Mirko Turconi firma la drink list estiva del Piano35 di Torino

Piano35 Mirko Turconi

L’estate è alle porte e il Lounge Bar Piano35 di Torino festeggia l’arrivo della stagione calda con una nuova cocktail list firmata dal suo bar manager Mirko Turconi.

Nove i nuovi drink che saranno proposti fino all’autunno e che vanno ad aggiungersi all’attuale offerta del locale, che sorge al trentasettesimo piano del grattacielo Intesa Sanpaolo, a un’altezza di 150 metri, dalla quale si gode una magnifica vista della città, che ne fa il cocktail bar più alto d’Italia.

Drink frutto dell’appassionata ricerca di Turconi, per una carta che vuole puntare molto sulle emozioni e sulle sensazioni, e che raccontano di mondi e luoghi lontani, ma che non dimenticano mai il territorio nel quale nascono.

Se l’ispirazione è fornita da una terra remota, che si tratti delle isole polinesiane, della Scozia, del Messico o dell’Asia, a ogni miscela il bartender ha infatti dato quel pizzico di torinesità, attraverso un’attenta e sorprendente scelta degli ingredienti, dove lo sguardo aperto al mondo e tipicità piemontesi si trovano perfettamente fusi insieme.

Così nella nuova drink list troviamo #Spritz35, originale rivisitazione, servita in bottiglia, del famoso aperitivo. Rivisitazione che nasce da un mesh-up tra lo Spritz e il French 75, preparata con una riduzione di Aperol, alla quale vengono aggiunte le note speziate del Campari, sciroppo di champagne, le cui note vinose unite a quelle del Biancosarti vanno a sposarsi con la base alcolica di gin Tanqueray. A dare la parte acida un liquore al lampone e il ghiaccio, quest’ultimo aromatizzato a un essenza al bergamotto. Il risultato è un drink leggermente più dolce rispetto al classico Spritz, ma più speziato e strutturato.

Pensato durante l’inaugurazione del bistrot di Antonino Cannavacciulo a Torino, anche Na.To Gourmet è una rivisitazione di un altro classico aperitivo italiano, il Milano Torino, pensata per celebrare la terra natia dello chef, Napoli, e la città piemontese dove si apprestava ad avviare il suo nuovo progetto. Emblemi di quest’ultima sono il Vermouth Martini Riserva Speciale Rubino e il Martini Riserva Speciale Bitter, che vanno a sposarsi con un cordiale campano preparato con Liquore Strega, tagliato con acqua, zucchero e succo di limoni di Sorrento. Completano il drink un bitter alla cuccuma, ovvero il classico caffè napoletano, e, a dare un contrasto gourmet, una soda all'acqua salata di pomodori verdi.

È ispirata a una tipica zuppa asiatica, preparata con ginger, cocco, birra e curry, Zuppa & Co. Ricetta che il bartender ha tradotto in cocktail utilizzando come base la cachaça, distillato brasiliano ottenuto dalla canna da zucchero, arrivata in Sud America dall’Asia. A questa, per aumentarne le note caramellate, ha aggiunto della birra Brown Porter, ingrediente molto utilizzato in Asia in diverse zuppe, e uno sciroppo di sedano e curry. A donare alla miscela una parte dolce è un estratto di carota unito a latte di cocco, mentre la giunger beer ne sottolinea quella piccante e un dashi, ovvero un brodo orientale a base di alga e tonno essiccato, quella sapida. Infine, un bitter che racchiude le spezie piccanti della cucina orientale.

Provengono dall’isola di Islay, che nonostante le sue piccole dimensioni è una delle più importanti isole per la produzione di Scotch whisky, le suggestioni che hanno ispirato Fog In The Sky. Uno sciroppo di funghi porcini è l’ingrediente con il quale Turconi ha voluto ricreare alcuni elementi tipici di questa terra, quali l’umidità e la nebbia, particolarmente intensi nel periodo autunnale, lo stesso durante il quale i funghi raggiungono la loro massima espressione. Lo accompagnano le note balsamiche di un liquore di pino mugo e l’aroma pungente di Fernet Branca e Amer Picon. Americano Cocchi e un blend di due whisky tipici dell’isola, Laphroaig 10 anni e Laphroaig Quarter Cask, che con la loro alta sapidità e torbatura creano il perfetto matrimonio tra i vari aromi. Un’affumicatura di legno bagnato all'interno di una lanterna ricrea l'atmosfera della nebbia e ne infonde il drink.

