontinuo, ideale per la distillazione delle vinacce (fresche) da uve rosse. E osservare gli uomini della distilleria, sempre all’opera, che caricano la vinaccia nelle caldaiette e preparano la cosiddetta “cotta” in un ambiente che pare un “salotto”. Non è un caso che tale ambiente sia stato uno dei luoghi scelti per le riprese della fiction “Di Padre in Figlia” andata in onda quest’anno su RAI 1. La trama, scritta da Cristina Comencini e diretta da Riccardo Milani, gravita intorno alle vicissitudini di due famiglie di distillatori del bassanese. Nel cast: Cristiana Capotondi, Stefania Rocca, Alessio Boni e, nei panni dei distillatori, anche Jacopo e Andrea Poli e parte del personale della distilleria, ingaggiato come comparsa. Da quando la fiction è andata sugli schermi, spiegano i responsabili della distilleria, il numero dei visitatori è sensibilmente aumentato con ricadute positive anche sull’annesso Poli Museo della Grappa ubicato in un antico edificio a fianco della produzione. Un museo d’impresa ben congegnato che si sviluppa su due piani e occupa una superficie di circa 1.000 mq. «Il museo - spiega a Bargiornale Jacopo Poli - è prima di tutto un atto di riconoscenza verso la grappa». A dimostrarlo le oltre 1.500 bottiglie di grappa provenienti in larga parte da distillerie chiuse o storiche di tutta la Penisola messe in bella mostra al piano superiore del museo. Una collezione che, se non bastasse il consiglio di Lonely Planet, vale da sola la visita a Schiavon.

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