Suggestioni cinematografiche hanno invece guidato lo sviluppo di Il Bicerin del Drugo, rivisitazione della tradizionale bevanda piemontese, Il Bicerin, che vanta secoli di storia. Bevanda che Turconi ha reinterpretato mettendosi nei panni del “drugo”, lo sballato protagonista de Il grande Lebowsky dei fratelli Cohen. La base scelta di conseguenza è la vodka (il drugo è amante del White Russian), ma infusa con le foglie di lime kefir (lime pregiatissimo, le cui foglie sono molto aromatiche) e accompagnata da un vermouth doppia china (Dopo Teatro Cocchi), uno sciroppo di cioccolata e noce moscata, Liquore al caffè moka Varnelli a dare la nota amaricante, bitter alla fava di Tonka e, infine, un float di panna al cocco e vaniglia.

Uno dei pezzi forti della miscelazione tiki, ma realizzato con ingredienti delle montagne piemontesi: è così che si può riassumere Piemontais. Lo spunto di partenza è il Mai Tai, ma preparato con un mix di due grappe, una morbida e aromatica, l'altra di altogrado e ben persistente, che si uniscono a vermouth rosso infuso alle caldarroste, a un cordiale alla santoreggia, pianta alpina dal sapore fresco, unito a una spremuta d'arancia. Il tutto ammorbidito da un'orzata preparata con nocciole del Piemonte Igp e Frangelico, un liquore piemontese alle nocciole che ne rafforza il gusto.

È un omaggio alle tante etnie che popolano Torino, in particolare quella marocchina, Medina. Le spezie, il cous cous, il tè sono tutti elementi tipici nella cultura gastronomica di questo popolo, che si ritrovano nel drink, uniti a prodotti dell’altra sponda del Mediterraneo. Così vi troviamo un brandy spagnolo infuso al cous cous tostato, Porto, sciroppo di Ras el Hanout (a base di spezie), l’agrume del mandarino e un bitter contenente tutte le spezie del tajiin, un piatto tipico marocchino. A donare il profumo, un liquore alla rosa, mentre a chiudere la bevuta viene servito, come da tradizione di quel paese, del tè alla menta.

Dal Marocco, la ricerca di Turconi ci va volare negli Stati Uniti, proponendo una rivisitazione del Mint Julep, classico drink americano dell’Ottocento.  Dell’originale restano ingredienti quali zucchero, menta, bourbon e lo stile: il cocktail è infatti servito nella sua cup di metallo con ghiaccio trito. Ma al tutto viene aggiunto un Bloody Mary, dove però la vodka è sostituita dal bourbon presente nelle due versioni di Bulleit e Bulleit 10. Menta, acqua salata, salsa worcheister, bitter al sedano e oliva sono utilizzati come condimenti del pomodoro, insieme a una zolletta di zucchero imbevuta di fumo liquido, che ricorda il gusto della carne cotta alla brace. Il cocktail viene servito con ghiaccio spolverato di carbone vegetale, unito a pancetta essiccata e caramellata.

Un viaggio nel Messico precolombiano è quanto viene proposto invece con il Cafè del Diablo, preparato con ingredienti considerati “divini” nella cultura maya e utilizzati negli antichi rituali. A cominciare dal caffè, speziato con Ancho Reyes Verde, un liquore al peperoncino Poblano raccolto ancora acerbo, un bitter alla cioccolata, sciroppo di agame e succo di arancia. La base è costituita da un tequila infuso ai fagioli tostati e da mezcal. Viene servito in una mug raffigurante un teschio di zucchero, uno dei simboli dell'arte popolare messicana.

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